Di cosa parliamo quando parliamo di saracenogate? Di due cose, essenzialmente. Un nuovo caso di grullismo dei deputati del Movimento 5 Stelle e il conseguente tsunami che si sta abbattendo su Facebook e Twitter. Ma andiamo con ordine.
Quattordici deputati pentastellati hanno firmato una proposta di legge per inasprire le pene in materia di contraffazione alimentare. L’obiettivo è nobile: proteggere gli ignari “che si illudono di consumare prodotti made in Italy senza conoscere l’effettivo contenuto e la reale provenienza di tali prodotti”.
[related_posts]
Solo che a sostegno dell’encomiabile teoria i grillini portano l’esempio sbagliato:
“Un esempio per tutti: la pasta venduta in Italia è prodotta per un terzo con grano saraceno“.
Ora, che l’aggettivo saraceno possa evocare lontane immagini salgariane di pirati e bottini nascosti su isole esotiche è possibile, ma che l’erba annua si coltivi in Italia, specie nelle vallate alpine, bastava aprire la Treccani per saperlo.
Difendere il made in Italy è importante, ben venga dunque la proposta di inasprire il reato di contraffazione agroalimentare. Ma in tema di strafalcioni, meglio che sia perseguibile dal Procuratore nazionale antimafia, non “perseguitabile” come scritto nella proposta di legge grillina.
Come si difende il Movimento 5 Stelle? Appellandosi al refuso: “Volevamo scrivere straniero, non saraceno”. (In realtà è un mesto copiaincolla).
Così si scopre che la notizia risale a mesi fa, segnalata dal blog Grano Duro. Riguarda il disegno di legge n° 1407 presentato lo scorso luglio alla Camera dei Deputati: i pentastellati si erano accorti del “refuso” e avevano chiesto di modificarlo. Anche stavolta inascoltati.
Ma la parte più divertente, ammesso che ci sia da divertirsi messi come siamo, sta su Twitter e Facebook dove l’ironia prende di mira la gaffe a cinque stelle:
E perché non dite niente contro la zuppa inglese? Solo perché vi alleate con Farage? Vogliamo solo zuppa italiana!!1! #granosaraceno
— samskeyti (@samskeyti79) 3 Giugno 2014
Ma almeno i baci alla fracese ce li lasciate? #granosaraceno
— Sergio Ragone (@sergioragone) 3 Giugno 2014
In tutto ciò, dov’è la Saracenia? #granosaraceno
— Simone Polenghi (@ilSimoPole) 3 Giugno 2014
Cari colleghi del #M5S ma oltre al #granosaraceno dovremo rinunciare anche all’amaro Montenegro? Ditemi di no vi prego
— Liliana Ventricelli (@L_Ventricelli) 3 Giugno 2014
#GranoSaraceno? No grazie . pic.twitter.com/CudDeFN4FI
— Gi_Gi_ TO (@Gi_Gi_TO) 3 Giugno 2014
Senza #granosaraceno la #gallinafaraona come farà a nutrirsi? #M5S rispondi ! pic.twitter.com/zMio1a57DE
— Giummy_77 (@Giummy77) 3 Giugno 2014
I cerchi nel #granosaraceno pic.twitter.com/0ccSX5VeCE
— Riccardo Lo Monaco (@R_LoMonaco) 3 Giugno 2014
#granosaraceno pic.twitter.com/uSXAJZpiNQ
— Bufala News (@Labbufala) 3 Giugno 2014
E insomma, se un tempo il Movimento 5 Stelle si opponeva alla casta, adesso è il momento della pasta. E speriamo che i valtellinesi, per sovrappiù celiaci, non se la prendano troppo.
[Crediti | Link: Camera dei deputati, Treccani, Grano Duro, Giornalettismo]