C’è una remota possibilità che al lettore più morigerato di Dissapore, ammesso che esista, non vadano giù le immagini che seguono. Se siete facilmente impressionabili non proseguite oltre. Gli altri non vedranno niente di che, intendiamoci, ma l’autrice qui, non vuole sconvolgere nessuno.
Dopo il preambolo eccoci a Taiwan, dove ha da poco aperto un sex restaurant.
Sgombriamo il campo dagli equivoci, non è un bordello più o meno legalizzato, ma un ristorante tematico dedicato al sesso dove tutto, dal cibo all’allestimento ricorda ciò che di solito si fa in ambienti meno pubblici.
Le mezze misure, così come l’idea del ristorante tradizionale, sono poco contemplate a Taiwan, sicché dopo averci moderatamente allettato con la mangiatoia a tema “toilet”, ci riprovano con questa versione sexy, nome completo del ristorante: Funny Sex.
E mentre il menu propone piatti tipici dalla forma -chevelodicoafare- fallica, le adorabili bamboline gonfiabili vi tengono compagnia durante l’attesa del dildo-gelato.
Non scherziamo troppo, come ha dichiarato Jamie Fullerton, giornalista di Vice che l’ha provato in anteprima per noi occidentali, il Funny Sex è un posto altamente educativo.
Nel senso di didattico. Appesi alle pareti infatti trionfano poster con immagini (molto) esplicative dell’intero Kamasutra. Non manca, come poteva, l’umiliante tabella con le misure medie nel mondo. Umiliante per chi? Vabbè, lasciamo perdere.
L’abbondanza di simboli fallici è quasi stordente. Per dire, se dopo averne mangiati di qualunque specie, taglia e provenienza, vi dovesse prendere la nostalgia per gli organi genitali, li potete ritrovare in bagno sotto forma di dispenser per il sapone o perché no, acquistare un tot all’ingresso con le sembianze delle bacchette per il sushi.
(Qui uno shock temporaneo ha colpito la vostra editor a causa dell’immagine di un maki stretto tra due bacchette dalla forma non proprio convenzionale).
L’inviato di Vice tra un Dick-Sum e una Tits-Soup non si è fatto mancare un’intervista alla proprietaria, la signora Chen. Che con una discreta dose di faccia tosta ha dichiarato, malgrado il locale abbia più le sembianze di un sexy shop di Gallarate che quelle di un ristorante:
“Volevamo fare qualcosa di unico presentando ai nostri clienti gli organi genitali in una versione divertente e innovativa”. Applausi.
Non basta, Mrs. Chen ha ammesso di avere qualche difficoltà nello startup dell’attività poiché agli avventori non è sempre chiaro che sono lì per mangiare.
Non per copulare.
[Crediti | Vice]