Trascinando stancamente il trolley lungo i corridoi dell’Aerostazione, passo accanto alle altisonanti reclàme del Famoso Panino Italiano: inevitabile ed immediata la decisione di sacrificarmi per una prova su strada del capolavoro di Marketing del nostro Onorevole Ministro. Al Ristorante McDonald Linate manca la tipica zaffata McDo e anche l’olezzo di friggitoria è sottotraccia. Le ragazze straniere al banco sorridono, parlano un italiano plausibile e vestono polo verdi (ah, no?) stampate McItaly. Il servizio è fulminante as usual, i tavoloni sono ben illuminati anche se troppo spesso decorati da reperti dei pasti precedenti.
Nel tradizionale vassoio-con-tovaglietta autopromozionale le patatine rovesciate hanno la consueta consistenza dura-molle di tutti i McDo del mondo, ma per soprammercato sono salatissime. Il poliedro di cartone recita gli stentorei slogan italianisti, e mena entusiasticamente il torrone del 100% italiano con tutti i punti esclamativi al loro posto. Il panino si presenta pallido e di un giallo polenta, annebbiato da residui di farina sparsi con sapiente noncuranza. Curiosamente la farina in superfice, a richiamare le ciabatte rustiche che ognun ha in memoria, è di calibro molto più abbondante rispetto alla tessitura del pane, che è invece impalpabile.
È tiepido, e molle quando lo prendi in mano, quasi privo di redolenze. Il primo morso esprime perfettamente il sapore e la consistenza dei due frammenti di spugna polimerica che racchiudono il companatico, frettolosamente strinati da un lato solo, asciutto e tiremolla quanto basta. Sconsigliata l’esposizione allo sguardo di minori o persone sensibili delle interiora del panino. Al secondo morso incontrerai la lattughina – acquosa e ben ammaccata – e la carne trita con un insolito gusto di cartone in primo piano, invece del tradizionale sapore di cartone-con-salsa-e-formaggio-giallo. L’Asiago si vede, ma è talmente diafano da parere solo annunciato. Solo al terzo morso hai il purè di carciofi, con qualche salma dello spinoso vegetale ridotta ad una pappetta della densità dei funghi champignon sottolio.
La farinona sulla superficie del panino, boccone dopo boccone, continua ad affliggere il cavo orale con insistente sabbiosità. Il pane è molto sciutto e tende ad ammallopparsi durante la manducazione. Verso la fine percepisci una nota esogena, latteo-chimica, che ricorda lo zucchero filato finto delle composizioni ornamentali. Le patatine raffreddate tendono ad assomigliare sempre più ai legnetti di balsa forniti con le scatole di montaggio dei galeoni.
Arrivi in fondo con la lingua felpata, le labbre piagate dal sale e un senso di bovina satollanza. Rassicurante la lunga digestione, che lo accomuna alle più familiari esperienze del Fasfù per antonomasia.
Di gran lunga peggiore di un medio CBO.
Menù McItaly 7euri e settanta cents. McItaly, Fritte medie, Coca grande. Ristorante McDonald Linate, Milano.