Se diciamo delle dosi esagerate d’invidia provate per l’amico che inizia a leggere un libro bellissimo, non so: L’Informazione di Martis Amis, vi immedesimate? Stessa cosa quando qualcuno va a L’Arcangelo, nostra “trattoria” di riferimento a Roma. Così, saputo che la blogger Senza Panna stava per farlo, le abbiamo chiesto di dirci come è andata.
Non è facile mangiare bene a Roma, molta offerta poca qualità. Il ristorante all’Arcangelo è un posto sicuro, da consigliare d’impeto per i piatti della tradizione capitolina, come le famose carbonara e (a)matriciana, insieme alle altre proposte semplici e deliziose. Ma in Via Belli, a due passi da Piazza Cavour, si viene anche per il torcione di foie gras con pane speziato e frutta caramellata o per dolci interessanti come il cioccolato bianco con un filo d’olio, e capperi nella versione con o senza zenzero candito.
Questa volta però il mio piatto preferito è stato il baccalà messo sotto sale con la crema di patate. Le stesse patate che Gabriele Bonci (il “Michelangelo dei pizzaioli” secondo Vogue) mette nelle squisite pizze di Pizzarium, le ho riconosciute per il colore giallo oro e per il sapore inconfondibile.
Ho mosso un unico appunto al patron Arcangelo Dandini, la cottura della pasta. A me piace che sia al dente ma quella proposta dall’Arcangelo, secondo il gusto napoletano, è al limite della durezza. Una cosa che può non incontrare il favore di tutti.
Le foto dei piatti sono qui. Quella qui sopra è di Dining City.