Benché fosse solo un’anticipazione, ve lo avevamo già detto: i redattori del settimanale Panorama sono andati a fare la spesa da Esselunga e da Eataly mettendo a confronto 30 prodotti identici per marca e confezione. Risultato: tra gli scaffali di Caprotti si risparmia in media il 26 per cento sui prodotti da scaffale, 159,84 € contro 126,73 €, e il 28 per cento sugli alimenti freschi, 123,70 contro 88,90.
In totale, per riempire un identico carrello della spesa nel negozio di Oscar Farinetti se ne sono andati 68 € in più rispetto a Esselunga. Non uno qualunque ma il nuovo negozio aperto al piano interrato del Samsung District di Milano, a 300 metri dallo store Eataly di piazza XXV aprile.
Oggi torniamo sul tema per presentarvi tutti e 30 i prodotti acquistati da Panorama (depurati da offerte promozionali che avrebbero accentuato il differenziale a favore di Esselunga).
Sui prodotti da scaffale i fraintendimenti sono pochi, identici confezioni e packaging, le marche, i codici a barre e diversi (tranne la pasta) i ricarichi dei due punti vendita. In particolare su vino e superalcolici: da Eataly la stessa bottiglia di Cannonau costa quasi 2 € in più, quella di Fernet raggiunge i 5 €. Pesano anche le differenze tra gli acquisti ricorrenti, zucchero, riso, pelati e caffè.
Ancora più marcate le differenze sui prodotti freschi. Stando a Panorama i prodotti sarebbero assolutamente confrontabili, ma è tutto da dimostrare, sebbene nel caso dell’ortofrutta, per esempio, siano state prese a parametro le stesse caratteristiche e aree di provenienza, “scoprendo che a parità di merce i rincari targati Eataly riguardavano spesso la categoria II, leggermente inferiore alla I esibita da Esselunga“.
Identico l’approccio con le orate e le cappesante, le prime entrambe mediterranee e pesate dopo la pulitura, le seconde atlantiche: in questo caso il divario tra le due catene raggiunge il 62 per cento, sempre a sfavore di chi compra da Eataly.
Uguali i fornitori di pollo e mortadella, analoghe le certificazioni di formaggio e suino italiano che all’Esselunga costano meno.
Come abbiamo detto l’altra volta, un’obiezione che potrebbe opporre Eataly è quella di condizioni più favorevoli riconosciute a contadini, allevatori e produttori. Sarà così, in un mercato dove l’approvvigionamento è quanto mai uniformato?
AGGIORNAMENTO delle 8:56: Eataly ha risposto all’articolo del settimanale Panorama comprando queste due pagine pubblicitarie sul Corriere della Sera (nella terza immagine un dettaglio) per sottolineare che la differenza tra gli ormai famosi 30 prodotti “è la qualità”.
[Crediti | Link: Dissapore, Panorama, immagini: Panorama]