Avrei spedito i suoi arti a 4 indirizzi diversi, era deciso. Ma non c’è stato bisogno di amputare chi me l’ha venduto, ho fatto il test alla Cup-Noodles e sto bene (l’ho fatto per voi, sia chiaro). Il nemico–sì, trattasi di autentico junk-food–sta in una tazza di polistirolo sigillata che mi rende noti gli ingredienti e le istruzioni per l’uso (???). Bleah, è un prodotto disidratato che rinviene in 3 minuti grazie all’acqua calda. Very simple! (Funziona pure con il microonde). Secondo una recente tendenza non mi si dice (solo) quello che c’è (e la metà basta) ma soprattutto, quello che non c’è. Non ci sono conservanti né CFC (clorofuorocarburi). Grazie, ora sto meglio.
La denominazione esatta è Tagliolini al sapore Pollo pronti in 3 minuti, posso scegliere tra gusti diversi: funghi, manzo, orientale, pancetta e pollo. Apprendo che all’estero possono avere la Cup-Noodles anche ai 4 formaggi o al Panipuri, e maledico il giorno in cui sono nato a Montecatini. Mio figlio mi invita a prenderlo seriamente, tra i suoi coetanei è un istant-hit in quanto scofanata preferita di un tizio dei cartoni giapponesi (tal: “Naruto”) che ne ingurgita quantità industriali e non è ancora morto (siamo in 2). Tra gli affezionati il nomignolo è Ramen, cioè il nome del piatto in giapponese. Che tagliolini faceva poco istant-hit.
Ecco gli ingredienti della versione “Pollo”.
Tagliolini: farina di frumento, oli vegetali (con antiossidante E320), sale.
Bustina aromi: sale, esaltatori di sapidità ((E621-E627-E631), aroma di pollo, proteine vegetali idrolizzate (soia e frumento), cipolla in polvere, zucchero, estratto di lievito, maltodestrine, prezzemolo, piante aromatiche, spezie, colorante (E160b).
Bustina ortaggi disidratati (3,5 %): cipolle, carote, piselli e mais.
Può contenere tracce di latte, frutta a guscio, sesamo, crostacei e uova.
Ci siete ancora? Se sì, non vi sarà sfuggito un particolare. Chi si è fregato l’ingrediente principale? No, dico, nella versione “Pollo”, il pollo manca. C’è solo l’aroma. Gli esaltatori sono: glutammato monosodico (E621), guanilato disodico (E627) e inosinato di disodio (E631). Tutta roba poco raccomandabile ma rintracciabili nelle Pringles, per esempio. Bullo l’utilizzo dell’annatto (il colorante E160b) per dare al prodotto il colore giallognolo dei piatti orientali. Non capisco le tracce di crostacei e frutta a guscio: da dove provengono?
Viste le informazioni nutrizionali (87 Kcal per 100 grammi – la tazza ne contiene 70 gr.) la Cup-Noodles non è certo un sostituto del pasto. E’ la reincarnazione della vecchia merenda, ha!
E l’assaggio? Vade retro dalla mia dispensa. Unico fattore positivo: l’odore ricorda le zuppe cinesi e i mercati di Kowloon. Il resto non è pervenuto: improbabile cottura dei tagliolini, inesistente sapore delle verdure, noia (per fortuna non mortale) dopo le prime forchettate. Dovevo essere l’unico comunque a pensarla così perchè la Cup-Noodles veniva richiesta con foga post-war nelle pratiche confezioni da 12 pezzi. Il target che non ti aspetti: coppiette felici e giovanissimi single.
Ultima annotazione, il costo. Quello è veramente basso: 2 euro a Cup, meno del kebab!