Come mangiano gli inglesi? Male, è opinione diffusa. Ma fuor di cliché, ai sudditi di Sua Maestà che vogliono scrollarsi di dosso l’immagine negativa mancano le mamme italiane. O le nonne, come dicono loro. Manca cioè l’abitudine di tramandarsi i piatti cucinati a casa di generazione in generazione trasmettendo nello stesso momento l’amore per la cucina.
[related_posts]
Esistono prodotti emblematici, questo sì. Gli immancabili delle dispense inglesi con marchi e confezioni immutabili anche se ormai proprietà di qualche multinazionale. Prodotti così diffusi da identificare intere categorie. Insomma, se i film di Ken Loach o le canzoni degli Stone Roses fossero cibi, starebbero sicuramente tra questi quattro:
MARMITE.
Quando alla fine dell’ ’800 lo scienziato Justus von Liebig scoprì che il lievito sottoprodotto durante la fermentazione della birra poteva essere concentrato e mangiato, credette di aver trovato la gallina dalle uova d’oro. E in effetti. Di solito spalmata insieme a burro e formaggio, Marmite gode di buona reputazione nella cura dell’hangover, il mal di testa post-sbronza, grazie al contenuto elevato di sali e vitamina B.
A causa del sapore decisamente forte, della consistenza viscosa e del colore decisamente poco invitante ha sia appassionati che detrattori feroci, tanto da permettersi slogan pubblicitari tipo “Marmite: odiala o amala”. Se volete sapere dove trovarla, esiste anche una sorta di fan club italiano.
COLMAN’S MUSTARD.
Difficile dimenticare le scuse della cameriera letteralmente prostrata quando, cenando con un amico inglese in un pub, chiesi della senape. Il problema? Era rimasta solo quella di Digione. Il mio amico la guardò schifato biascicando tra i denti: “In questo paese Non abbiamo combattuto cent’anni per avere della dannata senape francese”.
Non resta molto da dire sull’orgoglio tipicamente inglese che circonda la mostarda Colman’s, casa fondata a Norwich nel lontano 1814. Dal sapore pungente fino alle lacrime, va idealmente abbinata alla carne grigliata, anche se raggiunge l’apoteosi nel celebre salt beef bagel.
MCVITIE’S DIGESTIVE.
Chi pensa che scone imburrati o muffin al mirtillo rappresentino il completamento ideale per il classico tè sbaglia di grosso. Da oltre 100 anni, i veri protagonisti delle cinque del pomeriggio sono i Digestive della McVities.
Nome fuorviante per dei biscotti da 480 kcal per 100g, che grazie anche al prezzo popolare (£1.09 la confezione da mezzo chilo) vantano un successo senza tempo: nella sola Inghilterra se se consumano 52 al secondo. Ingredienti principali: farina, zucchero, olio vegetale e sale: per i britannici sono anche i cracker ideali per accompagnare il formaggio.
HP SAUCE.
Con 28 milioni di bottiglie vendute ogni anno HP Sauce è il condimento più popolare d’Inghilterra, un must-have per ogni cafè che serva la classica colazione all’inglese. Completa meglio di ogni altra cosa la pancetta, mentre l’impiego più diffuso è nel bacon roll, la classica colazione del venerdì, dopo il giovedì sera trascorso con i colleghi al pub a bere birra.
La ricetta messa a punto nel 1899 è ancora segreta ma sappiamo che ci sono pomodoro, aceto di malto e tamarindo. La bottiglia di vetro da 9 once della salsa Hp è ormai un’icona del design industriale britannico: sull’etichetta un’immagine del Big Ben e del Parlamento dal quale, si dice, abbia preso il nome (HP: House of Parlament)
[Crediti | Immagini: Flickr/Azyxa, Flickr/Jenn, Flickr/Chris]