L’avevamo definita una polemica “Annunciata” quella sull’omonimo ex convento di Abbiategrasso, da poco restaurato, e Carlo Cracco. Oltretutto con un precedente illustre tra i protagonisti della cronaca mangereccia: l’appalto gratuito concesso senza gara e gratis da Expo 2015 a Eataly di Oscar Farinetti, per un totale di ottomila metri quadrati, 20 ristoranti e circa 2,2 milioni di pasti da distribuire.
Rapida ricostruzione. Il comune di Abbiategrasso assegna in comodato d’uso gratuito all’Associazione Maestro Martino (di cui Cracco è presidente) gli spazi quattrocenteschi dell’ex convento dell’Annunciata per un anno: ospiteranno una serie di eventi previsti in concomitanza con Expo 2015.
Il sindaco Pd Pierluigi Arara intende utilizzare nome e richiamo mediatico di uno chef come Cracco per attirare turisti e rivitalizzare con l’ex convento anche la cittadina stessa, a pochi chilometri da Milano. Ma le opposizioni non ci stanno, e lo accusano senza giri di parole di voler regalare “l’uso di un bene pubblico a un milionario”. E ci mancherebbe, visto quanto è costato il restauro dell’Annunziata ai contribuenti: 11 milioni di €.
“A chi vuole celebrare i matrimoni lì, il Comune chiede 500 euro e poi viene dato gratuitamente a Cracco, con affidamento diretto e senza bando? Questo è l’immobile più importante della città e la decisione ci lascia perplessi. Andremo fino in fondo”.
Per essere precisi il Comune di Abbiategrasso non dovrà sostenere spese aggiuntive perché le utenze saranno pagate dall’Associazione Maestro Martino; la pietra dello scandalo resta dunque l’utilizzo di un bene pubblico concesso a titolo gratuito al “milionario” Carlo Cracco. [related_posts]
Le polemiche che seguono non sembrano preoccupare più di tanto lo chef che in questi giorni è in tivù con la seconda stagione di Hell’s Kitchen. Anzi, in alcune dichiarazioni pubbliche Cracco sembra essere certo che dopo questo primo anno di iventi, all’Annunciata sarà inaugurata la sua accademia di alta cucina.
Eppure, in realtà, l’assegnazione definitiva dell’ex convento è stato sospesa dalla giunta del sindaco Pd intenzionata a vederci chiaro.
In particolare, un consigliere comunale della lista d’opposizione “Cambiamo Abbiategrasso” si è chiesto non senza qualche ragione: “Perché Cracco è tanto sicuro che potrà aprire lì la sua scuola?”. I suoi dubbi sono stati raccolti dal consigliere regionale del M5S Stefano Buffagni, il quale, come già avvenuto nel caso di Eataly e Farinetti, ha appena chiesto l’intervento di Raffaele Cantone e dell’Autorità nazionale anticorruzione.
Il ragionamento di Buffagni è il seguente: c’è un motivo se l’unica società che ha manifestato interesse per il bando del comune di Abbiategrasso è stata la Cracco Investimenti srl, e cioè, i requisiti richiesti sono cuciti addosso allo chef vicentino.
Tra le altre cose il bando richiedeva: “un fatturato di 7 milioni di euro negli ultimi tre esercizi, due stelle Michelin, due forchette del Gambero Rosso, tre cappelli dell’Espresso, la presenza per quattro anni nella classifica 50 Best Restaurants“.
Requisiti – sostiene il consiglire M5S – che hanno limitato la concorrenza e reso impossibile la partecipazione di soggetti diversi dalla società di Cracco”. Tra l’altro, per l’apertura di scuola di cucina, visto che l’ex convento è stato destinato ad attività universitarie e museali, serve l’ok della Soprintendenza per i beni architettonici.
Resta il fatto che con la richiesta di parere inviata a Cantone l’accordo sul futuro dell’Annunciata sembra più che mai lontano. Cracco resta sicuro che avrà la sua accademia di alta cucina, ma non è ancora detto che ci riesca.
[Crediti | Link: Dissapore, Il Fatto Quotidiano, immagini: Il Giorno]