Avete perso il conto dei brand che hanno come testimonial lo chef Bruno Barbieri?
Si, anche io.
Esiste uno spot televisivo in cui non compaia almeno uno dei tre giudici di Masterchef?
No, a quanto pare.
Facciamocene una ragione, Barbieri, Bastianich e Cracco (li ho scritti in ordine alfabetico) sono i testimonial più amati dagli italiani e dalle agenzie di pubblicità. Addirittura una recente ricerca ha spiegato chi è meglio per cosa a seconda della loro immagine e del messaggio che trasmettono.
Ho visto una pubblicità senza Cracco, né Bastianich e Barbieri. Devo avere la tv rotta. #MasterChefIt
— Cetty D. (@ItsCetty) 13 Febbraio 2014
“Cracco è risultato il testimonial ideale per lavorare a tutto tondo sulla cucina “cucinata” per la sua capacità di presidiare tutte le fasi di attivazione”.
“Bastianich è quello capace di generare il maggior livello di passaparola (probabilmente spinto anche dalle parodie di Crozza), ma anche meno credibile come fonte di ispirazione in cucina e quindi più adatto ad una marca che deve rompere le regole e far parlare di sé, come ad esempio gli snack, i cibi a target più giovane”.
“Barbieri è perfetto per una marca che vuole riscaldare la relazione con i propri consumatori grazie al suo alto livello di advocacy e co-creation” – qualsiasi cosa voglia dire!
Bastianich che fa la pubblicità della Buitoni? il mondo non è più un posto sicuro
— Giulia (@bestiabionda) 22 Febbraio 2014
Ma torniamo a Mastrota, ops volevo dire Barbieri che, a occhio nudo, sembra il giudice più presente negli spot al punto che, negli intervalli pubblicitari delle puntate di Masterchef , si snoda un vero e proprio foodshow nel foodshow con lui protagonista. L’apice dello spettacolo avviene quando passa lo spot della Robiola.
Lo avrete certamente visto.
No, la pubblicità #osella con #barbieri è una specie di 100 vetrine con la robiola #MasterChefIt
— Ivan iurato (@Igaiury) 30 Gennaio 2014
Il plot è molto semplice: Barbieri stanco e sfiduciato dei piatti assaggiati da improbabili aspiranti Masterchef, cerca la semplicità e la trova dall’amica (amica?) Luisa e nelle sue lasagnette con la robiola.
I dialoghi sono rivelatori :
“Essere un giudice non è facile: tutti che ti vogliono fare delle cose da mangiare, tutti che ti vogliono fare assaggiare, tutti che vogliono invitarti.”
E ancora:
“Ma perché tutti vogliono rivisitare….Basta basta non ne posso più, qui ci vuole un po’ di semplicità. Ci vuole la Luisa!”.
E gling glong, Barbieri suona a casa de la Luisa che lo accoglie con un:
“Mettiti comodo Brunone che adesso ci inventiamo qualcosa”.
E gli cucina una lasagnetta croccante con la robiola.
Ecco, a parte il condividere o meno l’idea di semplicità applicata a una lasagnetta croccante e l’espediente narrativo che spinge il regista alla situazione surreale in cui “viene uno chef stellato a casa tua e gli spalmi la robiola sulla lasagnetta” – dicevo, a parte questo – lo spot sembra, come ha detto qualcuno : Una specie di Cento Vetrine della Robiola.
E se avessi saputo che a Barbieri la robiola piace così tanto, avrei partecipato anche io alle selezioni di Masterchef che con il formaggio spalmabile me la cavo benissimo.
Non vorrei dilungarmi troppo, ma potremmo accennare agli altri spot di Barbieri che pubblicizzano pomodori in scatola o pollo da allevamento, o a Joe Bastianich che va pazzo per la sfoglia Buitoni.
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Piuttosto vi lascio con una domanda aperta: a chi dobbiamo credere?
Allo chef stellato che ci insegna a mangiare bene e che fa della qualità delle materie prime il suo stendardo o allo stesso chef che dietro la telecamera pubblicizza prodotti industriali con improbabili spot?
[Crediti | Link: Engage | Immagini: Twitter]