Gli unici cui frega qualcosa della profezia Maya sulla fine del mondo prevista per il 21 dicembre sono i giornalisti. Ne parlano da tempo con insistenza degna di miglior causa malgrado noi, insensibili intrigati dall’idea di un’apocalisse imminente giusto per sfangare l’acconto Iva del 27. Nondimeno, però, l’eventualità che tra poche ore il mondo finisca porta con sé pensieri stuzzicanti, per dire, il pensiero dell’ultima cena.
Allora, per un momento immaginiamo di non avere limiti, né di spesa né di salute. Con rutto libero e senza minimamente preoccuparsi di sporcare il divano, possiamo levarci ogni sfizio, abbandonarci al pasto decadente sempre sognato, strafogarci senza ritegno e rendere così più tollerabile l’ansia da catastrofe.
Il sito di Identità Golose ha chiesto a molti chef un twit sulla loro ultima cena: 140 caratteri per spiegare cosa bere e mangiare prima che caschi il mondo.
Pochi i lussi sfrenati (Mauro Uliassi sceglie caviale beluga malossol iraniano e Jacques Selosse Rosè) e non esiste dividere il desco con un collega. Casomai la citazione di un suo piatto (per Marco Stabile de L’ora d’aria di Firenze un bel Romanée Conti del 1973, suo anno di nascita, “assieme a uno spettacolare tortellino alla crema di parmigiano di Massimo Bottura”). Vincono cenette casalinghe, tradizione e ricordi di infanzia come per Cristina Bowerman del Glass di Roma (pasta e piselli di mia nonna con tanta pancetta). Previdente Davide Oldani: “per curiosità, certi Salti in Padella. E un calice di rosso da Bricco in cartone, questo perché dopo il 21 non potrò che godere di cose migliori”.
Se i Maya avessero ragione la mia ultima cena sarebbe a base di cannoli siciliani straripanti ricotta come quelli della pasticceria Dattilo di Trapani, da mangiare al ritmo di uno al minuto. Da bere, champagne – però consigliato da un esperto non sbaglio proprio quando il mondo finisce.
Ora invece tocca a voi, esprimetevi presto, aggirate il venerdì dei Maya con il sogno a occhi aperti dell’ultima cena.
[Crediti | Link: Identità Golose, immagine: The Londonist]