La notiziola ci riporta come per caso in un’Italia da poveri ma belli: cinque oligarchi olandesi in vacanza nel Gargano. Un ristorante di pesce sul molo. Lo scontrino da tredicimila euro (aggiorniamo gli stereotipi, non tutti gli oligarchi sono russi, e non tutti vanno a Forte dei Marmi).
Keep calm, se già vi siete candidati al ruolo di indignati speciali rilassatevi, questa non è la classica sola a misura di turista, non ci sono conti taroccati, menù truffa o prezzi gonfiati. Anche se nella stagione degli scontrini da settantadue euro (per 3 tiramisù più altrettanti cappuccini) e da sessantaquattro (per 4 gelati) sarebbe lecito pensarlo.
C’è invece un aspirante Briatore, Leonardo Vescera, lo chef-titolare del “ristorante sul mare” Capriccio di Vieste con esperienze addirittura a Buckingam Palace, che prima sbandiera ai quattro venti lo scontrino perché essere miracolati dai miliardari non è uno sport per tutti, poi, capita l’antifona, cioè che il Capriccio rischia di diventare il simbolo cafonal dell’estate, consegnato alla storia per i conti proibitivi da turisti gonzi, fa goffamente marcia indietro citando il menù degustazione da 48 euro.
Ma stiamo ai fatti.
I tredicimila euro sono l’equivalente di quanto i cinque olandesi hanno mangiato e bevuto. Difficile pagare meno di 3.250 euro a testa ordinando una zuppiera da mezzo chilo di caviale (NB: nello scontrino maldestramente battuto come risotto, ma neanche il foglia d’oro di Gualtiero Marchesi potrebbe costare 6000 euro). Soprattutto se alla zuppiera seguono crudi di mare da 50 euro a cranio e 500 euro di astice.
Quanto al bere: cosa si abbina meglio al caviale del Krug Gran Cuvèe o del Krug Vintage? E non vorrete mica finire una cena senza grappa! 50 euro di Bric del Gaian sono sicuramente ben spesi.
Davanti allo scontrino i turisti non hanno alzato mezzo sopracciglio, pagando con carta di credito e ringraziando per l’ospitalità. E visto che c’erano, hanno preso anche qualche bottiglia di champagne per la cambusa dello yacht che li scarrozza in vacanza. Sensi di colpa: zero.
Molto soddisfazione pure a La Voce di Vieste, il quotidiano locale che per primo ha dato la notizia, in seguito rilanciata da quelli nazionali. Quando sul posto è arrivata la Rai, facendo del conto da 13 mila euro un caso nazionale, oltre a qualche domanda sui prezzi, ecco la marcia indietro del proprietario che ha tirato fuori gli aperitivi da 5 a 10 euro, facendo notare che se ordini Krug, astice e caviale 13000 euro te li ritrovi sul groppone in qualunque ristorante al mondo.
Ora, detto che di questi tempi niente è più indigesto dell’ostentazione, specie per chi è rimasto a casa a scongelare linguine allo scoglio Quattro Salti In Padella, concedetemi un gioco, anzi due:
Gioco sotto l’ombrellone #1: guardate il riepilogo del tavolo e il conto. Contate le bottiglie di Krug. Notate qualcosa di strano?
Gioco sotto l’ombrellone #2: avete voglia di spiegare che esistono modi migliori per scofanarsi 13.000 euro rispetto a caviale e champagne, o desistete?
[Crediti | Link e immagine: La Voce di Vieste]