Non è un post speciale, non è neanche un post contro i ricchi. Ma il racconto di un’eccitazione che cresce mentre sudano le mani, quasi uno choc invidioso. Attenzione, non per la creazione di un ristorante esclusivo che ha richiesto mesi di studio e lavorazione, bensì per un hamburger, una pizza o un gelato: cibarie popolari insomma, che aspettano soltanto qualcuno abbastanza fico da meritarsele.
Un tic. Un’ossessione. Una fantasia che ci toglie ogni ragionevolezza plasmandoci come insetti da laboratorio, prede indifese dell’ultima moda. Altrimenti non si spiegherebbero certi prezzi.
A decidere che questo post catartico sarebbe stato scritto è la scoperta del zillion dollar grilled cheese, un sandwich di prosciutto e formaggio che il Deca Restaurant dell’hotel Ritz-Carton di Chicago ha trovato il coraggio di far pagare ben 100 dollaroni.
Ma lasciamo stare l’America, pensiamo all’Italia piuttosto.
10. PIADINA. Pidburger del Nud & Crud di Rimini: 6,50 euro.
PidBurger. Forse il gioco di parole non lo rende abbastanza esplicito. Parliamo di una piadina romagnola ripiegata su su di sé per contenere un hamburger. Okay, di carne del Montefeltro ben cotta mista a mora romagnola macinata grossa. Ma pur sempre un hamburger con fetta di lattuga e di pomodoro come accompagnamento. Per quanto imbellettata dalla moda dell’hamburger, resta sempre una piadina pagata 6,50 euro. Va bene così?
9. PIZZA AL TAGLIO. Pizza del Pizzarium a Roma: 14 euro.
Vi avevamo raccontato l’esplosione di rabbia da parte di un cliente che ha speso 53 euro da Pizzarium, per 4 pezzi della formidabile pizza al taglio di Gabriele Bonci. Gli ingredienti sono nobili: farine del Mulino Marino, affettati esclusivi, rarità casearie, persino il tartufo. E noi di Dissapore siamo praticamente dei fanboy. Ma dividendo 53 euro per 4 persone arriviamo alla bella cifra di 14 euro per un pezzo di pizza al taglio. Non è troppo?
8. HAMBURGER. Hamburger take away di Trita a Milano: 18 euro.
Si può ingurgitare appollaiati sugli sgabelloni di Trita, figherrima hamburgheria milanese total-white, ma se lo ordinate da asporto il prezzo non cambia. E’ l’hamburger con carne wagyu, leggendari manzi giapponesi allevati come bebè da mani carezzanti, del Trita, per cui ti partono senza colpo ferire 18 euro.
7. HAMBURGER. Hamburger di Andrea Berton al Trussardi Cafè di Milano: 22 euro.
Il primo. Il panino che ha cambiato per sempre l’immagine dell’hamburger-soletta di troppi fast food nell’immaginario degli italiani. Nessuno si sarebbe aspettato un tale successo per l’apripista dell’hamburger gourmet, preparato dallo chef Andrea Berton nel raffinato Trussardi Caffè di Milano. Non tutti avrebbero scommesso sulle fortune di un panino che costava solo 22 euro.
6. PIZZA. Pizza l’Indecisa di Sirani, a Bagnolo Mella (BS): 33 euro.
Altro che Mari e Monti! A Bagnolo Mella (Bs) gli indecisi tra carne e pesce non si devono accontentare di gamberetti e porcini surgelati: nella pizza di Sirani, dove ricorderete, è vietato l’ingresso ai bambini dopo le 21, convivono pacificamente 2 gamberi, 2 astici, 2 fette di pregiato Patanegra iberico e 2 melanzane. Se le cose migliori nella vita sono gratis, questa ottima pizza di Sirani viene via con 33 euro.
5. FOCACCIA. Focaccia de I Tigli a San Bonifacio (VR): 35 euro.
Scaloppa di foie gras in focaccia pan brioches… roast d’anatra, grill di geloni, insalatina di puntarelle, biscotto salato alla nocciola, composta di melacotogna. Questo è il nome per esteso, modico anche nella lunghezza, della focaccia venduta dal pizzaiolo superstar Simone Padoan della pizzeria I Tigli di San Bonifacio (Vr). Viene istintivo chiedersi: se vogliamo mangiare il foie gras, dobbiamo davvero farlo in pizzeria?
4. DOLCI DA RICORRENZA. Colomba della Pasticceria Veneto di Brescia: 35 euro al kg.
Un maestro venerabile Iginio Massari, precisiamolo, probabilmente il pasticcere migliore d’Italia. Ma colombe, brioche e panettoni lievitano perfettamente non solo nell’impasto, anche nel prezzo. Eppure c’è chi si farebbe in quattro per trovare la sua colomba pasquale a 35 euro al chilo anche al di fuori delle pasticceria di Massari, in centro a Brescia.
3. DOLCI DA RICORRENZA. Chiacchiere della Pasticceria Biasetto a Padova: 46 euro al Kg.
Non è la cibaria più cara in assoluto. Ma in rapporto agli ingredienti necessari –uovo, farina e olio– le chiacchiere di Carnevale dell’ottima pasticceria Biasetto hanno un prezzo assurdo, spropositato, totalmente immotivato. Possiamo addurre tutte le giustificazioni di questo mondo: appetitose, sempre calde, fritte alla perfezione. Ma 46 euro per un kg. di chiacchiere restano uno scandalo vero.
2. GELATO. Gelato al cioccolato Chuao di Il Mio Gelato Naturale a Roma: 80 euro al kg.
Bei tempi quando non c’era ancora la crisi. Dal gelatiere romano Ermanno De Pomponio un etto di gelato al cioccolato Chuao, del cioccolatiere di culto Amedei, veniva via per 8 euro. Oggi, oltre ad essersi svuotati i nostri portafogli, è cambiata la gelateria di De Pomponio rinata in vesti, si fa per dire, più plebee. Il nome è Neve di Latte, dove il costo dei gelati al Chuao, ai pinoli di Pisa e ai pistacchi di Bronte è sceso a 50 euro al chilo.
1. HAMBURGER. “I’m rich” di Piazzetta San Marco 13 a Pordenone: 85 euro.
Nella vita l’importante è essere coerenti, è quella di Piazzetta San Marco 13 è una dichiarazione programmatica sin dal nome: I’m rich. Sulle hamburgherie fighette e sui prezzi spesso incontrollati dei loro menu abbiamo già detto. Ma qui siamo oltre. Ve lo abbiamo presentato a novembre il panino dal prezzo immorale: manzo wagyu con oro 24kt, uova di quaglia con tartufo bianco, formaggio blu al Sauternes, maionese al tartufo nero, radicchietto fresco, caviale e panna acida. Per la modica cifra di 85 euro potrete dire di aver mangiato la cibaria popolare più cara d’Italia nella classifica di Dissapore. Bella consolazione, dài!
[Crediti | Link: Kitchenette, Dissapore. Immagini: Dissapore, Il ventre dell’architetto]