Quante volte invitati a un meraviglioso pranzo estivo vi hanno proposto subito dopo o subito prima di prosciutto e melone, una colorata insalata di riso? E quante volte avete dovuto mangiare in silenzio i sott’aceti del condiriso che prontamente avete ricoperto con pluri strati di maionese?
Ammetto che sono una mai convinta dall’insalata di riso. Né quella preparata da me, né quella degli altri. Ci casco ogni anno e come sempre rinuncio dopo la prima prova stagionale, decretando che no, proprio non mi piace. Mai della giusta consistenza, mai equilibrata, mai la equa proporzione tra riso e condimento. Eppure è senza dubbio uno dei piatti estivi più diffusi. Ci guarda innocente, dalle ciotole di plastica o dal tupperware, appallottolata e ricca di condimento, col wurstel a fettine, il tonno accaldato, l’indigesto mais, oppure povera e sconnessa con appena qualche pezzettino di emmental semi fuso aggiunto quando il riso è ancora caldo.
Si fa preparare anche dagli impreparati, da quelli cioè che non si cimentano con niente altro. È colorata, mette allegria, ci si infila dentro quello che si ha in frigo, ci si avvantaggia per il giorno dopo, si porta al parente che ci ha invitati la domenica a pranzo. E siccome da quando sono nata non é mai passata di moda, mai avuto un attimo di esitazione nelle nostre tavole, mi concedo di nuovo un attimo di riflessione, prima di eliminarla definitivamente dall’elenco delle ricette.
Le domande fondamentali a cui non ho ancora dato risposta.
1. Quale riso? Ribe, basmati, arborio? O parboiled?
2. Come cuocere il riso. Cottura in abbondante acqua salata, poi mescolare con un filo d’olio e lasciar raffreddare? O bloccare la cottura sotto l’acqua? O stendere su uno strofinaccio?
3. Quanti e quali ingredienti? Massimo 4 altrimenti si va in confusione? O tutti quelli che ci piacciono? Ci saranno innumerevoli ricette sicuramente, ma quella che si definisce classica com’è?
Quello che per me è già regola.
1. Il condiriso è il male e l’olio del condiriso in particolare è satana.
2. La maionese fa indiscutibilmente appallottolare tutti i chicchi.
3. Va servita a temperatura ambiente, quelle appena tirate fuori dal frigorifero hanno un gusto indecifrabile.
Quindi mi rivolgo a voi, cuochi estivi, a chi segue la propria bibbia, chi copia dal retro pacco, chi dai blog, chi ci mette quello che ha in frigo, chi tramanda la ricetta, chi l’ha copiata senza dirlo, chi un giorno ha ottenuto la quadratura perfetta e non si é segnato le quantità, chi la prepara meravigliosamente e diventa quello a cui si dice “tu porti l’insalata di riso vero?”, chi ha la ricetta perfetta.
Preparatori di insalata di riso, sono pronta per una lezione approfondita. Voi come la fate?
[Crediti | Immagine: Gormet]