Potevamo esimerci dal dire la nostra sull’argomento caldo di queste settimane? No, perché qualcuno lo dovrà pur dire che di secchiate d’acqua gelate non se ne può più, e che il mondo del food italiano riguardo alle pelose manipolazioni finto-buoniste non è secondo a nessuno.
Da una parte un’infinita schiera di difese d’ufficio a imbarazzanti performance in ciabatte di gomma, in stile “la giusta causa non si tocca”, “la mobilitazione di massa è cosa buona e giusta”, per finire con un “per un fine nobile valgono tutti i mezzi”.
Ma le ciabatte di gomma no, comunque non valgono mai.
Dall’altra parte ci sono gli spiriti volti al bastian contrario a prescindere che “non se ne può più di ‘ste secchiate”, “ sì, ma dov’è l’assegno?”, “la Littizzetto solo un centone? Pidocchiosa…”
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La lotta fratricida tra moralisti e moralizzatori non conosce fine, e sul web continua a perpetrarsi questa guerra da social network che, almeno, riesce a fare cassa per la lotta contro la SLA. In questo sottobosco di ipocrisia, protagonismo e Paperissima della prima ora, non potevano certo mancare i grandi nomi della cucina di casa nostra.
Concentriamoci, dunque, sui virtuosismi artistici e sportivi, sui look indecenti e sull’estetica di questi video stimola-donazioni. Ecco, nel mondo della cucina è tutto un pullulare di nomination tematiche, rovesciatori di secchielli con grembiule da brigata, loghi in bella vista e scrollate simil canine.
Di seguito una valutazione non moralistica delle secchiate gourmet tra promossi e bocciati.
ps: cliccate sulle immagini per vedere i video integrali
Barbieri e Borghese, pubblicità occulta?
Dopo una sfilza di ambientazioni bucoliche, giardini e piscine per la doccia da secchio, ecco due video in interno giorno. E perché, secondo voi, la scelta obbligata di dover passare lo straccio per ripulire il set improvvisato della doccia ghiacciata? Ma naturalmente per trasformare il video buonista in uno spot latente. Ecco campeggiare il logo di Masterchef esattamente ove non richiesto, non necessario e in un contesto paraculeggiante. Bocciati su tutti i fronti.
Gino Sorbillo
In puro stile selfie-video: primissimo piano e auto-secchiata (o bicchierata?) Premiato con un “promosso” anche per non essersi nemmeno tolto gli occhiali. Forse gli servivano per sbirciare ripetutamente il “gobbo”?
Ugo Alciati, altro che no logo!
Una buona dose di auto-promozione anche nel video pixelato di Ugo Alciati e staff, dove campeggia il nome del ristorante. Buona la regia e buoni i tempi. Sceneggiatura rivedibile.
Davide Oldani, sirenetto ritroso
Lesina su tutto Davide Oldani. Si sa che lo slogan per essere chic è “Lessi s more”. Dove gli altri fanno un video, lui posta una foto. Se gli altri usano catini dalla capienza di una barrique, lui pare tenere in mano un secchiello portaghiaccio per champagne. Se gli altri si scaraventano sei litri di acqua sulla testa, lui sembra risciacquarsi il petto dalla crema solare. Il vortice dello show business fa il resto: Mr D’O nomina la Panicucci, Savino, Saturnino, Nek e la Capotondi. VIP chiama VIP.
Massimo Bottura, secchiate di stile.
Al divin modenese riesce persino il gioco caritatevole delle secchiate.
René Redzepi, il più Soviet
Chef del ristorante numero uno al mondo, Redzepi vince moralmente la sfida per il più martoriato per la causa. Non lasciatevi ingannare dal suo outfit da pioggia londinese: con uno spirito da immolato capro espiatorio della Rivoluzione Socialista si piglia secchiate incondizionate da tutta la brigata che, SLA o non SLA, si toglie qualche sassolino dalla scarpa.
Gabriele Bonci, a secco
Pluri-tirato in causa risponde così:
Auguriamo tutto il bene del mondo alla raccolta fondi a favore dell’assistenza a malati di Sla e familiari, ma ci auguriamo che al prossimo giro la sfida sia quella del risotto.
Salto mortale durante la fase di mantecatura? Impiattamento bendati? Giornalisti gastronomici disturbatori durante la tostatura del riso?