Guardate l’elenco qui sotto, sono le stelle Michelin della storica edizione 1969, tra le prime in Italia della famosa guida. L’ho preso da Italia Buonpaese, il nuovo libro del giornalista Gigi Padovani che si delinea come un anticorpo naturale alla barbosità Parodi-style. Cosa dice degli antenati di noialtri gastrofan quest’elenco? Che nel ’69 frequentavano un ristorante milanese chiamato con mondana preveggenza Gourmet, che apprezzavano la Liguria come una regione dall’appeal culinario (ancora) significativo, che tolleravano nei risto stellati piatti tipo vol-au-vent, cannelloni e spiedini ai ferri (AI FERRI!). Intanto sbirciate l’elenco poi vediamo cos’altro dice.
CANTARELLI, Busseto-Samboseto (Parma): faraona al cartoccio, anatra al cognac, tacchina alla crema; lire 1900/2900.
SABATINI, Firenze: piselli e funghi, pollastrino del Valdarno alla griglia, costata al carbone dolce; lire 2500/4000.
TRATTORIA DELLA SANTA, Genova: riso mantecato, pollo e agnello Villeroy, anatra all’arancia; lire 2400/4300.
GOURMET, Milano: cannelloni Carlo Magno, filetti di sogliola al vino bianco, tournedos gourmet; lire 3600/5900.
FINI, Modena: tortellini alla panna, zampone Fini, bollito misto; lire 1700/2800.
SANTAMARIA, Rapallo (Genova): fettuccine duchessa, valdostana Santamaria, salama cotta in salsa tartufata; lire 2500/4000.
ROCCA, Ruta (Genova): bouchée di Camogli (vol-au-vent con frutti di mare), fettuccine ai 4 formaggi, filetto di manzo flambé: lire 3000/4000.
PESCE D’ORO SANREMO: trenette al pesto, zuppa di fritti di mare, spiedino di scampi e gamberi ai ferri: lire 2000/3500.
VILLA SASSI, Torino: camoscio al civet, fritto misto Villa Sassi, cacciagione; lire 2600/4000.
ANTICO MARTINI, Venezia: cannelloni nizzarda, filetti di sogliola Martini, filetti di bue Casanova; lire 3100/5100.
LOCANDA CIPRIANI, Venezia Torcello: risotto di pesce, gnocchi, zuppa di pesce; lire 2800/4000.
12 APOSTOLI, Verona: petto di pollo alla crema e funghi, petto di pollo alla zingara, filetto di bue al Madera: lire 2500/3700.
Fatto? Bene. Allora, cos’altro dice quest’elenco? Dice, di più, GRIDA che i conti non tornano. Attenzione, una cosa che non riguarda solo i fini economisti, ma noi tutti, dallo studente squattrinato eppure curiuso all’incallito gastrofan che tutto vuol provare. La media dei prezzi nei ristoranti stellati italiani è cresciuta più dei prezzi al consumo. Vertiginosamente di più.
Stessa conclusione cui era giunto nel 2009 l’allora editor di Dissapore e gran maestro di Excel, Stefano Caffarri, che visti i tempi grami, e le fette consistenti del nostro reddito sacrificate alle mangiatoie d’alto bordo, aveva preso le edizioni dal 2000 al 2009 delle guide Espresso e Gambero Rosso scegliendo ristoranti di varia popolarità, confrontandone i prezzi, ed estraendo il differenziale in percentuale.
Quel benedetto foglio Excel parlava chiaro: mentre nello stesso periodo (2000/2009) l’Indice Istat dei Prezzi al Consumo aumentava del 22,33%, la media dei prezzi nei ristoranti stellati italiani gridava +57%.
[Crediti | Italia Buonpaese, Dissapore, Istat. Immagini: Italia Buonpaese, Stefano Caffarri]