Sapete già, se leggete Dissapore con attenzione, che Ferrero ha “categoricamente raccomandato” ai gelatai del pianeta di non fare più il gusto Nutella (Nutellone, Nutellata…), inteso come combinazione della crema spalmabile più famosa del mondo con altri gusti. La ragione si chiama Nutella Professional Line, un semilavorato prodotto da Ferrero in latte da 3 chili con tanto di ricettario per fare gelati, mousse, semifreddi e qualunque altra dolcezza intitolata alla Nutella.
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L’invito perentorio di Ferrero: “cari gelatai, usate questa miscela e solo questa per preparare il gelato alla Nutella”, vi ha chiaramente divisi. I simpatizzanti di Ferrero hanno ricordato che l’appropriazione di marchio altrui è un reato, il fatto che la multinazionale di Alba finora lo abbia tollerato non significa che debba farlo per sempre. Gli altri hanno trovato la limitazione imposta ai gelatai insopportabile.
Bene, ma se la discussione c’è già stata perché tornarci su?
Che domande, perché come nella migliore tradizione di Dissapore, abbiamo provato Nutella Professional Line e stiamo per raccontarvi com’è.
Un paio di aggiunte prima di cominciare: nei laboratori sono pronti per essere commercializzati altri gusti legati a prodotti Ferrero. In altre parole, non solo Nutella: ai gelatai verrà energicamente chiesto di abolire gusti simil Rocher, Kinder o Raffaello, perché anche questi avranno la versione ufficiale, va da sé Ferrero e Professional Line.
Sistemati i gelatai artigianali italiani, Ferrero ha pensato anche a quelli americani con un preparato per il gelato soft, o espresso (tipo quello di McDonald’s per capirsi o di Lait).
La ricetta Ferrero consiglia di usare 400 gr. di Nutella Professional Line e 600 ml di latte. Una volta mescolato con energia, il composto può essere inserito nel mantecatore, l’attrezzo che i gelatai usano per amalgamare e rendere cremosi gli ingredienti.
Confrontando gli ingredienti di Nutella crema spalmabile e Nutella preparato per gelato possiamo notare in questo l’aggiunta di un addensante, lo sciroppo di glucosio disidratato, mentre la generica dicitura “Aromi” prende il posto della vanillina usata nella Nutella classica.
Cambia anche la percentuale di nocciole, già piuttosto bassa nella crema spalmabile (13%) se paragonata a prodotti concorrenti. Nel gusto di gelato ufficiale scende a un misero 6,5%.
Cala anche la percentuale di latte magro, che dal 7,4% passa al 6,5%. Ma tanto nel composto verrà aggiunto del latte.
Gli altri ingredienti del semilavorato sono vari tipi di zucchero che conferiscono al gelato la struttura necessaria, insieme agli addensanti (farina di semi di carrube e gomma di guar) e alla lecitina (di soia) impiegata come emulsionante.
Ovviamente, nel caso il gelato non risulti della giusta consistenza e spatolabilità, il bravo gelatiere adatterà la ricetta alla temperatura del suo banco di servizio aggiungendo zuccheri o variando le dosi di Nutella e latte per modificare il gusto.
Eccoci alla prova dei fatti.
A parte il colore marrone chiaro, appena estratto dal mantecatore il gusto si presenta molto compatto e con la struttura omogenea, al limite del gommoso, come dicono i gelatai. Questo perché in fase di mantecazione l’aria incorporata dal gelato, abbastanza carico di grassi e solidi, è stata poca.
La prova d’assaggio è interessante, la Nutella ufficiale non allappa il palato (non produce sui denti e sulla bocca l’effetto astringente e il sapore aspro). Altra nota positiva: non eccede in dolcezza.
Certo, un difetto ce l’ha, e anche grosso.
Il sapore del gelato ricorda poco quello della crema spalmabile da cui proviene, in una degustazione “alla cieca” lo si confonderebbe facilmente con un semplice gelato alla gianduia, neanche troppo saporito.
[Crediti | Link Dissapore]