C’è stato un periodo della nostra vita in cui eravamo felici. Non faticavamo ad arrivare alla fine del mese, né dovevamo preoccuparci del traffico sulla Torino -Milano. Si stava solo moderatamente attenti alla linea, le rughe si accettavano per quello che erano, un segno d’esperienza.
Sapete quando è stato? Quando eravamo dei bambini e facevamo merenda davanti alla tv. E ancora non sentivamo la coscienza attanagliarci a ogni morso.
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Merenda: chi era costei? La regina dei pomeriggi lieti, irrinunciabile spezzatempo fra i compiti di italiano e quelli di storia, o magico ricostituente da inframmezzare ai giochi di un pomeriggio vacanziero. Ecco, la merenda era l’apostrofo rosa tra le parole Bim bum bam.
Come in ogni cosa di un certo valore, tuttavia, c’era anche chi la merenda non la sapeva fare. Ammaliato da troppi tegolini, troppe girelle, solo di rado si concedeva il salubre “pane e…” – che declinatelo come vi pare ma di sicuro fa buon sangue.
Oppure, perché sono arrivati gli americani a insozzarci anche la pausa delle cinque. Perché non tutti hanno saputo coltivare la sacrosanta differenza fra “snack” e “merenda”. Piano piano gli Snicker hanno preso il posto del pane con l’olio, donut e brownie del pane con la marmellata, muffin strabordanti di burro d’arachidi al posto dei bignè con lo squaglio al cioccolato fatti dalla mamma. Ci siamo ingozzati di pubblicità provando a fare come i bimbi biondi e puliti e fighi della tele.
Ecco i cuccioloni (10 morsi 10), le speedypizze e le merendine targate Mulino/Kinder.
Ovini, brioss, flauti, plum cake, camille, crostatine, saccottini. Supplenti nutrizionalmente sbagliati delle sane merende regionali, premio dopo lo sport per i ragazzini e il bel voto a scuola per noi femmine.
In questo venerdì qualunque di novembre vorrei che ci ricordassimo delle merende buone, quelle da bambini slow che eravamo già alle elementari.
Pasciuti da cose come:
la crescentina modenese con confettura di frutta,
la fettunta toscana,
il pane con burro e acciughe,
il pane con il pomodoro,
il pane vino e zucchero (oh Gesù)
le torte salate liguri,
la bruschetta pugliese col pomodoro e l’olio d’oliva,
la carne macinata e speziata del mitico pastin alla bellunese,
il fugassin del Veneto, pandolce simile al pandoro.
la piemontese merenda “sinoira”, apericena ante-litteram
Voi che siete stati dissaporiani della prima ora e che mai avete superato il brivido malato della merendina industriale. Voi con cosa facevate merenda?