Aspettate prima di sbellicarvi per inglesi che ruzzolano giù da colline ardite per inseguire un formaggio.
Noi italiani dovremmo solo che tacere. Ancorché medievale nelle origini, la battaglia delle arance, momento clou dello “storico” (ci tengono) Carnevale di Ivrea, potrebbe ingenerare seri dubbi sulla nostra sanità mentale in qualunque straniero.
Con la scusa di Per rievocare la ribellione popolare contro un barone che affamava la città ogni anno nel centro di Ivrea si scatena un lancio selvaggio di arance.
Spesso con strascichi di contusi e di polemiche per la violenza della battaglia e lo spreco di arance.
Ciò detto, non siamo certo noi italiani i primatisti mondiali di feste bislacche dedicate al cibo.
Il rinomato brio spagnolo è al centro della Tomatina, liberatoria battaglia a colpi di pomodoro che ogni anno l’ultimo mercoledì di agosto infiamma Buñol, cittadina a un’ora d’auto da Valencia, ispirata da una zuffa tra ragazzi che la tradizione (o la leggenda) colloca nel 1945.
Quando dopo uno sparo il camion carico di munizioni, vale a dire 120 tonnellate di pomodori, apre il rimorchio lasciando cadere il carico sulla folla convenuta in piazza e protetta da maschere, tubo e occhialini si scatena l’inferno pulp.
Qualche secondo e tra lanci, scivolate coreografiche e vere immersioni nel succo Buñol si tinge di rosso. La guerra termina molte ore dopo quando un secondo sparo sancisce il lavaggio obbligatorio del paese e va da sé dei combattenti.
La popolarità della Tomatina è talmente cresciuta che a Sutamarchán, località che si trova a 170 km a Nord di Bogotà, tra tuffi nel mare di pomodori e lancia vicendevoli, si è appena svolta l’ottava edizione della versione colombiana.
E finalmente siamo agli inglesi che per festeggiare una festività nazionale, la Bank Holiday, inseguono ruzzolanti il formaggio, gara che pare risalga all’inizio del 1800.
Ogni 26 maggio a Brockworth, in Inghilterra, va in scena il Cheese Rolling Festival di Cooper Hill, sfida mattacchiona tra dozzine di partecipanti con una collina ripida come habitat naturale.
Agli sfidanti spetta l’ingrato compito di inseguire una (finta) forma di formaggio rotolante, chi l’afferra per primo ne vince una vera, insieme alla considerazione cittadina, soprattutto delle ragazze.
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A patto di essere ancora tutto intero com’è accaduto quest’anno a tal Josh Shepherd, 19enne eroe locale che ha spiegato la sua tattica: correre dietro alla forma cercando di restare in piedi.
Peccato non sia un amante del formaggio, che apprezza solo fuso sul pane tostato.
[Crediti | Link: Guardian, immagini: The Big Picture]