A ciascuno la sua medaglia, dicono i francesi. Da anni, con puntualità scortese quanto un contratto a termine, la medaglia che Michela Vittoria Brambilla s’appende al petto è lo sparo ad alzo zero contro il Palio di Siena. Lo faceva da ministro del Turismo, figurarsi adesso che è libera da vincoli di sorta.
Infatti, dopo il Palio dell’Assunta di ieri, soprattutto dopo che, causa disastrosa caduta, un cavallo è stato operato d’urgenza per ridurre una grave frattura e quattro fantini sono finiti all’ospedale, ecco puntuali le polemica.
Queste, riassumendo, le principali accuse:
“L’ennesima dimostrazione che il Palio resta una corsa pericolosa per cavalli e fantini”.
“Il mondo non ruota intorno al Palio di Siena”.
“Le tradizioni possono e devono essere riviste”.
“Quando la finiremo con questo insensato sfruttamento degli animali?”.
“Siena denota una disperata ricerca di visibilità”.
“Il palio è come la corrida”.
Insomma, farà anche troppo caldo per litigare, ma questa per l’ex ministro è un’altra estate in cui odiare liberamente il Palio di Siena.
Tra i simpatizzanti, il desiderio di godersi la corsa senza venire colpevolizzati ha generato risposte di ogni tipo alle ansie animaliste della Brambilla. Risposte seriose: “Il palio ha una funzione sociale, culturale e economica irrinunciabile per Siena e la Toscana” (il sindaco di Siena) ). E meno: “Mi raccomando indignatevi per il cavallo del palio mentre mangiate pane e mortadella” (l’utente Il Francese su Twitter”).
Resta il fatto che dal 1970, tra prove e svolgimento, i cavalli morti attribuibili al palio sono più di 50.
[Crediti | Link: La Stampa, immagine: Guardian]