Ebbene sì, questo è un altro post sulle imprese di Gabriele Bonci, se siete stanchi di sentirne parlare, non andate oltre. Nell’ultimo capitolo delle Bonciadi, il nostro eroe annunciava orgoglioso la nascita del NO.AU, locale birra-e-cozze nel cuore della capitale, ma già a luglio voci portate dal ponentino sussurravano di un’altra apertura a nord-ovest, un forno dal nome Baeckerei o Trionfale o semplicemente Panificio Bonci. Così è stato.
Via Trionfale 34/36 è l’indirizzo, una delle strade più suggestive di Roma. Quando attraversi il Tevere da Piazza del Popolo arrivi in Prati, ricco quartiere della Capitale. Strade con negozi costosi, bar costosi, gastronomie costose, gente con al guinzaglio cani costosi e macchine costose tutto intorno. Percorrendo via delle Milizie i palazzi sono grossi, impettiti ma poi, all’improvviso, il panorama cambia. Svolti a destra dove inizia Via Trionfale e hai la sensazione che la città sia diversa, le strade più piccole, più disordinate: inizia il quartiere popolare proprio a un passo dal centro ed è lì che Bonci apre oggi il suo Panificio.
E’ un forno, giusto? Nel forno principalmente si fa il pane. Di notte. Pane casereccio a filone o pagnotta, pane integrale, pane multicereale. Il Panenostro con le farine Poggi, il pane di segale, quello in cassetta, i pani aromatizzati in base alla stagionalità –in questo periodo troviamo il pane di zucca, solo zucca, niente acqua– i panini per l’hamburger, fino ad un totale di circa 1200 pani creati durante l’arco di tutto l’anno. C’è anche la brioche alla francese.
Nella squadra “Pane” c’è Franco Palermo, storico panificatore romano e straordinario poeta a braccio, tra gli ultimi rimasti nella Capitale, poi Andrea Mazzarini e Adriano Vasco del Mastro (nella foto sopra con Palermo) già in brigata con Niko Romito al ristorante Reale di Castel di Sangro.
C’è anche la squadra “Dolci” capitanata da Valerio Coltellacci coadiuvato da Riccardo Moschillo (foto sopra) Biscotti a non finire, dai classici regionali come tozzetti o ciambelline al vino, alle frolle di ogni tipo.
Quindi torte, anche fresche, crostate e naturalmente i lievitati: cornetto all’italiana, croissant, bombe con la crema e ciambelle fritte. Il cavallo di battaglia è il Millefoglie à porter: lo ordini al banco e i ragazzi lo farciscono con quello che vuoi, al momento.
E la pizza? Che domande, la pizza è nel suo habitat naturale, ma stavolta è quella da forno, leggera e croccante. La bianca può essere farcita a metro con i prodotti della celebre gastronomia romana D.O.L: sono i già famosi “Panini a Metro”. Le farine, come sempre, del Molino Marino.
Chi trovava eccessivamente care le pizze del Pizzarium (la prima pizzeria a taglio di Bonci), forse sorriderà per i costi equilibrati del Panificio, soprattutto se messi in relazione con la qualità, diciamolo, indiscutibile. Vi fate un’idea guardando la foto qui sopra.
“Il frumento è generato, infuso di creato, trasformato e lievitato. Saggio uso rotatorio del cereale, il nostro generale“. Con questa rima a braccio sfoderata ieri da Franco Palermo, chiudiamo l’anteprima. Anche perché oggi pomeriggio il forno aprirà ufficialmente con sfoglie, panettoni, torte, pani, panini, pizze, hamburger (con carne de La Granda, il consorzio di produttori piemontesi) e chi più ne ha.
Sospetto che a goderne sarà sopratutto il quartiere, ed è giusto così, ma noi un salto di tanto in tanto ce lo faremo. Voi? Curiosi?
[Crediti | Link: Dissapore, immagini: Lorenza Fumelli]