Non lasciatevi ingannare dalle apparenze, anche se vedete Gianfranco Vissani esibirsi in un perfetto baciamano a una recente festa romana—destinatario l’onorevole Maurizio Gasparri del PDL—il verace cuoco umbro già da un anno ha risposto alla crisi con qualcosa di sinistra. Si chiama l’Ora Vissani e funziona così: andando nel suo raffinato ristorante dalle 13 alle 14 ogni martedì, venerdì e sabato, vi bastano 3 banconote da 10 per primo, secondo e dolce, calice di vino incluso. Tanta differenza con i menù “piccolo” e “grande” di Casa Vissani, che vengono via rispettivamente con 100 e 155 euro, vini esclusi.
Non sto a dirvi lo tsunami di polemiche precipitato su l’Ora Vissani: mossa disperata, manovra mediatica, pret à porter dell’alta cucina, marketing ad alzo zero.
Di nostro possiamo dire che attovagliarsi tra quel bengodi: tavoloni di legno, lino, posaterie preziosa, e fermarsi all’offerta low-cost ci era parso puro “onanismo gastronomico”. Ma l’esperimento deve aver dato i suoi frutti se ora il sito del ristorante annuncia l’Ora Vissani by night. Alici e bresaola con crostini caldi, Risotto con seppie, San Marzano e olive nere, Piccione allo spiedo con misticanza, Ciambellone all’arancia e vaniglia, più acqua, un calice di vino e pane casareccio vi costeranno 50 euro. Ma solo il lunedì e martedì dalle 20:30 alle 21:30. Voi sbrigatevi a finire…
Immagine: Dagospia, titolo: © Aldo Fiordelli