Quando Nora Ephron, regista e sceneggiatrice americana memorabile, in un inciso della sceneggiatura di Harry ti presento Sally, fece stigmatizzare la nuova tendenza culturale da Carrie Fisher, una delle protagoniste del film, sapeva di cosa parlava:
“I ristoranti per gli anni Ottanta sono ciò che il teatro era per gli anni Sessanta”.
Ancora oggi, malgrado la crisi –maledetta– si sia presa la briga di svuotarne molti, i ristoranti restano un palcoscenico ideale per i “colpi di teatro”.
Come altro descrivere il roboante blitz al grido di “ricchi di m…” da parte di sei uomini incappucciati al ristorante Il Violino di Cremona, mercoledì scorso alle 21:15, armati di secchi di vernice e letame/fango. Versati rovinosamente ovunque, sul pavimento, sulle pareti, e soprattutto sui malcapitati clienti.
I sei ribelli sono riusciti a fuggire, ma la Polizia ha fermato un ragazzo, appartenente al Centro Sociale Kavarna, che dovrà rispondere di imbrattamento, danneggiamento e, visto che c’era: lesioni personali (ha tirato un pugno in faccia al titolare che cercava di fermarlo).
Ribelli sì, ma per quale causa?
“Questo è il nostro modo complice e solidale per attaccare la società. Da una parte i ricchi che mangiano e ingrassano a dismisura, dall’altro segretari di Stato che combattono anche con lo sciopero della fame. Questa volta anche i ricchi mangiano me**a“
Secondo descrizioni rintracciabili sul web, Il Violino sarebbe un “ristorante elegante, capace di risvegliare il palato con i gusti d’un tempo così come il suo nome evoca le perfette risonanze delle note musicali. Menu lombardo, creativo, con pesce, e cantina monumentale (1500 proposte). Anche enoteca”.
Ma mentre buona parte delle portate consultabili sul sito non corrisponde alla nostra idea di menu lombardo creativo (ostriche della Normandia, parigini con polpa di granchio reale, bucatini alla carbonara, steak tartare all’americana), è indubbio che i prezzi popolari non siano la principale prerogativa del ristorante, nel centro storico di Cremona. Cocktail di gamberoni con frutta tropicale: 22 euro; risotto in riduzione di tartufo bianco: 18 euro; coda d’aragosta gratin con riso aromatico: 50 euro.
La vicenda ne ricorda un’altra, accaduta 4 anni fa allo storico ristorante torinese Il Cambio, dove sei anarchici incappucciati lanciarono secchiate di sterco sui tavoli. All’epoca la protesta mirava a ottenere maggiori diritti per gli immigrati del Cpt di Torino.
Oggi come allora la lotta di classe si combatte con una verticale di letame/fango per i post-imperialisti.
[Crediti | Link: Il Giorno, Dissapore]