[Ci siamo. Domani sera ricomincia il cooking show (la dicitura italiana è vietata perché non esiste) più amato della televisione. Siete pronti a vedere/ascoltare spadellate nevrotiche, giudizi perentori, occhi strizzati, piatti tirati, lacrime a profusione, tormentoni linguistici e personaggi di ogni tipo, accomunati dalla sentenza “È la più grande occasione della vita. Se non vinco Masterchef mi suicido in diretta televisiva con il sifone” ?
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Se siete davvero pronti (io non sono certo di esserlo), vi rendo edotti che ieri mi sono immerso nella divertente lettura di questa guida per vincere i cooking show. Mi sento in dovere di riadattarla a Masterchef e ai nostri aspiranti supermega cuochi].
1. Gentilezza rules: non fate gli arroganti. Conoscere e sapere sfruttare le più basilari forme di cortesia vi metterà in una condizione di grande vantaggio. L’anno scorso non ha vinto una concorrente esattamente gentile? Capita…
2. Impiattate con la sicumera dei grandi. Create una qualsiasi forma compatta in mezzo al piatto, lasciando un sacco di spazio bianco intorno. Mettete la parte croccante in cima, quella morbida in fondo. Un po’ di salsa buttata attorno a casaccio, ma in modo che sembri intenzionale. Nessuna sfumatura di marrone, per piacere: non sollecitate Bastianich nell’esercizio del torpiloquio! Se il vostro piatto diventa un frisbee, non vi crucciate. Abbassate lo sguardo e dite “Grazie chef” mentre pensate “appena ti giri ti assesto un destro sui reni”.
3. Non state sulla difensiva. E non fornite spiegazioni. Se state vacillando pensate ai discorsi motivazionali hollywoodiani. Tipo Al Pacino in Ogni maledetta domenica. Insomma loro non capiscono la vostra arte. Ma la capiranno. Forse…
4. Un risotto in 30 minuti non si può fare. Lo so, lo so, i tempi televisivi, la suspance, l’impiattamento che termina all’ultimo secondo, la sudorazione copiosa. Voi non fatelo uguale.
5. Assaggiate quello che fate. Per quale insano motivo non indossate un orologio da polso con timer? E non assaggiate quello che fate? E incrociate lo sguardo contrito di Cracco?
6. Niente panico. Qualche volta cercate di non andare fuori di testa quando il presentatore annuncia che il tempo sta finendo. Il panico è la vostra cifra? Fate finta che non sia così.
7. Se finite prima del tempo, continuate comunque a fare qualcosa. Qualsiasi cosa. I montatori del programma vi odieranno e i giudici vi guarderanno come quei professori alle medie quando consegnavate il compito in classe in anticipo, per fare i fighi o andarvi a fare una canna.
8. Già fatto. Eliminate dal vostro vocabolario televisivo-gastronomico “Non l’ho fatto mai prima”. Specie se si tratta di un uovo sodo.
9. Eviterei anche “Non mi piace”. I vostri gusti sono irrilevanti e indispongono. L’allevatore di cavalli che non vuole cucinare carne equina ha sbagliato indirizzo.
10. Attenzione al nome che decidete di dare al vostro piatto. Se pensate di chiamarlo “Trionfo di verdure in giardino con spuma di ginestra rievocante il regime orleanista” o “Polpetta spaccaculi” meglio non nominarlo.
11. Tre differenti textures in ogni piatto. Tatuatevelo sul braccio. Gli piace così, non discutete. Non avete la personalità e la stazza di Cannavacciuolo.
12. Il silenzio è d’oro. Se ogni volta che vi si punta contro una telecamera sentite voglia di dire “Sono venuto per vincere”, “ho capito che è quello che voglio di più dalla vita”. “Non posso essere eliminato, sono quello con più talento qui dentro”, il silenzio potrebbe essere la soluzione.
13. Buono, giusto ma soprattutto pulito. Avete presente quel brevissimo momento in cui avete leccato il cucchiaio per poi rimetterlo nell’impasto? O quello in cui il vostro sudore ha esasperato la sapidità del piatto? Le telecamere hanno ripreso tutti. Siate puliti.
14. Sarebbe preferibile non tagliarsi. La televisione ama quel momento, forse anche gli spettatori. La vostra preparazione meno.
15. Più stile che stilettate. Vincete ma con grazia, diamine!
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