Passando dall’autostrada A8 non si direbbe, ma ormai ci siamo: Expo2015 dopo averci martellato mediaticamente e moralmente con i soliti “intrighetti” all’italiana, ora sta arrivando. E quindi? Da dove si comincia?
Per un attimo lasciamo perdere i padiglioni, sui quali ho ancora una visione nebulosa e al solo pensiero sento mal di piedi, e concentriamoci su quello che ci piace di più: mangiare, naturalmente.
Identità Golose in versione “cannibale”, nel senso che Paolo Marchi, ideatore del congresso di cucina milanese, si è accaparrato ormai tutti i grandi cuochi e se li gioca sapientemente quasi fosse una partita di poker. Chiamatelo il Farinetti (Eataly) degli chef.
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Il primo maggio, festa nazionale e inaugurazione ufficiale, si gioca il jolly naturalmente, con il fornello di Massimo Bottura. Non era semplice, bisogna dirlo, garantire 184 giorni (i 6 interi mesi dell’esposizione) con altrettanti contenuti gastronomici, ma pare che l’incastro sia riuscito.
Ci sono 200 chef stellati (italiani e non solo) che girano intorno alla giostra
2 piani di temporary-restaurant completamente dedicati a queste grandi firme
250 coperti disponibili
più di 400 eventi simil-culinari come conferenze, cooking-show, lezioni di cucina.
E poi, naturalmente, ci sono pranzi e cene (5 volte la settimana, da mercoledì a domenica) curate da 26 firme illustri italiane e altrettante straniere per il giorno di domenica (dove i “resident” condivideranno i fornelli con gli ospiti di turno).
Così, per farsi un’idea, pranzo o cena da 4 portate costerà 75 euro, mentre i menu realizzati a quattro mani saliranno al costo di 90.
Potrebbe essere l’occasione di provare qualche nome della cucina che avevate nella vostra lista dei desideri, anche se dubito che si riesca a provarne più di uno a meno che decidiate di traslocare in pianta stabile a Expo 2015, oppure di visitarla almeno una volta al mese (a proposito, esiste un biglietto aperto multi-entrata? Me lo scrivo tra le 10mila cose che ancora devo capire dell’esposizione).
Quindi facciamo chiarezza, ecco come organizzare le vostre trasferte, in base a quale mano di poker volete giocare:
PRANZI E CENE (dal mercoledì alla domenica)
1-3 maggio: Massimo Bottura Osteria Francescana a Modena – 3 stelle 6-10 maggio: Ugo Alciati Guido a Serralunga d’Alba – 1 stella
13-17 maggio: Marco Stabile Ora d’Aria a Firenze – 1 stella
20-24 maggio: Emanuele Scarello Agli Amici a Udine, 2 stelle
27-31 maggio: Tomaž Kavčič Pri Lojzetu a Vipava – Slovenia
3-7 giugno: Moreno Cedroni Madonnina del Pescatore a Senigallia – 2 stelle
10-14 giugno: Davide Oldani D’O a Cornaredo – 1 stella
17-21 giugno: Pino Cuttaia La Madia a Licata – 2 stelle
24-28 giugno: Diego Munõz Astrid y Gaston, Lima – Perù
1-5 luglio: Francesco Apreda Imàgo dell’Hotel Hassler a Roma – 1 stella
8-12 luglio: Rodrigo Oliveira Mocotò – San Paolo, Brasile
15-19 luglio: Davide Scabin Combal.Zero a Rivoli – 2 stelle
22-26 luglio: Annie Feolde, Italo Bassi e Riccardo Monco Enoteca Pinchiorri a Firenze – 3 stelle
29 luglio-2 agosto: Tony Mantuano Spiaggia, Chicago – 1 stella
PRANZO (lunedì e martedì)
4-5 maggio: Christian e Manuel Costardi Da Christian e Manuel a Vercelli – 1 stella
11-12 maggio: Norbert Niederkofler St.Hubertus a San Cassiano, Bolzano – 2 stelle
18-19 maggio: Antonia Klugmann L’Argine a Dolegna del Collio, Gorizia
25-26 maggio: Claudio Sadler (Sadler – Milano, 2 stelle) 25-26 maggio
1-2 giugno: Andrea Berton Berton a Milano – 1 stella
8-9 giugno: Fabrizio Ferrari Al Porticciolo 84 a Lecco – 1 stella
15-16 giugno: Angelo Sabatelli Angelo Sabatelli a Monopoli -1 stella
22-23 giugno: Cristina Bowerman Glass Hostaria a Roma – 1 stella
29-30 giugno: Fabio Abbattista L’Albereta a Erbusco
NON SERVE (MA NEL CASO VOGLIATE UN CONSIGLIO…)
Lo so che chiunque di voi sia arrivato fino a qui non ha certo bisogno di un aiuto per orientarsi in questa abbuffata di super-chef. Ma (dài, lasciatemi qualche piccola soddisfazione) un paio di dritte ve lo do ugualmente.
Se Andrea Berton e Claudio Sadler, per fare solo un paio di esempi del genere “cuoco-autoctono”, restano in zona milanese a prescindere da Expo2015, ci sono alcuni nomi che non sono proprio a portata di mano.
Quindi, neanche a dirlo, andrebbero provati approfittando della vicinanza: su tutti Norbert Niederkofler, Tomaž Kavčič e, soprattutto Rodrigo Oliveira e Diego Munõz (per distanza oceanica).
Usando invece una latro parametro di scelta, molto poco geografico, ma di cuore, io se fossi in voi andrei a provare i piatti di Antonia Klugmann e lo staff dell’Enoteca Pinchiorri (che forse stavolta potrebbe essere alla portata anche nostra).
State già preparando il programma? Che fate, condividete?
[Crediti | Link: Dissapore, Identità Golose, immagini: IG]