“Sono intorno a noi, in mezzo a noi, in molti casi siamo noi…” cantava qualcuno. Questo incipit potrebbe essere lo stesso che si parli di orridi benpensanti, oppure di una odiosa categoria di iper-entusiasti dell’ingrediente X in cucina. Spesso sono così: barzellettieri a tutti i costi, un po’ fanfaroni, maschi alfa assai tatuati, ma pure giovani donne in minigonna e stivali flosci sulla pelle nuda.
Ecco 5 tipi che speriamo non incontrerete mai (ma di sicuro vi sarà già capitato), ognuno con il suo ingrediente talismano.
1. PREZZEMOLINI – Sono ovunque e non si estingueranno mai. Riescono a piazzare il loro diabolico trito di prezzemolo su tutti i piatti, anche e soprattutto dove non richiesto. Il risultato è una standardizzazione del sapore delle loro creazioni culinarie, che finiscono per essere tutte tragicamente uguali.
Qualcuno dovrebbe spiegargli che una cosa è ornare un piatto, un’altra è rovinarlo.
2. FAUTORI DELLA FETTA DI LIMONE – Spesso si incontrano al bar, dove con una caparbietà assoluta tentano di rifilarvi nel bicchiere il feticcio/fetta di limone.
Poco importa se vi stanno servendo una gazzosa, dell’acqua o una cola: loro, di default, ci provano, convinti che un giorno il Dio-Limone conquisterà il mondo.
3. SIMPATIZZANTI DELLO ZENZERO – E’ in forte crescita questo profilo a metà strada tra il bio-addicted e il filo-orientale. Convinti di fare cosa gradita a prescindere, propinano indistintamente il ginger in cocktail, scaglie scenografiche sul piatto e addirittura nell’hamburger (accade a Milano).
Provate ad eliminarli sfoderando sguardo assassino e una rapa cinese.
4. TUTTOLOGI DELLA CANNNELLA – buona la cannella, sì certo, ma meglio se a piccole dosi. Invece, esiste una tipologia umana che è diventata dipendente da questa spezia e che inizia la giornata con caffè aromatizzato alla cannella e finisce in tarda serata sgranocchiando biscotti cannellosi.
Più tollerabili nei periodi invernali e natalizi, d’estate dovrebbero andare in letargo.
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5. INTEGERRIMI DELL’AGLIO (in via di estinzione) – Anche dove la cipolla sarebbe già più che sufficiente, arrivano loro, immersi in un’aura mefistofelica, che infilano con naturalezza nel vostro piatto una intera testa d’aglio manco dovessero dare la caccia al vampiro.
A volte si nascondono dietro a diversivi come lo scalogno, per farsi ancora più fighi, ma il risultato è che noi soffriamo fino alla mattina dopo e loro godono di salute ottima, anzi “… sono come me, ma si sentono meglio…”
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