Quando si dice avere soldi da spendere per la ricerca. Ho sempre pensato che questi studi statunitensi siano il frutto di un sistema universitario opulento, libero di usare il proprio acume per le applicazioni più irriverenti e le ricerche più frivole.
Che anche le riviste scientifiche siano obbligate a seguire le tendenze dell’opinione pubblica per impedire il calo delle vendite?
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O forse l’Accademia d’oltreoceano è più legata all’uomo della strada di quanto non lo sia la scienza nostrana? Qualunque sia la risposta, ci siamo presi la briga di rendere conto delle ultime affermazioni scientifiche che riguardano nostro rapporto con il cibo. Ciascuno con il proprio link all’abstract della ricerca, tanto per dire che fanno sul serio.
1. Il diabete aiuta il matrimonio.
All’Università dell’Ohio hanno finalmente spiegato il vero significato dell’espressione “luna di miele”. 107 coppie sposate sono state monitorate per 21 giorni. Ogni giorno gli sono stati misurati i livelli di glucosio nel sangue e a ciascun membro della coppia è stata data una bambolina Voodoo e gli è stato detto di pensare che fosse il proprio coniuge e di infilzarlo dove e come ne avesse voglia.
Dai risultati è emerso che più basso è il livello di glucosio nel sangue più alto è il numero di spilli piantati in testa al surrogato del partner. Cosa ne ha dedotto il professor Brad Bushman, direttore dello studio? Che non bisognerebbe mai cominciare una discussione di coppia quando si è affamati.
2. Gli Oreo sono come la cocaina.
Un gruppo di ricerca del Connecticut College ha preso due gruppi di topi da laboratorio e ha creato due labirinti in cui potessero scorrazzare. Nel primo labirinto hanno piazzato le gallette di riso a un’estremità e gli Oreo all’altra. Nel secondo c’erano un’iniezione di fisiologica e un’iniezione di cocaina.
Una volta compiuto il percorso, i ratti potevano scegliere da che parte tornare e a quanto pare tornavano dagli Oreo tanto quanto dalla cocaina. Ma la domanda vera è: dove hanno preso la cocaina gli studenti del college?
3. La musica alta al bar induce a bere di più.
Secondo lo studio del Professor Nicolas Gueguen più la musica in un bar è alta più si beve. Esperimento: si prende un’equipe di ricerca e si va al bar un sabato sera (!) e si misurano i decibel che escono dal jukebox. Poi si attacca a bere birra senza più pensare a nulla.
Alla fine della serata si scopre che un bicchiere di birra viene bevuto 3 volte più velocemente se nel locale c’è musica a 88 decibel rispetto che se si abbassa il volume a 72 decibel. Ah, la ricerca è stata condotta in tre bar diversi della Francia dell’ovest in tre sabati diversi. Speriamo che chi ha preso le misure fosse sobrio.
4. Chi si abbuffa di schifezze va male a scuola.
Agli inizi degli anni Sessanta un gruppo di cinici studiosi hanno preso un centinaio di bambini, tutti di 4 anni, e a ciascuno hanno detto: “Ora ti chiudiamo in una stanza in compagnia solo di un marshmallow o di un’enorme ciambella, se ce la fai a non mangiarli per 15 minuti, alla scadenza del tempo te ne do il doppio”. Alcuni bambini ce la fecero, altri no.
Una parte di quei bambini sono stati riesaminati dopo 40 anni e si è scoperto che quelli che avevano ceduto alla ciambella dopo meno di un minuto avevano avuto scarse attitudini scolastiche, poca forza di volontà e anche problemi di droga. Ora ripensate a quando dite ai vostri bambini: “è meglio un uovo oggi che una gallina domani” e sentitevi dei pessimi genitori.
5. A tavola siamo tutti anticonformisti.
Un paio di studi approfonditi risalenti all’anno 2000 hanno dimostrato che mentre ordiniamo al ristorante tendiamo a non prendere mai quello che sceglie un altro commensale, anche se ha preso il piatto che desideravamo tanto. Pare che la motivazione sia che lo facciamo per il bene del gruppo, perché la varietà porta conoscenza.
Le scelte in fatto di birra invece dimostrano i nostri rapporti di relazione con gli altri commensali, mentre con il vino, anche se in gruppo, l’unica cosa che vogliamo fare è distinguerci. Adesso che lo sapete guarderete con maggiore consapevolezza alla pinta che si è ordinato il capoufficio, dopo avervi amorevolmente invitato all’aperitivo dopo lavoro.
6. Siamo terribilmente snob.
Alla Standford University si sono presi la briga di sistematizzare in una ricerca una cosa che sappiamo tutti. Prendi un amico dagli un bicchiere di vino e digli che l’hai preso al supermercato, poi dai allo stesso amico un bicchiere dello stesso vino (ma lui non deve saperlo) e digli che l’hai comprato in enoteca a 30 euro la bottiglia.
Il secondo bicchiere gli piacerà di più. Può essere anche un buon modo per fare una scrematura delle proprie conoscenze.
[Foto crediti: Forbes, Thrillist, Zazzle, Know My Body]