Cuochi e ristoratori, prima di diventare il vanto dell’Italia, erano cattivi. Rancorosi, anche. Invidiosi. Egoisti. Un po’ bulli e in nessun caso collaborativi. Niente corali giochi di squadra, niente conseguimento di uno stesso obiettivo, niente gentilezza e strategie da “facciamo sistema”. Un’educazione alla rovescia che periodicamente rispunta.
Per un momento torniamo a quando si ubriacavano, parlavano male di tutti, volevano solo essere ammirati. Ce lo permette una storia di congiure, ingenuità, fregature per i buoni e punizioni per gli altri. Una storia di cuochi e ristoratori, insomma.
E’ febbraio, non fa ancora caldo a Palazzolo Acreide in provincia di Siracusa, ma quando Salvatore Pizzo, il titolare del ristorante trattoria La Casareccia, in Via Duca D’Aosta, 13, riceve la telefonata del parroco di una parrocchia di Enna, tal padre Martinez, s’infervora eccome.
Il prete sta programmando una gita proprio a Palazzolo con 48 dei suoi parrocchiani, e vuole prenotare per tutti nel suo ristorante. Quarantotto devoti avventori per il 7 aprile? Detto, fatto: Salvatore Pizzo si frega le mani.
Ma, incredibilmente, il giorno stabilito non si presenta nessuno. N-E-S-S-U-N-O.
Nessuna telefonata per disdire o anche solo avvertire del ritardo. No, padre Martinez non è improvvisamente scappato con la perpetua e no, i parrocchiani non si sono convertiti in massa al buddismo. Semplicemente, non sono venuti.
E ora? Cosa ci fa il ristoratore con le tavole apparecchiate, con i fornelli accesi, con tutto quel ben di Dio da cuocere e mangiare?
Ah, ma qualcuno deve pagare. Non scherziamo, il danno è grosso. Almeno 1600 euro gettati alle ortiche.
Solo allora a Salvatore Pizzo si accende la lampadina, evidentemente spenta al momento della prenotazione, quando avrebbe dovuto chessò, chiedere una caparra o almeno un recapito telefonico. Non è che qualcuno ha voluto fargli un dispetto?
Racconta tutto alla Polizia, che inizia le indagini dal controllo dei tabulati telefonici. La verità viene fuori adesso: padre Martinez altri non era che un ristoratore rivale.
Un uomo di 67 anni e una donna di 42, proprietari di un locale a 20 metri da La Casereccia, sono stati denunciati causa: “sostituzione di persona in concorso per provocare un danno economico”.
Uno scherzo costato caro e in realtà, neanche troppo originale. I più cinefili di voi ricorderanno Big Night, il film diretto da Stanley Tucci nel 1996, e il tiro mancino del rivale Pascal a Primo e Secondo Pileggi, i due fratelli cuochi, italiani di origine abruzzese, emigrati negli Usa.
O nel suo piccolo Benvenuti a Tavola – Nord vs. Sud, e uno scherzo simile combinato da Carlo Conforti del Meneghino alla famiglia Perrore, proprietaria del ristorante dirimpettaio, il Terrone.
Era uno scherzo, ed era anonimo, pieno di esagerazioni. Ma tanto vale rileggersi: Cosa fare quando il cliente prenotato non si presenta al ristorante.
[Crediti | Link: Agi, Wikipedia, Dissapore. Immagine: Big Night]