Dopo l’abbuffata di “teoria” a Expo 2015, si torna alla “pratica” con TuttoFood. A distanza di due anni è tornata la fiera dell’alimentare, quella che dovrebbe indicarci le linee guida sul cibo che verrà.
Non perché si guardi al futuro futuribile, ma perché qui si presentano le ultime novità del campo, ristoranti, bar e locali tutti dovrebbero cogliere spunti per presentarci (buone) cose nuove. Tipo le patatine al tartufo nero di TartufLanghe, che secondo il food writer Luca Iaccarino spopoleranno.
Certo è che, se avessi un ristorante, farei davvero fatica a orientarmi dentro il marasma fieristico e avrei delle grandi difficoltà a scegliere cosa e perché.
Di certo, se avessi un ristorante, ma anche solo un bar e proponessi i miei taglieri, cercherei dei prosciutti che sappiano il meno possibile di plastica della vaschetta e mi butterei su quelli tagliati al coltello, magari su una coscia di suino nero dei Nebrodi allevato allo stato brado.
Sì, sto parlando utopicamente, forse dovrei dare un’occhiata anche ai costi, ma quello non è il mio forte.
E comunque, se non lo avete ancora assaggiato, toglietevi anche lo sfizio di assaggiare il prosciutto bovino.
Non indimenticabile, ma decisamente diverso dagli altri.
Figuriamoci se in mezzo a tutta questa meraviglia non c’era qualcuno che rovinava la festa con il ditino alzato.
Sì, perché tutto questo grasso ci fa male, quindi è tempo che il salame si trasformi, è tempo che si contino le calorie e che ci si rattristino occhi e palato:
ecco il salame magro.
Più simile ad una bresaola stagionata che ad un salame, io fossi in voi ci starei alla larga.
Se invece siete gente previdente che pensa in prospettiva, sappiate che il prossimo Natale il problema dei regali verrà facilmente risolto grazie alla ‘nduja a forma di alberello.
Caruccia lei.
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Degne di nota anche le news su Torta Pistocchi.
Dopo aver presentato la versione vegana della torta più cioccolatosa di sempre qualche mese fa, ora ci spiegano allo stand che al primo di giugno dovrebbe aprire il primo punto vendita a Milano, in zona Colonne.
Buona notizia.
Specie per chi, come me, ama la torta fiorentina che fa impallidire i maître chocolatier svizzeri.
Tutto Food è anche una ghiotta occasione per fare luce sulle nostre quotidiane aberrazioni sul packaging: se siete vittime del vintage, del kitsch o americanofili sono fatti vostri.
Qui in fiera si fanno sempre grandi abbuffate di “apparenza” del cibo, belle o brutte che siano.
A Tutto Food ti distrai un attimo solo e ti ritrovi in Autogrill.
Avete presente quando, dopo il caffè o la Rustichella, vi obbligano a fare il percorso di uscita dove prima o poi ci si imbatte in quei formati gulliveriani di pasta di Gragnano?
Ecco, succede lo stesso anche qui, e ad un certo punto ti chiedi “chi?
Chi mai avrà il coraggio di prendere quei candelotti enormi di pasta?
E per cuocerli dove?”
Nel beverage, invece, può capitare di imbattersi in oscuri personaggi televisivi che ti fanno paura. Ad esempio Bruno Vanzan, che vedo dalla Parodi in versione soft, ma che dal vivo pare uscito dall’Inferno dei cocktail, con un ghigno satanico e una musica di sottofondo che manco alla Street Parade.
Molta, molta paura.
Che poi, a voler ben guardare, il futuro dei cocktail sta nel contagocce. Per i mixologist, infatti, esistono dei concentrati di tonica (ma anche di ginger) che fanno tremare la Schweppes.
Ne bastano 4 o 5 gocce in un bicchiere per rafforzare la tonica liquida.
Ma qualcuno, prima o poi, arriverà a sostituirla. Occhio ai vostri gin tonic.
Ma se siete tipi da birra, più che da super alcolici, contestualizzate geograficamente le vostre bevute e ricordate di asciugare con dei mignon di bretzel ai gusti vari (cipolla, rosmarino, formaggio, piccanti).
Quindi, ricapitolando, se avessi il mio ristorante sarei vittima dei venditori più eloquenti, come tutti, ma da me non trovereste mai il salame magro.
Vade retro salame magro.
[Crediti | Immagini: Carlotta Girola, Luca Iaccarino]