Ci siete passati tutti, prima o poi. Magari distrattamente o magari di proposito. Almeno una volta nella vita, o di continuo. La Via Emilia taglia una regione, attraversa città e unisce due Italie. Io la percorro di continuo, su e giù, giù e su.
Carlo Lucarelli, lo scrittore emiliano, l’ha definita una specie di metropoli-città: noi siamo abituati a percorrerla e ci capita quindi di lavorare a Piacenza, cenare a Bologna e andare a ballare a Rimini, o viceversa. E’ tutto un pendolare tra città industriali, bassa padana, colline romagnole, città d’arte.
E tra piatti tipici e ristoranti. “Non c’è al mondo un’altra strada come la Via Emilia che da 2.000 anni unisce dieci città ricche di eccellenze” dice Massimo Bottura.
E, guarda caso, sono tutti emiliani gli chef che sabato 21 si ritroveranno a Rimini sotto un felliniano tendone da circo per una maratona di cucina, guidati da con Massimo Bottura e accompagnati da chef internazionali, per un nuovo evento gastronomico dal titolo “Al Meni”, che in dialetto romagnolo significa Le Mani.
Ma prima di arrivare a Rimini, ce n’è di strada da fare …
1. Si comincia da Piacenza, dove vi suggerisco una sosta a La Palta per provare la cucina di Isa Mazzocchi. Un ristorante a conduzione familiare, con una sapienza imbattibile per la pasta ripiena e la voglia di restare graniticamente aggrappati alla tradizione del territorio.
C’è una cosa di Isa per cui vado pazza: il fatto che firma ogni suo piatto con un gocciolina di latte, fateci caso.
2. L’Antica Corte Pallavicina, non è proprio sulla Via Emilia, lo so, ma una volta arrivati a Parma merita una deviazione. Celeberrima per Culatelli e salumi, in realtà è un rigoglioso centro gastronomico in cui appagarsi (cominciando da vista e palato) in vari modi.
Sappiate che dal 26 giugno e per tutto agosto, al Fidenza Chic Outlet Village, più comodo da raggiungere rispetto a Polesine Parmense, sarà aperta una boutique di prodotti gastronomici selezionati da Massimo Spigaroli.
3. Arrivati a Modena vi direi Osteria Francescana, ma sarei poco originale. Allora vi suggerisco un indirizzo nuovo (ha aperto da meno di un anno) ma già consolidato nelle agende dei gourmet: Archer di Marina Bersani.
Grande scelta di vini, e cose buone da assaggiare, tante iniziative per chi passa (degustazioni, presentazioni di vini, presentazione di produttori) da mattina a sera.
4. Di Bologna ne ho già scritto tanto e i miei consigli oramai vi saranno venuti a noia. Se vi piace la cucina che toglie, che concentra, che pulisce il gusto ma che poi vi coccola con uno dei piatti più golosi del globo, fermatevi da Agostino Iacobucci a I Portici.
Provate quel che volete dei piatti che trovate in menu, però – giuratemi – che ordinerete il babà.
5. A Imola ci si ferma al San Domenico. Per ragioni sentimentali, anche. Ho imparato a mangiare bene lì, come tutti quelli nati dalle mie parti e della mia età che quando volevano provare l’esperienza di una cena “stellata” andavano al San Domenico.
I tempi cambiano e qualcosa (non tutto, gli arredi per esempio mi sa di no) cambia anche al San Domenico: in cucina accanto a Valentino Marcattili c’è il nipote Massimiliano Mascia.
6. Dopo Imola c’è Faenza. Che è la mia casa e per fortuna da qualche anno a questa parte ha un fermento gourmet niente male. Postrivoro, per esempio, si tiene a Faenza (il prossimo appuntamento è per il 12 e 13 luglio con David Pynt e Nicola Massa).
Nel frattempo, ogni giorno da mattina a sera, potete passare da Fabrizio Mantovani al suo FM Con Gusto. Ci sarà sempre qualcosa di sfizioso che lo chef ha pensato per voi: dalla prima colazione al pranzo, per l’aperitivo o cena.
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7. Via veloce fino a Rimini, non perché le province di Forlì-Cesena o Ravenna non siano culinariamente interessanti, ma perché questo post rischia di diventare lungo come le code del venerdì pomeriggio sulla via Emilia.
A Rimini, sulla spiaggia, c’è il ristorante Guido: una garanzia per chi cerca ottimo pesce, lavorato con maestria e presentato in modo originale. C’è un piatto che mi è rimasto impresso, oltre che per la bontà e la freschezza incredibile dei pesci protagonisti, per la sua presentazione: il crudo di riva.
Cercatelo su Google Immagini, che a spiegarlo si perde il gusto.
[Crediti | Immagini: ruinart network, modern farmer, Porzioni Cremona, Altissimo Ceto,