Assunta l’espressione di prammatica, come suggerito dal nostro Adriano Aiello su Twitter, abbiamo affrontato il caos domenicale del MiCo, in via Gattamelata a Milano, dov’è andato in scena il primo giorno di Identità Golose 2014.
@Identitagolose è come il festival di Venezia. Bisogna andarci sbuffando con aria annoiata comunicando distacco e grande sacrificio #pose
— Adriano_Aiello (@Adriano_Aiello) 8 Febbraio 2014
Chi non ha tempo da perdere può consumare avidamente il video che riassume gli highlight. Altrimenti seguitemi che vi racconto cos’ha fatto #IgMi2014 per diventare trending topic su Twitter.
Inizio dai cocktail di Giuseppe Palmieri, maitre dell’Osteria Francescana di Massimo Bottura, serviti alle 10:30. Perché “chi è responsabile della sala deve avere apertura mentale, prendersi rischi“. La sala è importante nell’economia di un ristorante, ha detto Palmieri: “Chi va al ristorante, per quanto stellato, non vuole entrare in un museo, smettiamo di metterlo in soggezione“. E ancora: “La sala esiste solo grazie alla cucina, ma una sala poco curata toglie valore anche alla cucina migliore“.
Temi che ieri, sul palco di Identità di Sala, hanno trattato anche Alessandro Roscioli di Roscioli, salumeria gastro-chic dietro Campo de’ Fiori a Roma, e i fratelli Damini, della macelleria Damini & Affini di Arzignano, Vicenza.
sul palco di #identitadisala un pezzo di Romeo, celebre bistrot romano: Alessandro Roscioli! @identitagolose #IGMI14 pic.twitter.com/ulAISOr7nO
— Romeo Chef & Baker (@Romeo_ChefBaker) 9 Febbraio 2014
Affascinante l’intervento di Simone Salvini a Identità Naturali. Non conosco altri chef totalmente vegani, ma Salvini emoziona per l’infinita conoscenza delle tecniche di preparazione e delle proprietà nutritive di ogni cibo, oltre che per la bontà dei suoi piatti, vedi le cialde fritte di riso e lenticchie con mousse e spume di frutta secca.
Prima di lavorare all’Ops! di Roma e organizzare corsi con l’Organic Academy, Salvini ha lavorato con Pietro Leemann al Joia, unico stellato vegetariano d’Italia. A cui è ancora molto legato: “Per me esiste solo un AL (Avanti Leemann) e un DL (Dopo Leemann). È lui che mi ha aperto le porte della cucina vegetariana e vegana“. In nessun’altra sala ho trovato un pubblico altrettanto partecipe. Salvini spiega, risponde, sorride.
Lo stesso accade con Daniela Cicioni, ex architetto paesaggista e oggi cuoca freelance, consulente e insegnante di cucina vegana e crudista. Nessun fanatismo, molta pacatezza. Spizzico i suoi formaggetti fermentati di frutta secca, con gusto. Bellissimo anche l’hamburger vegetariano di Lello Ravagnan, titolare della pizzeria chic Grigoris di Chirignano, Venezia.
Gli chef che verbalizzano la genesi dei piatti mi lasciano spesso perplessa. Grazie a dio cucinano #IGmi14 — Mariachiara Montera (@Maricler) 9 Febbraio 2014
Non dimentico gli aristochef, come potrei.
Cracco ha preparato un rognone con spaghetti di scorzonera e bacche di Goji mentre Enrico Crippa ha inneggiato al suo Piemonte.
Davide Scabin, del Combal Zero di Rivoli, Torino, ha parlato di “Food Cleanic”: progetto sviluppato con il gastroenterologo Matteo Goss, che prevede piatti specifici per chi ha problemi legati all’intestino. Superato l’imbarazzo di parlarne su un palco, Scabin è sembrato divertirsi, l’abbiamo ascoltato con interesse (non si sa mai).
Ovviamente c’è Massimo Bottura, assediato anche dalle giovani promesse.
Ce n’erano anche in borghese di aristochef. Cosa che non gli impediva di essere fermati, ogni due passi, per una fotografia. La dura legge del selfie: oggi se non te ne puoi rivendere uno con lo chef-star non sei nessuno.
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Meno ossessionato dalla vanità Aimo Moroni del ristorante Aimo e Nadia di Milano. Che dalla sala centrale di Identità Golose 2014 ha lanciato un bell’augurio: “Portiamo nel mondo un’immagine bella di questo paese. Da Lampedusa a Trieste, abbiamo il meglio della gastronomia internazionale. Basterebbe volersi un po’ più bene“.
[Crediti | Video: Alberto Marzocchi, immagini: Milano da bere, Instagram/stefaniacorrado, riccardochef]