La bocca si è aperta in una smorfia di sorpresa, gli occhi spenti in uno sguardo perso, mentre le orecchie cadevano nel tentativo di non sentire ciò che sarebbe stato detto. Maccome, cucino un meraviglioso spezzatino vegano e subito dopo l’agnello al forno? Sospetto il complotto tra maschi alfa, il marito-cavia delle mie aspirazioni vegane che inciucia con l’editore per solidarietà maschile, tutto per spingermi oltre il burrone del ridicolo.
Ma figurati se una come me che, lo sapete, invoca il predominio assoluto della donna sul gruppo per affrontare le sfide imppossibili, si tira indietro: la ricetta del weekend è proprio il cosciotto di agnello al forno con patate. Così si fa.
Cosa serve:
— un cosciotto di agnello di circa 800gr, comprato dal mio macellaio Claudio anticipando una parte del rimborso dell’IMU
— 600 gr di patate
— mezzo bicchiere di vino bianco
— aglio, olio evo, rosmarino, bacche di ginepro, alloro, pepe nero e sale qb.
Ore 19.15: affronto i miei tabù perché il cosciotto di agnello prima d’ora non l’ho mai cucinato. Chiedo lumi al macellaio, sfoglio uno per uno tutti i libri di cucina che possiedo, indago il web come un segugio. Alla fine sono più confusa di prima.
Reazione di Maillard, sì o no? Tempi di cottura? Mannò, ma uffa, si va da 45 minuti a 2 ore, a una percentuale x di tempo per ogni mezzo chilo di carne. Decido la rosolatura preliminare NON per sigillare la carne ma per regalargli eserciti di molecole odorose di arrosto. Per la cottura, siccome non posso litigare anche con me stessa, delibero l’uso di un termometro da cucina per misurare la temperatura al cuore del cosciotto.
E’ tempo di iniziare.
Accendo il forno che regolo su 160°C.
Preparo una miscela di olio, spezie e aromi, la verso sul cosciotto di agnello lavato e asciugato e massaggio per insaporirlo e ungerlo per bene.
Ore 19.20: scaldo un largo tegame e faccio rosolare la carne rigirandola fino a quando prende colore su entrambi i lati, quindi sfumo col vino bianco e spengo il fuoco non appena evapora tutto.
Ore 19.27: trasferisco il cosciotto in una pirofila capiente, aggiungo due foglie di alloro, altro rosmarino e bacche di ginepro, pure tre spicchioni d’aglio schiacciati che per me non è mai abbastanza. Sul fondo verso un mestolo di brodo caldo e infilo in forno.
Ore 19.32: mentre lascio che il forno faccia il suo dovere, sbuccio le patate che taglio a spicchi regolari, le metto a lessare per non più di 10 minuti, ora è il momento di trasferirle in una ciotola per condirle con sale, pepe, olio extravergine e rosmarino che in questo periodo ha pure i sui bravi fiorellini.
Ore 20.02: giro il cosciotto e metto nella pirofila anche le patate. Assorbiranno gli umori della carne, si rosoleranno e saranno il giusto completamento di questa cena (forse) riparatrice.
Ore 20.22: sono passati circa 50 minuti, controllo la cottura con il termometro, attrezzo che, rassegnamoci, non può mancare nelle cucine dei seri cucinatori di carne. Sono 60°C al cuore della carne, quindi ci siamo. Attivo la funzione grill del forno concedendo ancora qualche minuto per la doratura ottimale garantita da 4/5 gradi in più.
Ore 19.17: il cosciotto di agnello al forno con le patate è a occhio, ma lo penso senza dirlo, molto invitante. Croccante fuori, succosissimo e ancora leggermente rosato all’interno, contornato da patate ben dorate.
Il conto della spesa:
— Un cosciotto di agnello: 12,50 euro
— 600 gr di patate: 62 cent
— 6 cucchiai di olio evo: 48 cent
Totale: 13,60 euro.
Avete mai cucinato l’agnello al forno? Vi ricordate la prima volta? Rispettati i sacri scritti sulla cottura della carne? Soprattutto, vi è servito a consolidare il matrimonio?
[Crediti | Link: Dissapore, Immagini: Marco Banderne]