Al netto della superbattuta intercettata ieri, e cioè che la squadra di Luis Suarez dovrebbe essere la Spal, pensavate che il meme planetario seguito al morso rifilato dal pirana alla spalla di Chiellini durante Italia Uruguay fosse finito? Sbagliato. Avevamo già discusso la voracità con cui le aziende si erano buttate sul gestaccio, real-time marketing lo avevamo chiamato, divertente e a basso costo.
Una strategia di cui ha beneficiato anche chi, come Barilla, aveva pianificato per i mondiali una serie di riuscite pubblicità tradizionali.
Appunti creativi. #calcioBarilla pic.twitter.com/31AFFsSzeI
— Enrico Peca (@Enrico_Peca) 25 Giugno 2014
E il New York Post, se è vero che “tutti vogliono mangiare italiano”, il giorno dopo la partita ha titolato “Eataly”, la foto della spalla morsicata di Chiellini. Buon esempio di tempestività da parte di un media tradizionale.
Oscar Farinetti, patron del marchio italiano, non ha perso tempo e 24 ore dopo ha comprato una pagina sul Corriere per dare conto di quanto successo. Ecco il risultato.
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Insomma, Suarez, vista la portata globale del suo morso, sta diventando testimone involontario di molte aziende, che hanno approfittato del gesto leggermente sopra le righe per promuovere i loro prodotti. E questo, paradossalmente, mentre i suoi sponsor lo stanno abbandonando.
Ma ora il debutto di un souvenir, l’apribottiglia a forma di Suarez, con gli incisivi del calciatore uruguaiano al posto della classica barretta levatappi, sposta il discorso su un piano completamente inatteso.
All’inizio erano solo fotomontaggi divertenti che circolavano su Twitter, ma in diversi si sono buttati sul progetto a capofitto.
Perché volenti o nolenti, gesto riprovevole o meno, i beni di consumo sono beni pratici, e se oggi qualcuno vuole comprare l’apribottiglie di Suarez, beh, può farlo subito. Meglio conoscere due parole di cinese, comunque.
AGGIORNAMENTO: c’è anche il videogame ispirato a PacMan.
[Crediti | Link: Dissapore, Il Post, Twitter, Metro, Taobao]