Da una parte ci sono loro, i ristoratori, con la necessità di riempire i locali. Dall’altra noi, i clienti, curiosi di scoprire dove mangiare, cosa, e (possibilmente) a che prezzo. In mezzo i nuovi servizi ipertech che ci permettono di scovare i ristoranti in base ai nostri gusti o a dove ci troviamo, e di prenotarli subito.
A suonare la carica è stata Open Table, applicazione così diffusa negli Stati Uniti da insinuare tra i ristoratori la speranza di aver trovato l’antidoto al temuto no show, la brutta abitudine di prenotare al ristorante, stabilire l’orario, indicare il numero di commensali e poi non presentarsi.
Ma quali sono i motivi per cui le nuove app piacciono? I ristoratori ricevono prenotazioni in cambio di una commissione sui pasti consumati, e ovviamente visibilità. I clienti le scaricano gratuitamente, apprezzano la natura social, la possibilità di prenotare ad ogni ora e la semplicità d’uso. Sono anche ambiziose: chi aspira a creare il suo social network, chi gratifica i cliccatori compulsivi con uno sconto e chi fa comunella con Tripadvisor per beneficiare di un grande successo.
Alla fine ci siamo scaricati le app più diffuse provandole tutte, una specie di Prova d’assaggio, per fare il verso a una nostra rubrica, ma solo digitale. Obiettivo trovare quella che prima o poi tutti scaricheremo nei nostri smartphone.
RESTOPOLIS
GRAFICA. Minimale, pericolosamente giocata sui toni del bianco e del rosso che la rendono simile a un sito di offerte, non a caso è ben visibile in alto a destra la scritta No Coupon.
FACILITÀ D’USO. Intuitiva e anche troppo completa, propone elementi poco utili come i servizi che starebbero meglio nelle schede dei ristoranti. Buona e incentivante l’idea di accumulare punti, e quindi sconti, a seconda di quanto si utilizza il servizio. Prenotazione in tempo reale, nel senso che non serve la conferma da parte del ristoratore.
COPERTURA DEL TERRITORIO. Non ancora ottimale, le città coperte sono solo 60. Ma grazie a una campagna promozionale svolta soprattutto sui social network, l’applicazione realizzata da startup interamente italiana sta superando i 1000 ristoranti.
7 – CONSIGLIATA
MISIEDO
GRAFICA. Un lavoro molto accurato quello svolto dalla società che unisce un incubatore di startup come H-Farm e 2night, network veneziano di siti dedicati al tempo libero. La grafica conquista per la scelta dei colori e i riquadri simil-windows 8 che si muovono e spariscono.
FACILITÀ D’USO. Macchinosa. Prenotazioni e risposta del ristorante sono in tempo reale (chi non si presenta perde affidabilità e punti sconto accumulati) ma all’avvio l’app seleziona solo i ristoranti nella zona, per cambiare città, tipo di cucina e ordine bisogna intervenire modificando i filtri.
COPERTURA DEL TERRITORIO. Decisamente incompleta e a macchia di leopardo. Per dire: la provincia di Barletta Andria Trani mette insieme ben 22 ristoranti, ma Torino e Genova, chissà perché, non figurano nell’elenco.
6 – MIGLIORABILE
MYTABLE
GRAFICA. Furba l’associazione di MyTable, altra startup italiana, con Tripadvisor, messa debitamente in mostra nelle prime schermate. Per scrivere la recensione di un locale e vederla pubblicata sul sito americano è necessario che la prenotazione sia andata a buon fine. Prenotando, e invitando gli amici a farlo, si accumulano “Assaggi” che consentono sconti del 30% nei ristoranti convenzionati. In una sezione dedicata si possono gestire le prenotazioni collegate ai coupon acquistati su Groupon.
FACILITÀ D’USO. La migliore, il menu permette di cercare il ristorante in base a nome e indirizzo, valutare le offerte, vedere quali ristoranti organizzano eventi speciali e serate a tema. Le schede sono molto dettagliate, c’è persino un blog dedicato al mondo dei ristoranti.
COPERTURA DEL TERRITORIO. Capillare. In questo nessuno batte Tripadvisor.
7,5 – PER I TRIPADVISOR-DIPENDENTI
QUANDOO
GRAFICA. Freddina malgrado la bella apertura dell’app e la scelta di una calda tonalità arancio.
FACILITÀ D’USO. A senso unico. La sbrigativa schermata principale chiede ora, data, numero di persone e luogo. Poi si apre la lista di ristoranti.
COPERTURA DEL TERRITORIO. Internazionale. Perfetta se vi trovate nella fortunata necessità di prenotare un ristorante a Istanbul o a Basilea, tra l’altro con la possibilità di risparmiare sino al 50%, sul menu o sui piatti del giorno. Ma se siete a Venezia vi tocca ricorrere al caro vecchio telefono.
6 – UTILE ALL’ESTERO
RESTALO
GRAFICA. Intuitiva sì, ma persino troppo spartana vista l’assenza di foto, rimpiazzate dall’onnipresente immagine con forchetta e coltello photoshoppate sul piatto bianco.
FACILITÀ D’USO. Qui la società spagnola antesignana delle app per la prenotazione gratuita dei ristoranti ha fatto un bel lavoro. Muoversi tra le diverse sezioni è elementare. Molto apprezzata la libertà, quando si vuole semplicemente cercare un ristorante, di non doversi registrare. Ma l’iscrizione al sito è obbligatoria se si vogliono accumulare punti e ottenere sconti.
COPERTURA DEL TERRITORIO. Davvero modesta, giustificata dall’arrivo recente dell’applicazione che arriva dalla Spagna. Ma in città come Bari e Napoli il risultato è il nulla assoluto.
6 – BUONO IL POTENZIALE MA C’È MOLTO LAVORO DA FARE.
Il post non è completo senza il vostro apporto. Conoscete queste app, ce ne sono altre che usate per prenotare i vostri ristoranti preferiti? Non esagerate con le critiche, la rivoluzione è appena cominciata.