Sembra che di questi tempi il mondo abbia perso la testa per il caffè freddo. Frizzante, denso e spumoso come una Guinnes, allungato con acqua tonica, semplice minerale, bitter, latte di macadamia e mandorle. Ecco, a parte (forse) quest’ultima aggiunta, scommetto che la gran parte di voi storce il naso di fronte alle versioni più miscelate e ricettate di una bevanda che nel nostro paese è (poco meno che) sacra.
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Questo non significa che non possa esistere al di fuori della tazzulella, anzi. Anche qui fa caldo e anche qui esistono versioni iced. Solo, meno pasticciate, e più rispettose del caffè. Ecco le mie 4 preferite, e il momento perfetto per gustarle.
1. Caffè in ghiaccio, per il buongiorno.
La declinazione salentina dell’espresso è la più semplice e immediata da fare anche al mattino, gli occhi ancora semichiusi dopo una nottata afosa. Io lo preparo con la moka, bella carica, ma va bene anche il caffè in cialde o l’espresso casalingo, basta sia forte. Appena il caffè sale, versatelo in una tazzina e, se vi va, zuccheratelo leggermente.
Volendo, potete aggiungere una lacrima di latte, di mucca o di mandorle. Ancora bollente, versate il caffè in un bicchiere con 4-5 cubetti di ghiaccio, date una rapida mescolata e bevetelo immediatamente, prima che i cubetti si sciolgano annacquandolo. La giornata può cominciare.
2. Shakerato, per la pausa di metà mattina.
In questo caso, desidero una bevanda più blanda e preparo il caffè filtro, ma un po’ carico (metà dose di acqua, una dose e mezza di caffè). Per gli amanti del genere, si può usare il caffè solubile, o una moka leggera. A differenza della prima ricetta, occorre farlo raffreddare, perché il ghiaccio nello shaker non deve assolutamente sciogliersi, per svolgere correttamente il suo effetto meccanico e dare densità al caffè.
Potete zuccherarlo finché è caldo, ma io preferisco addolcirlo con uno sciroppo di acqua e zucchero (o con il solito latte) unito nello shaker. Oltretutto, lo sciroppo aumenta la corposità.
Variante: unire un aroma, come qualche foglia di menta, una scorzetta di limone o, nel mio caso, un rametto di elicriso, che sa di liquirizia. Quindi, ricapitolando: bicchiere miscelatore colmo di cubetti, caffè a temperatura ambiente, sciroppo, latte, aromi, agitare, agitare, agitare, versare filtrando e bere. Dopo questa pausa, tornare al lavoro è più facile.
3. Granita, dopo pranzo.
A questa occorre aver pensato per tempo, perché la preparazione, seppure semplice, richiede tempo. In compenso, una volta fatta, la granita si mantiene bene in freezer per diversi giorni. Per ogni decilitro di caffè, abbastanza forte, dovete preparare uno sciroppo sciogliendo a fuoco dolce 50 grammi di zucchero in un decilitro d’acqua (dose per 1 persona).
Mescolate insieme i due liquidi quando sono entrambi a temperatura ambiente, poi versateli in una larga teglia (più il livello è basso, più rapido sarà il congelamento) e passate in freezer. Ogni mezz’ora circa, estraete la teglia e rimescolate il composto con una frusta o una forchetta, per rompere il ghiaccio.
Dopo 3-4 volte, la granita è pronta. Servitela in un bel bicchierone alto, decorata se vi va da un ciuffetto di menta. Sì, lo so che in Sicilia la gustano a colazione, dentro con la brioche, con un buon ricciolo di panna montata, ma io la trovo perfetta anche come fine pasto rinfrescante. O al limite come merenda.
4. Frappè gelato (alcolico), dopocena.
A metà fra un dessert e un drink after dinner, data l’ora si può preparare anche con caffè decaffeinato, ma sempre piuttosto forte. Per ogni persona, mettete nel bicchiere del frullatore 2 palline di gelato alla vaniglia o, perché no, alla nocciola, al cioccolato, al fiordilatte, alla stracciatella: non ponete limiti alla fantasia (io, per dire, ho usato gelato alla mandorla). Aggiungete una tazzina di caffè a temperatura ambiente e un bicchierino di rum.
Frullate finché tutto diventa spumoso, versate in un bicchiere e guarnite con un pizzico di polvere di caffè. Ovvio che il rum può essere omesso (anche se non ne vedo il motivo!) o sostituito con un altro liquore: whisky, Cognac, Grand Marnier, sambuca.
E che la mia è una dose mignon che può essere tranquillamente raddoppiata, almeno nelle dosi del gelato, visto che con l’alcol è sempre meglio non esagerare, vero? Che sia una buona serata, dunque.
E voi, che versioni di caffè freddo amate, preparate, desiderate ardentemente in queste giornate d’estate?
[Crediti immagini: Cibotondo e New York Times]