Brevissimo riassunto: ieri si è svolta la prima tappa della caccia al tesoro. Dopo un difficile percorso tra Piemonte e Liguria siamo arrivati dal protagonista della prima giornata: Franco Boeri di Olio Roi. Me Medesimo ha sbaragliato gli altri lettori indovinando l’esatto numero degli ulivi di ROI, conquistando il primo tesoro.
Ma il gioco continua, ci sono altri indizi da trovare, indovinelli da sciogliere e tesori da conquistare: benvenuti alla Seconda Tappa de La caccia al tesoro, pirati e piratesse, si va.
Ieri ci siamo lasciati allo stand di Franco e da qui ripartiamo. È proprio lui che ci da, brevi manu, il primo indizio di oggi
11:39 – Leggo: “Nello stemma c’è un cavallo, ha le ali ed è d’argento, se più giù devi arrivare per di là dovrai passare”. Cavallo, ali, stemma… È una regione, ma quale?
11:45 – La Toscana! Ottima intuizione, non ci sarei mai arrivata. Qui al Lingotto la connessione è quanto mai complessa e la mia vita senza Google è molto più complicata. Raggiungo la stand della Toscana e intono uno stornello con tre simpatici musicanti.
11:52 – Mi interrompe il presidente di Slow Food in persona, Roberto Burdese. Gli chiedo come sta andando questa edizione del Salone del Gusto e Terra madre e apprendo che l’affluenza è cresciuta del 20%. Non male. È lui a consegnarci l’indizio successivo.
Leggo “verso nord ci sta il tartufo, ad est si mangiano i marroni, ovest è terra di pollame mentre a sud ci sono i buoi. La città sorge nel mezzo, indovinarla spetta a voi” . Io proprio non ho idea. Voi?
12:31 – Esatto, Arezzo e le sue quattro valli: Casentino, Valdarno superiore, Val di Chiana, Valtiberina. Mentre cerco tra gli stand della Toscana l’indizio successivo, mi fermo ad assaggiare i biscotti dell’antico forno Corsini. Sosta meritata.
12:35 – Ed è in Valdarno che trovo il logo di Dissapore sulla camicia di un simpatico produttore. Si tratta dell’azienda agricola Radici, specializzata in farina di castagne. Mi consegna il prossimo indizio
12:40 – Il terzo indizio dice: “Di forme e cotture ne san più tutti, usan le lame e non son farabutti, preparan cose che devi gustar, son anche famosi come le star”. Mmhh…questa è difficile
13:15 – Giusto! Il macellaio, il butcher, la categoria che insieme a pizzaioli e produttori sta in effetti raggiungendo i cuochi in quanto a fama e riconoscimenti. Ne cerchiamo uno in particolare e tutti gli indizi ci portano da lui, Simone Fracassi dell’antica macelleria Fracassi in Castel Focognano, provincia di Arezzo.
Arrivo allo stand del consorzio del prosciutto casentino, abbraccio Simone, assaggio la splendida carne appena tagliata al coltello e mi faccio consegnare il prossimo indizio: “Se questa tappa vuoi conquistare, nell’Ombelico devi arrivare. Sta proprio nel centro questa città, trova quel nome e poi cerca di là”. Ancora geografia, tutt’altro che il mio punto forte… Qualcuno, lì fuori?
13:40 – Se qualcuno si stesse chiedendo che rapporto c’è tra un ombelico e la città laziale, ebbene sappiate che geograficamente Rieti si trova esattamente al centro dello stivale. C’è persino un monumento a forma di ombelico (sic) in piazza. Correndo verso la condotta del Lazio mi fermo ad assaggiare un po’ di cioccolato della cioccolatiera Santori, Castiglione in Teverina (VT)
13:45 – Nella condotta del Lazio ci viene consegnato il prossimo enigma.
13:48 – Leggiamo: “Con questa domanda con un colpo di mano, la tappa di mezzo potrai conquistare, qual è la sostanza che in tulipano, sprigiona profumi da assaporare”. Di cosa si tratta?
14:02 – Gli amanti della sostanza, la birra, ci saranno già arrivati. Se pensiamo ad un birrificio artigianale in provincia di Rieti, il primo che ci viene in mente è Birra del Borgo. Infatti ad accogliermi allo stand trovo Giovanni Trimani, abbracciato a una bottiglia decorata da lui con tanto di logo Dissapore. È il posto giusto.
E qui, lettori, il gioco si fa duro. Chi azzecca il prossimo quesito si porta a casa una jeroboam (tre litri) di 25 Dodici, birra realizzata per il prossimo Natale che Leonardo Di Vincenzo, il produttore, cosi descrive: frutta secca, scorza d’arancia, uvetta al naso e in bocca morbida, calda avvolgente. È il nostro tesoro di oggi.
Per conquistarlo dovrete rispondere a questa domanda: in quale sito archeologico etrusco sono stati effettivamente rinvenuti resti di melograno e resina di pino all’interno di vasi in terracotta? Pensate sia complesso? Non lo è.
Avete google.
14:08 – Mentre cercate la risposta, vi spiego il perchè della domanda: l’ultima creatura Del Borgo è l’Etrusca, birra ispirata agli ingedienti rinvenuti appunto in una antica anfora etrusca, con aggiunta di miele, uva sultanina, genziana, nocciole, grano saragolla. L’Etrusca fermenta in anfora di terracotta per 6 mesi.
Il lettore che indovinerà per primo avrà in omaggio la Jeroboam di 25 Dodici, per tutti gli altri l’appuntamento è lunedì alle 11.30 su Dissapore.com per la terza e ultima tappa de La Caccia al tesoro. To be continued…