Vi scrivo da un luogo ostile. Cioè il mio corpo, alle 00:49. Poco fa ho mangiato un cono in una gelateria della Brianza, mia terra natale con la quale ho un rapporto controverso, per via delle mie scarse simpatie per il buon senso padano (“Tagliargli la testa? è stata una sciocchezza“) e per i suoi tentativi di avvelenamento.
Andiamo con ordine: sono andata a trovare un amico, abbiamo cenato insieme. Alla fine ho proposto un gelato: ce n’è uno plausibile da queste parti? Sì ma chiude il mercoledì. Vabbè, e questa gelateria sulla strada com’è? Mai provata. E allora andiamo!
C’era un sacco di gente, e molti dei gusti erano esauriti. Quelli rimasti, però, erano dei bei montarotti alti il doppio del loro recipiente, in stile “discarica trasformata in collinetta” che, lo sappiamo, è un cattivo segno. Il latte e menta, poi, era verde radioattivo.
Ma noi volevamo un gelato.
Ho preso un cono bigusto, Variegato Amarena e Cannoncino (lo so che “Cannoncino” è un pasticcino e non un gusto del gelato, ma ormai è successo). Costava 2 Euro, e il gelato al Kg 20 (VENTI). Assaggiamo, e ci scambiamo un’occhiata sconcertata: era un gelato tremendo. Nel senso di spaventoso. Nel senso di In-Confronto-Il-Carte-D’or-Vince-Il-Bocuse-Omonimo.
Compatto come malta da costruzione alla posa, è diventato un brodo nel giro di alcuni secondi. Sapeva di zucchero e punizioni corporali (che sarebbe il sesto gusto dopo l’umami).
Seppur tragica, la gelateria era assolutamente rispettosa degli obblighi di legge, e esponeva la lista degli ingredienti in bella vista.
Leggerla mi ha dato l’ebbrezza da film dell’orrore. L’ho fatto tenendo la mano di fronte alla faccia, solo una fessura tra indice e medio.
Gelato alle creme: Acqua [?!], lattosio, grassi e fibre vegetali idrogenati, panna, zucchero, glucosio, latte condensato zuccherato, proteine del latte, destrosio, maltodestrine, burro, addensanti (seguono 7 codici), emulsionanti (seguono 5 codici), carragenina, farina di semi di guar, farina di carruba, sale, vanillina, grasso di cocco in polvere, sodio alginato, aromi.
Ve li so dire perché sono memore delle indicazioni sul retro del contenitore dei pulitori per il bagno: in caso di ingestione di sostanze tossiche, comunicare al medico le sostanze assunte. Passerò la notte?
E in fondo alla pagina, con questa grafica quasi accattivante: “I prodotti contenenti coloranti (seguono codici) possono influire negativamente sull’attività e sull’attenzione dei bambini”.
Seguono una serie di considerazioni abbastanza banali, ma del resto il Colorante E222 influisce negativamente anche sulle mie capacità di osservatore sociale: primo, Grom non sarà perfetto (franchezza totale: a me piace. No, non mi danno dei soldi; e no, non ho una cotta per Martinetti perché è troppo algido. Ora potete accanirvi, sia per la mia posizione pro-Grom sia per il gioco di parole non memorabile) ma sta, senza ombra di dubbio, alzando l’asticella della qualità del gelato in Italia. Se ancora da noi si prospera vendendo gelato a 20, astronomici Euro con questa lista degli ingredienti allora Grom è un SERVIZIO PUBBLICO.
Inoltre: cielo, cosa mangia la gente lì fuori?
[Crediti | Link: Kronaka]