Pic nic del primo maggio, proletario, a quadri come la coperta, ringiovanito dalle bento box contenute nei trolley frigo, vintage, al sapore di vino rosso, affidato alla praticità della donna di casa o all’uomo imprecante per la mancata grigliata. Pic nic io ti amo, perché mi fai mangiare cose buonissime e lievitare il giro vita in poche ore. Meno male che ci sei sola una volta all’anno, così posso chiuderti nel tupperware dei ricordi buoni.
Il pic nic è rito, come tale va celebrato. Non siate troppo modaioli o tecnologici, la birra tiepida è un contrattempo tutto sommato accettabile, come lo stappa bottiglie dimenticato. Il maschio potrà esibirsi nella complicata arte dell’apertura fortuita della bottiglia, con forchetta, accendino, nel primo spigolo disponibile. L’unto nella borsa, figlio della maldestra tripla passata di stagnola a coprire la teglia, vi strapperà un’imprecazione o forse un sorriso perché si andrà a depositare sopra la macchia dell’anno prima.
Mangiare all’aperto, con le mani o con posate di circostanza, dà godimento come poche altre cose al mondo. Un buon libro a seguire, chiacchiere, legamenti rotti per l’unica partita di calcio dell’intera stagione, camicie sbottonate, maglietta leggera. La pioggia lì in fondo, minacciosa. Se siete di quelli organizzati con posate e sedie pieghevoli, avete tutta la mia stima, ma siate buoni, il vero pic nic si consuma rigorosamente sul plaid a quadri o sul prato e non si bada molto ai modi. Una volta all’anno non ci farà male.
Raccontiamoci le migliori ricette per banchettare all’aperto. Se fossero solo avanzi, sarebbe meglio, non vi voglio obbligare ad abbuffarvi oggi per vivere di riciclo domani. Oggi si cucina per il pic nic, io vi dico il mio menù perfetto, poi tocca a voi farmi venire l’ispirazione giusta per variare.
Pane e…
Formaggio e salame al primo posto, da tagliare in loco. Sprovveduti sì, ma tagliere e coltello non possono mancare. O anche panzanella, che condita un poco prima è più buona. Pane e pomodoro da preparare al momento. Piccola bottiglia d’olio, sale, pane del cuore. E godimento perpetuo.
Varianti regionali del pane e…
Pane cunzato con acciughe, olio sale origano e pomodoro o con formaggio e pomodoro secchi.
Eviterei l’amata mortadella, sotto al sole e conservata si sa, reagisce male. Chiedetelo ai vostri zaini delle elementari, tasche inferiori dell’Invicta compromesse per sempre. O anche piadina e squaquerone, qualche fetta di prosciutto crudo, rucola e qualsiasi altra cosa vi venga in mente. Focaccia sempre gradita.
L’abbinamento che fa rima con godimento.
Fave e pecorino è come fare l’amore. Croccante, dolce, piccante, da non smettere mai.
Mozzarella e pomodoro con o senza pane, condita o al naturale. La prima cosa da mangiare, da non far sostare troppo sotto al sole, anche se è tiepido la mozzarella non sarà contenta.
Torte salate.
Sono facili, veloci, pronte a contenere la vostra fantasia. Non vi dovete esibire per forza nella quiche Lorraine, aprite il frigo e inventate. Buona quella di patate e porri, irresistibile quella di borragine. Ma anche la pizza di scarola o la torta al formaggio.
Frittate.
Io amo le uova sopra ogni cosa. La frittata è la mia regina: cipolla o patate, salsiccia, spinaci. Un pochino alta, tagliata a tringoli, da sola o tra due fette di pane.
Cose buone anche fredde
Polpette di ogni genere, anche e soprattutto nella variante milanese, i mondeghili. Niente altro che una polpetta di manzo avanzato se possibile, con aggiunta nell’impasto di salsiccia, salame crudo o mortadella, possibilmente di fegato, pane bagnato nel latte, uova, formaggio Grana Padano, aglio o cipolla, noce moscata. Frittura nel burro, se fate quelli che se ne intendono, lo chiarificate oppure andate al naturale.
Ma anche la carne panata e fritta, nulla a che vedere con la cotoletta alla milanese, non è niente male fredda. Insalata di pollo, ma anche di farro al pesto e pomodori. Niente pasta o insalata di riso per me, non c’è mai stata una versione che mi abbia davvero convinta o soddisfatta.
A tutta teglia.
Durante il pic nic gli specialisti della teglia enorme non mancano mai. Pasta al forno addizionata con polpette, formaggio, salame, piselli e altre infinite combinazioni. Parmigiana di melanzane se siete dei professionisti. Lasagne se siete tradizionalisti, ma ho visto anche teglie di moussakà e gattò di patate niente male.
Arrivati a dolci.
Sgranchitevi le gambe, immergetevi nella partita di pallone di cui sopra, poi per concludere il picnic fatevi accogliere da una buona crostata con confettura di more o albicocche per me, Linzer Torte al massimo per essere un poco esotici. Strudel o torta di mele come scelta di riserva. Tutto il resto è noia, ma sono pronta a cambiare idea al primo passo.
Frutta.
Siate coraggiosi, aggiungete un tocco di salute alla quantità indegna di cibo che vi sarete mangiati con la scusa del banchetto all’aperto. Fragole, nespole o macedonia di frutta. Portatevi anche il vasetto di frutta sciroppata che avrete da bravi preparato a casa e conservato per questa occasione.
Accessori per comporre il kit di sopravvivenza.
Non investite in acquisti inutili che vi serviranno per l’unico pic nic dell’anno, non fate come per la tuta da sci. Bando al trolley refrigerato, la bento con la didascalia “picnic del 1° maggio”, la tovaglia chic, le sedie pieghevoli, il fornelletto a energia solare. Portatevi una o più coperte, un cestino o un sacchetto grande con le provviste, piatti e posate meglio se biodegradabili o se non pesano troppo è l’occasione di dare una seconda chance alle posate spaiate che avete nei cassetti, tovaglioli di carta, sacchetti per recuperare i rifiuti che vostro malgrado produrrete, coltello e tagliere, kit fai da te per i condimenti base, cucchiaio per servire.
Dopo aver cucinato, diteci dove siete, noi siamo pronti a raggiungervi in capo a ogni prato.
[Crediti | Immagini: 2 spaghetti, the agendaily, tagliaecuci, parade, Flickr – Gia-ma, Raffaele Nicolussi]