Cibus 2014 è iniziato oggi a Parma. Nella fiera internazionale dell’alimentare italiano la cucina sana se la batte quest’anno con le tendenze gourmet più estreme. E siccome dopo gli addetti ai lavori toccherà a noi sorbirle, vi segnaliamo 13 novità tra le oltre 100 annunciate, che hanno spaventato il nostro immaginario.
Cose improbabili al limite dell’improponibile.
1. Showcooking con Carlo Cracco – San Carlo.
Lo sdoganamento delle patatine fritte San Carlo nel gotha della gourmetteria è già avvenuto. Non si tratta di una novità assoluta, insomma.
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Ma vedere con i nostri occhi una folla di persone accalcarsi intorno alla postazione avveniristica dello chef Carlo Cracco, intento a usare le incolpevoli patate come vassoi per cianfrusaglie edibili è un’altra cosa. Gli estimatori del Cracco prima fase, tutto esperimenti e stelle Michelin, si allontanavano con un vago senso di nausea.
2. 7 piatti di Gianfranco Vissani – Gastronomia Toscana
La verione gastrofighetta dei 4 salti in padella. Tra l’apertura di un bistrot e di un cocktail bar, l’amorevole Vissani pensa a chi non ha tempo di cucinare ma vuol mangiare (dicono) bene e (ridicono) in modo sano. I piatti sono sette come i giorni della settimana, non congelati e pronti in due minuti. Un esempio? Crespella toscana al cavolo nero con salsa alle banane e curry rosso.
3. Pillole di aceto balsamico – Mengazzoli.
Se come me sognate delle tartine a prova di camicetta, sappiate che Mengazzoli, per contenere ogni sbrodolamento ha pensato a queste perle di aceto balsamico di Modena e di aceto di mele. La “cucina raffinata e innovativa” citata nella presentazione, non prevede l’esistenza delle macchie.
4. Dado da brodo aromatizzato ai gamberetti o ai funghi porcini – Fattoria Italia
I molti insuccessi ci hanno temprato, oggi sappiamo che per serio risotto ai crostacei serve la mano. Il punto è che in pescheria i gamberetti ti guardano ammiccanti promettendo sfaceli, invece a casa, una volta cotti, non sanno di niente. Ci sarebbe da rallegrarsi se questo dado, senza glutammato e prodotto con ingredienti bio, funzionasse davvero come “rinforzino”. Sarà così anche per quello agli spinaci?
5. Spherology – Fabbri
Immaginate il venditore ambulante che raduna gli abitanti del paese intorno al pelapatate, presentandolo come un prodigio della tecnica e un segno tangibile che la civiltà avanza. Spostate tutto al Cibus 2014 e avrete lo sferificatore da cocktail. Che rispetto al pelapatate, sarà per il successo inesorabile dell’aperitivo, ha un fascino decisamente più modaiolo.
6. Miss Mortadella – Qualche consorzio della mortadella
Cosa possiamo aggiungere?
7. Ragù vegano alla soia – Biffi
Se mai decidessi per la conversione al veganesimo prima farei un corso di cucina accelerato altrimenti mangerei ogni sera cavoli o melanzane alla griglia. Ma come rinunciare al ragù? La versione vegan non è una novità ma per farlo bene servono tempo e devozione. E siccome a chiederlo in un supermercato si rischia di essere presi per visionari, mi ero quasi convinta a provare questo alla soia. Ma non temete, è stato un attimo.
8. Parmigiano spalmabile – Parmareggio
Partecipo con orgoglio al campionato dei mangiatori di parmigiano a pezzi. Nel senso che non lo mangerei in altro modo, e se possibile tagliato al momento da una gagliarda forma stagionata. Parmareggio non la pensa come me, altrimenti non avrebbe realizzato il parmigiano spalmabile, o forse voleva lavorare sui sensi di colpa delle mamme che danno troppa Nutella ai loro pargoli. In ogni caso, Parmareggio avrà senz’altro chiesto la consulenza dei suoi topini.
9. Surrogati del pane – De Cecco
Fa un certo che il pane De Cecco. Anzi la linea dei cosiddetti surrogati del pane, proposta prima nel considerevole numero di 9 prodotti, rinforzata poi da altri 5. Le cose sono andate bene evidentemente, e allora ecco pan soffice, grissini, tarallini con grano duro e con kamut e saraceno.
1o. Pepite di culatello – Terre Ducali
Ah, i bei tempi andati! Quando la punta estrema del salume subito pronto erano i salamini. Tutto chiaro: li mettevano in tavola e subito capivamo dov’eravamo capitati. Oggi si fa molta più fatica. Chi abbiamo davanti se arrivano in tavola le pepite di culatello?
11. Olio extravegine spray al limone di Sicilia, Tenuta Fracassi.
Ho la sensazione che, previa iniziale fase di smarrimento, i fan dell’insalata in pausa pranzo ringrazieranno. Poche cose sono tristi quanto le bustine di olio monoporzione, specie se le si strizza mentre i colleghi intorno banchettano con le melanzane alla parmigiana della mamma. Certo però, quell’aroma ai limoni di Sicilia è veramente insolito.
12. Sapone liquido – Monini
Per nettare le mani unte dall’olio Monini, in un combinato disposto di cui nessuno smanettone della gastronomia vorrà privarsi –ci auguriamo– arriva il sapone liquido Monini, parte di una linea di cosmetici all’olio d’oliva. Non è un mondo bellissimo?
13. Sos Foodblogger – Patata della Sila
Le foodblogger non sono poi così tramontate se qualcuno lancia un S.o.s per trovarle. D’accordo, se ieri era la figherrima linea di elettrodomestici oggi, costacrisi, si è costrette a volare basso. Non è il caso di mettersi a fare le spocchiose, una patata della Sila ci salverà.
PS. Invece il cosiddetto “Tacco di Allah, l’assai fotografato prosciutto artistico insomma, è piaciuto persino a noi.
[Crediti | Link: Repubblica, Dissapore. Immagini: San Carlo, Valentina Masotti, Semplicemente Hariel]