Questi sono tempi impegnativi per chi cucina. Con i mondiali in Brasile e l’estate ancora nella fase “ci sentiamo in vacanza ma ancora non siamo riusciti ad andare in ferie” si riceve almeno due volte a settimana. Così mi sono fatta una certa esperienza di sgradevolezze che gli ospiti possono portare con sé. Ne ho individuate 16. Ma credo che sia un numero facilmente doppiabile, con l’aiuto delle vostre esperienze personali.
1. L’APPRENSIVO
In genere sono la mamma, la zia o mio marito quelli che dicono a mo’ di uccello del malaugurio: “Ma con tutto quello che già lavori non avresti dovuto invitare 20 persone a cena di giovedì, non ce la farai”.
Se fosse per loro avrei al vita sociale di un bradipo in letargo.
2. IL RILASSATO FACCIA-DA-SCHIAFFI
Spesso è qualche famigliare, soprattutto se si trova a rivestire il ruolo dell’invitato. Avete presente quelli che arrivano, gli servi da bere, si siedono a tavola e non si alzano nemmeno quando ti vedono arrivare reggendo la teglia con due mani, e trascinando il carrello dei piatti con il piede sinistro mentre barcolli vanamente sul destro per rimanere in equilibrio?
Solitamente a fine cena sprofondano nel divano. Qualcuno li ha anche visti togliersi le scarpe e appoggiare i loro piedi sudaticci un po’ dappertutto.
3. QUELLO CHE ARRIVA A MANI VUOTE
E si scusa. Che, dico io, è tutto sommato sarebbe meglio far finta di nulla e sperare che io non abbia notato che è la terza volta che ti imbuchi alle mie cene, mangiando a sbafo e non ricambiando mai.
4. L’IMPICCIONE
Lo riconosci perché appena entra in cucina comincia ad annusare l’aria con fare sornione.
Poi comincia a sollevare i coperchi di tutte le pentole e le padelle per guardare cosa c’è dentro e commentare senza nessuna cognizione di causa.
5. IL LOGORROICO
Se è lo stesso dell’impiccione siete mediamente rovinati. Il logorroico è quello che arriva, si piazza in cucina, e comincia a parlarti, pretendendo risposte veloci e a tono.
Probabilmente non ha mai preparato un risotto in vita sua, altrimenti saprebbe che se mi distrarrò un minuto di troppo la cena diventerà simile al pastone del cane.
6. IL DISPENSATORE DI CONSIGLI E RACCOMANDAZIONI
Spesso è uno con qualche anno in più, ma non è detto. Bisognerebbe comunicargli che la temperatura corretta per cuocere un arrosto in forno viene tramandata di generazione in generazione, senza bisogno che lui intervenga.
E’ lo stesso che quando butto la pasta mi chiede se ho ricordato il sale, e che quando sto per portare in tavola mi domanda se ho spento tutti i fornelli.
7. L’AMICO TRISTE
Specie se è stato portato lì da un amico perché l’hanno appena mollato, ha perso il posto, lo hanno bocciato, l’imbucato è terribile per molti aspetti.
In genere non ha appetito dunque non farà onore alla cena, inoltre è una bomba a orologeria pronta ad esplodere in racconti tristi e pianti inconsolabili, annichilendo l’atmosfera che ho a fatica cercato di creare per tutta la serata.
8. QUELLO CHE ARRIVA COL CANE
In genere piazza il cane sotto il tavolo e gli allunga qualche boccone facendosi leccare per bene tutta la mano, con la stessa mano toccherà le posate di servizio e la bottiglia da cui si servono tutti.
E bisogna pregare che il cane non si metta a fare il giro dei commensali con il tipico occhio questuante del randagio appena strappato al lager del canile.
9. IL GASTROFIGHETTO
Immancabile. Quello che si scandalizza per gli ingredienti troppo poco ricercati: “Ma come, usi ancora i ceci inscatola? Io ormai non posso più fare a meno delle cicerchie essicate bio che lascio rinvenire in acqua 8 ore al chiaro di luna.”
Bisogna resistere fortemente dal rivolgergli l’invito di andare a prenderle, le sue cicerchie, e levarsi dai piedi.
10. LA COPPIA APPENA FORMATA
Arrivano insieme anche se non convivono ancora e stanno sempre vicini, a volte anche uno sull’altro, a discapito della viabilità del salotto. A tavola si dividono tutto quello che gli porti in stile Lilli e il Vagabondo.
Aggiungono talmente tanto miele alla cena che alla fine abbiamo tutti bisogno di un digestivo per dimenticare le nostre rispettive solitudini.
11. L’INTOLLERANTE, IL VEGANO, IL VEGETARIANO
Quello pignolo che ti mette in difficoltà anche per le piccola cose.
E proprio quando ti sembra di aver pensato a tutto ti accorgi che nella pasta sfoglia dei vol-au-vent non c’è la margarina ma il burro, e immediatamente cominci a pensare al pistolotto che ti farà sullo sfruttamento criminale di quelle povere vacche da latte, o allo sfinimento che ti provocherà con i suoi presunti gonfiori di pancia, crampi notturni, spasmi e dermatiti.
12. QUELLO CHE FINIRA’ PER ROMPERE UN BICCHIERE
Lo becchi subito perché appena varca la soglia di casa ti ha già colpito il tronchetto della felicità facendolo vacillare pericolosamente sul treppiede, e ha fatto cadere il cappotto dall’attaccapanni.
Prima della fine della sera avrà fatto sicuramente fuori almeno un coperto.
13. QUELLO CON L’IPHONE
E’ chiaro, l’Iphone ce l’hanno tutti. Però alcuni (sempre meno) hanno la cortesia di tenerlo silenzioso e nella tasca della giacca durante la cena. Poi ci sono quelli che telefonano, quelli che telefonano e fotografano, quelli che aggiornano Facebook.
I peggiori sono quelli che aspettano che qualcuno abbia una domanda a cui nessuno sa rispondere, per tirare fuori con noncuranza il cellulare e andare “a chiedere a Google”. Meschini.
14. QUELLO CHE VA IN BAGNO OGNI 5 MINUTI
In genere sono le ragazze, e allora c’è poco da preoccuparsi.
Ma se per caso quello che va in bagno ogni cinque minuti è maschio, comincio a sperare di avere sufficienti dosi di deodorante da spruzzare nell’aria, per renderla nuovamente respirabile.
15. IL FAMELICO CHE FA FUORI TUTTO PRIMA DEGLI ALTRI
Mi sono sempre chiesta se si tratti di egoismo, o se proprio non ci arrivano. Bisogna individuarli in anticipo e fornirgli un posto abbastanza isolato intorno al tavolo, in modo che quando si fa il giro con le portate lui sia l’ultimo.
Altrimenti si prenderà porzioni esagerate di tutto, costringendo gli altri a servirsi di porzioni da top model a dieta.
16. QUELLO CHE NON SE NE VA PIU’
Ci siamo passati tutti: finalmente hanno tutti preso la giacca e gli sbadigli sono così frequenti che ormai nessuno si preoccupa di nasconderli, si aspetta solo che la conversazione langua definitivamente per cogliere l’occasione e dire un bell’arrivederci a tutti.
Ma non appena apri bocca per emettere quella parola lui attacca un nuovo discorso. Esasperante.
[foto crediti: thrillist, prigioniera libera, wisconsin pr, punto dock, dieta gratis, leadershipfreak, flickr Vic e Cristophe Verdier , juicy dog colture]