Prima di conoscere il vincitore della Palma d’Oro al Festival del Cinema di Cannes 2012, urge interrogarsi su ben altre questioni. Ad esempio, siete tra quelli che il cinema lo guardano nelle moderne multisale o nei vecchi cinema dei centri storici delle città? Siete tipi da primo o secondo spettacolo? Siete cinefili del weekend o dell’infrasettimanale? Io preferisco frequentare i cinema dei centri storici, ambienti a rischio di estinzione più raccolti e sofisticati delle multisale, nelle serate infrasettimanali e al secondo spettacolo. Non ne faccio solo una questione di principio ma soprattutto una questione di cibo.
La differenza saliente tra la multisala e i vecchi cinema del centro sta tutta nei lupini.
Fateci caso: i bar delle multisale generalmente non hanno i lupini, ma miriadi di variopinte e zuccherose caramelle sfuse, liquerizie multiformi, esotici marshmallow, salatissimi nachos, profumati pop corn e fiumi di bibite gassate. I cinema fanè, quelli con le sedute scomode, il riscaldamento spento e le programmazioni d’essai, invece hanno i lupini, i semi di zucca e la cedrata. Questione di abitudine. Ognuno ha le sue. Nelle mie frequentazioni di sale (multi o mono), ho visto diversi approcci al cibo.
I tipi più strani che si incontrano?
— Quello che compra secchi di pop corn, sacchetti colmi di caramelle e un barilotto di Coca Cola, spendendo almeno 10 euro (oltre gli 8 del biglietto), e nei trenta minuti che precedono il film, zeppi di pubblicità e trailer, grufola con la foga di un suino divorando ogni cosa ancor prima che il fil abbia inizio.
— Quello che assolutamente non mangia e non beve nulla. Soprattutto non tollera che lo facciano gli altri. Per i rumori molesti di masticazione, gli sgranocchiamenti a tutta mandibola, l’apertura di sacchetti scricchiolanti e lo scaramellaggio fragoroso.
— Quello che invece va al cinema per il cibo, e si crogiola con pop corn al cioccolato o nachos al formaggio, liquerizie ripiene e mais tostato, spesso consumando la relazione pericolosa che viene ad intrecciarsi (specie nelle multisale in occasioni di cine-panettoni) tra cibo spazzatura e cinema spazzatura.
E poi ci sono i fuoriserie:
— Quelli che di nascosto, appena scende il buio in sala, estraggono dalla borsa, borracce di champagne, sacchetti con finger food rigorosamente preparati e portati da casa. Ne fa una questione di gusto e preferisce mangiare genuino (anche se, a dir la verità non ho mai visto nessuno mangiare una carota al cinema, piuttosto panini con mortadella, formaggio, bomboloni) invece di affidare la propria fame a dispenser di junk food. La presenza di questo genere di avventori non è tollerata nelle multisale, dove ci sono espliciti cartelli minatori che vietano di portarsi il cibo da casa. Perché? E cosa si intende per cibo? Le caramelle valgono? E i lupini? E’ mai successo che qualcuno abbia estratto dalla borsa una parmigiana di melanzane o un thermos di vino brulè?
— Quelli che, sempre di nascosto, portano il cibo da casa ma ne fanno una questione di risparmio e dunque estraggono dalla borsa un bottino di caramelle, lattine e pop corn, perché le cibarie costano vergognosamente troppo ed è meglio passare dal supermercato per il rifornimento.
E voi che abitudini avete davanti al grande schermo?
[Crediti | Martina Liverani è l’autrice del blog Curvy Foodie Hungry. Immagine: Flickr/La_Vida_è]