Fatti non foste a viver come bruti (a volte mi confondo con le groupie). Ho recepito il nobile consiglio e ora, imprevedibilmente, tra i miei piaceri segreti annovero l’etichetta. Etichetta intesa come creanza, educazione, galateo, bon ton. Specie a tavola, ovviamente. E malgrado da noi nessuno se la fili, coltivo il culto di Emily Post e della sua Etiquette, che è stata appena aggiornata all’edizione n. 18 (diciotto!). In quanto persone di mondo, avvezzi al ristorante e cortesi con gli ospiti, ci sono un tot di cose che vorrei discutere con voi.
1) Mettete il tovagliolo a sinistra del piatto ogni volta che vi alzate dal tavolo. Abbiate cura di lasciarlo aperto nascondendo alla vista le eventuali macchie. Non lasciatelo sulla sedia.
Cominciamo bene. Da saputello quale credevo di essere, ho sempre lasciato il tovagliolo sulla sedia. E ha funzionato! Nel senso che, specie nei ristoranti importanti, qualcuno se n’è accorto e ha provveduto a cambiarlo. E’ a cena conclusa, prima di andarmene, che lo lascio accanto al piatto.
2) Al ristorante ma anche a un matrimonio, se prendete posto in un tavolo da 8 o più persone, iniziate a mangiare dopo che almeno tre dei vostri commensali sono stati serviti.
Zerovirgola. Pavoneggiandomi per il savoir faire, prima di mangiare ho sempre atteso che tutto il tavolo fosse servito. E nove su dieci il piatto era freddo. Non in trattoria, beninteso, che lì cantano gli inni al colesterolo e dell’etichetta non gliene frega granché.
3) Per quanto riguarda il gomito tenuto fuori dal tavolo, un tabù che ci hanno inculcato da bambini, vale solo quando stiamo mangiando. Poggiare leggermente i gomiti sul tavolo tra un piatto e l’altro, o quando abbiamo finito di mangiare, non è sbagliato.
Fffiui! Mi sento un po’ più damerino adesso. Perché il tabù l’hanno inculcato anche a me, ma i miei gomiti sono sempre ben puntati sul tavolo.
4) Si può inzuppare il pane nel sugo o in una salsa, basta farlo nel modo giusto. A casa si stringe il pezzo di pane tra le dita e si intinge, però senza sporcarsi la mano. Al ristorante, o se siete invitati a casa di qualcuno, usate la fochetta: intingete un piccolo pezzo di pane nel sugo e mangiate.
FORCHETTA??? Mai visto nessuno usare la forchetta per inzuppare il pane. Perché voi sì?
5) Noccioli, ossicine, cartilagini. Esistono due modi per togliersi di bocca le cose non commestibili. La prima: usate le dita per togliere queste cose in modo rapido e discreto, poi mettetele in un lato del piatto. Mentre lo fate, coprite la bocca con una mano o con il tovagliolo. Meglio non mettere ossicine e altre cose cosa nel tovagliolo, è sgarbato nei confronti del cameriere o potrebbero cadervi nei pantaloni.
Una sofferenza. La mamma, e la mia era piuttosto severa, mi ha insegnato a non mettere le mani in bocca quando si mangia. Ma ossicine e altri residui vaganti sono una vera rogna. Al punto che se sono organizzato mi alzo e vado a lavare i denti. In ogni modo, non metto le mani in bocca, piuttosto sputo i residui nel tovagliolo e li lascio lì. Ma ora la copertura suggerita da Judy mi aiuterà.
6) Starnutire spesso significa dover poi soffiare il naso. Mai farlo al tavolo. Se dovete starnutire, scusatevi, andate in bagno, soffiate il naso e poi lavatevi le mani.
Mai fatto. E io che mi pensavo di essere un gagà.
7) La prima cosa da fare una volta seduti al tavolo del ristorante è sistemarsi il tovagliolo sulle ginocchia.
La prima cosa che faccio, istintivamente, quando mi siedo al tavolo del ristorante è posare tutto quallo che ho in mano. Di solito un tot di cose. Non direttamente sul tavolo, specie se parliamo di telefoni, ma nello zaino, nella bosra o nelle tasche. Il tovagliolo sulle ginocchia è un’opzione ma piuttosto remota.
Allora, sorpresi da queste regole? Le rispettate tutte? Quale regola non osservata vi infastidisce di più?
[Crediti | Emily Post, Simply Stated, immagine: Flickr/Sionen Fearon]