Quando tua madre inizia la tiritera del “cosa mangiamo a Natale quest’anno?”, tu sai che la fine è vicina. Cosciente dell’ingozzo di calorie che ti toccherà anche stavolta, rassegnato rispondi tentando di alleggerire il menu, altrettanto sicuro che alla fine cadrai nei vecchi, classici, ipercalorici errori di sempre.
In realtà si tratta di una domanda retorica, perché i grandi classici della tavola natalizia non te li leverà nessuno, nemmeno se quest’anno sai di esserti comportato bene. E, d’altra parte, è proprio quello che tutti vogliamo. Perché il Natale senza i piatti di Natale non è Natale.
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Blandamente rassegnato al volere della tradizione (che regala auguri, pranzi napoleonici con parenti spesso noiosi, e anche burrose rotondità sul girovita), è giusto anche che tu sappia a cosa vai incontro.
Ad esempio, chi di voi sapeva che una porzione di capitone ha più di 1.300 calorie?
Pensate alle rinunce lacrimevoli che avete fatto durante l’anno, a quel pezzo di panino avanzato sulla tavola per non appesantirvi, al tiramisù che avete gentilmente concesso ad altri ospiti, alle bacche di goji che vi siete obbligati a ingoiare per mettere a posto la vostra coscienza. Ecco, sappiate che tutti quei piccoli gesti non riusciranno neanche in minima parte a compensare le ciclopiche mangiate festive.
Che non vi salti in mente di fare una dieta preventiva, e nemmeno di ridurre le porzioni dell’insalata russa della zia che vi aspetta per ingozzarvi con le specialità di casa fatte con le sue manine. Lasciatevi andare all’ineluttabile destino che a Natale ci accomuna tutti, fatevi cullare nella sopita tendenza alla bulimia che è in ognuno di noi, mangiate beandovi della scusante del Natale. Oh sì, Gesù bambino, lascia che i trigliceridi vengano a me!
Soltanto, però, ricordatevi chi siete, ricordatevi che durante l’anno siete quelli che in famiglia comprano il burro chiarificato che gli altri guardano con sospetto, ricordatevi che fate sempre una domanda più degli altri sul come-cosa-chi-perché di quel piatto.
Per accrescere la consapevolezza delle vostre meritate malefatte natalizie, ecco una guida alle calorie delle feste. Colpiti, affondati.
450 calorie: una fetta piccola di Pandoro (e a me che me ne frega? Io mangio il panettone che ne ha “solo” 358)
110 calorie: 2 cucchiai di lenticchie
315 calorie: 2 cucchiai di insalata russa
450 calorie: un etto di cotechino
688 calorie: un etto di lasagna (che è obiettivamente pochissima!)
86 calorie: tre (ho detto 3!) fichi secchi
498 calorie: un piatto di tortellini in brodo
174 calorie: 100 grammi di salmone affumicato
951 calorie: una porzione di bollito misto
150 calorie: un etto di mostarda (tutto sommato se la cava. Non conosco umano che riesca a mangiarne più di un etto! Se poi è solo di piccantissimi mandarini!)
492 calorie: un etto di torrone
296 calorie: 100 grammi di datteri
440 calorie: 100 grammi di panforte
800 calorie: una porzione di struffoli
inclassificabile: i rimasugli della crema al mascarpone in fondo alla ciotola
Se non tagliate le calorie, tagliate i costi?
Assodato che nessuno di noi si tirerà indietro passando per il guastafeste attento alla linea proprio a Natale, la domanda è anche un’altra. Visti i prezzi lievitanti di questi ultimi tempi, qualcuno di voi farà tagli nel menu tradizionale?
Che ne so: fuori il cappone, dentro le patate bollite? Pensate di sostituire l’astice con il gamberone? Rinuncerete al panettone artigianale da un milione di dollari, creando delle diatribe famigliari? Spunteranno uova di lompo della selezione Lidl sulla vostra tavola?
I tempi sono neri, si sa.
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