“Interessante, ma quanto lo fa viaggiare il Digestive?”. “Come viaggiare?” “Inzuppare, dico”. A chiedere, ieri, era una nuova affiliata alla fazione del biscotto secco, per gli anglosassoni Digestive, antagonista di quella che adora il biscotto ripieno (Oreo, Ringo e così via). Ad ascoltare una piccola coda di curiosi rapiti dal dibattito, me compresa. L’oratrice improvvisata dell’alimentari sotto casa sembrava essere la sola di tutto il consesso a sapere come si aumenta il piacere mangiando sia i biscotti secchi che ripieni.
E snocciolava il suo mantra:
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Biscotto secco: prima inzuppate metà biscotto e mangiate solo quello. Poi immergetene un altro quarto bagnandovi rigorosamente i polpastrelli, fatelo penzolare lentamente in bocca, attenti che non si stacchi. Infine inzuppate quel che resta del biscotto, chiudete gli occhi e godete.
Biscotto ripieno: aiutandovi con un colpetto di lingua ben assestato spostate i due biscotti incollati dallo strato di ripieno, vietati coltellini o altri attrezzi da cucina. Leccate il ripieno azzerandolo e al tempo stesso inumidite i due biscotti. Inzuppate con voracia e mangiate. E ricordate: chi giudica l’atto d’inzuppare roba per zotici maleducati si sta perdendo il meglio.
Possiamo usare l’aneddoto in molti modi. Per dire di come sono cambiati gli argomenti di conversazione nei negozietti al tempo del boom enogastronomico. Oppure, per rendere giustizia ai biscotti degli italiani, tentando un improbabile censimento dopo aver messo in classifica i 20 più irrinunciabili e i posti dove comprarli.
Non sia mai che manchino i fondamentali, dovesse capitarvi un dibattito del genere.
P.S. Va da sé che per l’ambizioso inventario serve tutta la sapienza di voi sgamati, dateci una mano.
VAL D’AOSTA:
Tegole d’Aosta: mandorle, nocciole, zucchero e bianco d’uovo
Torcetti di Sain Vincent: strisce di pasta frolla attorcigliate
PIEMONTE.
Krumiri
Baci di Cherasco: cioccolato fondente che racchiude una nocciola Tonda Gentile
Baci di Dama: dischetti di pasta frolla tenuti insieme da una crema a base di pasta di mandorle
Bicciolani di Vercelli
Canestrelli: a forma di canestro come dice il nome
Lingue di gatto: impasto ammorbidito da panna liquida e albumi, con profumi di vaniglia
Nocciolini di Chivasso
Paste di Meliga
LOMBARDIA.
Offelle di Parona: piccole sfoglie di forma ovale preparate con olio d’oliva
Fave dei morti o Ossa di morto: si preparano in occasione della festa dei morti come in buona parte d’Italia
Ricciolini di Mantova: biscotto rotondo con vino e rosso d’uovo
TRENTINO ALDO ADIGE.
Kiechl: dolcetti rotondi che vengono fritti e farciti con uva sultanina
Biscotti all’avena
Dorf Tiroler: con bianco dell’uovo e mandorle
VENETO.
Zaletti veneti: con la farina gialla
Baicoli di Venezia: da immergere nel Moscato
Fave alla veneziana
Merletti di Sant’Antonio: con il Marsala nell’impasto
Pandoli di Schio: da inzuppare nel vino
Pevarin
FRIULI VENEZIA GIULIA.
Biscotto Esse della Carnia: con i bordi arrotolati per creare la forma a esse
LIGURIA.
Biscotti del lagaccio: fette biscottate dolci
Amaretti di Sassello: con mandorle e vaniglia, nella classica confezione a veline sfrangiate
Amaretti di Santa Caterina
Torcetti: fritti e aromatizzati con un liquore
EMILIA ROMAGNA.
Amaretti di Spilamberto: morbidi e con varianti infinite
Buricchi
TOSCANA.
Ricciarelli di Siena
Cantucci: nati e prosperati a Prato
Brigidini di Lamporecchio: piccole cialde dai brodi arricciati
Brutti ma buoni
Cavallucci di Siena
Necci della Garfagnana: con le castagne
MARCHE.
Biscotti di mosto: fatti con il mosto fresco di giornata
Cavallucci di Apiro: biscotti all’alchermes
Scroccafusi: nella bassa Marca non è Carnevale senza
UMBRIA.
Stinchetti
Tisichelle: sfoglie voluminose aromatizzate all’anice
LAZIO.
Osvego
Pazientini: dolcetti quaresimali
Giglietti: tipici di Palestrina
ABRUZZO E MOLISE.
Ferratelle: cialde con profumo di anice per la cuci preparazione servono i ferri della foto
Pepatelli: al miele
Mostaccioli: con miele e frutta secca
Occhi di Santa Lucia: per la caratteristica forma a occhiale
BASILICATA.
Dolci di noci: tipici della zona di Maratea
Biscotti della nonna: due metà annodate, una bianca l’altra con il cacao
PUGLIA.
Biscotti di Ceglie: con mandorle e rosolio per festeggiare la Pasqua a Ceglie Massapica
Taralli dolci
CAMPANIA.
Biscotti di Castellammare: dalla caratteristica forma di sigaro
Mustaccioli: con glassa al cioccolato
Rococò
CALABRIA.
Cannarìculi: con vino cotto e miele
Mostaccioli: di Soriano Calabro
Turdiddri: dalla tipica forma di gnocchi
Petrali: di pasta sfoglia
SICILIA.
Dolcetti al pistacchio e alle mandorle
Scorzette: con gli agrumi canditi
Sfinci: dolcetti fritti
Reginelle: profumati con i semi di sesamo
SARDEGNA.
Savoiardi di Fonni: semplici e giganteschi
Suspirus: con le mandorle
Biscotti gavoesi
Pistoccus
Piricchittus: ricoperti da una glassa al limone
[Fotocrediti: Andrea Soban, Visit rerre dei trabocchi, Casalingartigiana, Sempre in cucina con allegria, Chat a poche]