Ristoratori, sommelier e camerieri si sono fatti furbi. Ora diffondono attraverso Facebook, Twitter e Instagram il menu a prova di zotico. La villania dei clienti è proverbiale? Loro adottando sovrapprezzi fantasiosi. Non si sa se è un modo per arrotondare i magri guadagni –#costacrisi– o uno stratagemma per tenere lontani i clienti spilorci, ma va detto che la trovata dell’Antico Caffè Bosisio di Varese è impressionante.
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I gestori hanno appiccicato ai vetri del patio un listino prezzi che lascia poco spazio alla fantasia:
Un “niente, grazie” costa un euro.
“Aspetto altri”, un euro e cinquanta.
“Sono a posto”, due euro.
“Noleggio tavolini e sedie per un’ora a 5.00”: la tariffa più alta è applicata a chi non si alza dal tavolo per un’ora.
Tra mostruose maggiorazioni per la musica di Venezia, scontrini anti-stronzi a Verona e ora il menu daje allo zotico, l’offensiva dei ristoratori si è fatta così ardita che qualcuno doveva prendere le parti dei clienti. I quali, è vero, a volte sono insopportabili e micragnosi, ma vanno tutelati come specie a rischio estinzione.
Ci abbiamo pensato noi ribaltando la situazione. Cari ristoratori, ecco gli sconti che chiediamo ogni qual volta ci trattate male.
1. L’avido di convenevoli – 2 euro
Al cliente, si sa, piace essere coccolato. Niente fa più arrabbiare di un ristoratore, un oste, o un barista che lascia cadere nel vuoto il vostro cortese “Grazie arrivederci”.
2. Il consigliere forzoso – 1,5 euro
Il club di quelli che ti consigliano con particolare insistenza l’ultima aragosta rimasta sta tristemente conquistando sempre più iscritti in tempi di crisi. Ci starebbe bene un sonoro “Ma mangiala tu!”, ma noi ci accontentiamo di un eurino e mezzo di sconto.
3. Lo sbrigativo – 5 euro
Ok che sei molto indaffarato. Passi anche che l’alta stagione si sta pericolosamente avvicinando. Però interrompere bruscamente un cliente che sta raccontando alla sua amata seduta di fronte a lui di quanto è stato bello quando la sua cagnetta ha sfornato nove cucciolini non è una delle mosse più abili per fidelizzare la clientela.
4. Il “perché non finisce il piatto signorina?” – 2 euro
Quelli che stressano se non finisci una portata, specie il gentil sesso, costringendo a momenti di grave imbarazzo. A volte il “Tutto bene?” può essere un’arma a doppio taglio.
5. Il dito scomodo – 10 euro
Quelli che porgono i bicchieri infilandoci le dita dentro. Non c’è bisogno di aggiungere altro.
6. Lo smemorato – 1 euro
Siamo indulgenti con gli smemorati perché a tutti può capitare un black out. Ma mangiare con un sottofondo di “per chi sono le vongole, e la bistecca?” può mettere a dura prova i nostri nervi. Vale anche per quelli che girovagano con le pizze in mano senza trovare chi le ha ordinate e dopo venti minuti di pellegrinaggio capisci che sono proprio le tue, solo che nel menu hanno nomi diversi.
7. Lo stappatore – 3 euro
Quelli che stappano una bottiglia facendo i botti di Capodanno. E Capodanno è passato da un pezzo. Chiaro esempio di come la pubblicità, sto parlando di quella di Ronco risalente a diversi anni fa, abbia plagiato il nostro immaginario. Non pretendiamo un sommelier anche nella trattoria della pausa pranzo, ma insomma, almeno risparmiateci il sorrisetto soddisfatto dopo il sonoro “plop”.
8. L’incazzato – 5 euro
Quelli che mandano platealmente al diavolo lo chef, il sommelier o il cameriere mentre i clienti ascoltano. Indice di maleducazione oltre che di cattivo spirito imprenditoriale. Occhio perché potrebbe spuntare Cannavacciuolo da un momento all’altro e coinvolgere tutto lo staff in una partita di softair.
9. Il viveur – 4 euro
Quelli che mangiano, bevono e fumano davanti ai clienti. Può essere caratteristico quanto vi pare, ma il personale del ristorante non era come il poliziotto che in servizio non beve?
10. Lo zelante – 3 euro
Va bene che i clienti vanno viziati, ma caro cameriere zelante, devi essere anche un po’ psicologo. E capire quali sono i clienti da vezzeggiare e quali invece sono da lasciare in pace. Quei camerieri che ti riempono il bicchiere dopo ogni sorso non possono che provocare ansia.
11. Il giustificazionista – 8 euro
Imperdonabile chi cerca di giustificarsi a ogni costo mettendo su scuse tanto fantasiose quanto improbabili. Un esempio? Quelli che, dopo aver trovato un tassello di gomma nella zuppa si giustificano così: “Sa, stiamo ristrutturando la cucina”.
12. L’orologiaio svizzero – 10 euro
Qui bisogna pretendere un forte sconto per l’atteggiamento marziale. Può capitare che il cliente faccia 10 minuti di ritardo e trovi il tavolo occupato, ma decida lo stesso di aspettare che si liberi un posto. Se poi finalmente riesce a sedersi dopo un’ora che aspetta e gli scappa un “Era ora!” non si merita assolutamente di essere duramente ripreso dal ristoratore.
13. Il prestigiatore – 2 euro
Quelli che portano il conto su un foglietto senza mettere il coperto ma, quando si accorgono che si sta per pagare con la carta di credito, lo fanno ricomparire magicamente tra le portate. Degni del migliore David Copperfield.
14. Il “non si sa mai che…” -5 euro
Terribile esperienza tratta da una storia vera: il cliente entra in un locale vuoto, il cameriere si guarda intorno sussiegoso e immancabilmente lo piazza all’interno di una nicchia nel muro, non si sa mai arrivi un cliente importante cui dare i tavoli migliori.
Ho dimenticato qualcosa?
[Crediti | Link e immagini: Repubblica Milano]