Dunque, vediamo: da quando ogni divo della pentola televisiva sforna il suo ricettario regionale, servono idee per riciclare i libri inutili.
Con alcuni possiamo costruirci un bel paio di alzatacchi, necessari se serve guadagnare in altezza. Oppure li ficchiamo nel congelatore, li lasciamo qualche giorno e tirandoli fuori li premiamo contro il viso: vivremo sulla nostra pelle le sensazioni degli esploratori artici.
Prima invece, quando i libri di cucina si facevano per vocazione, c’era stato l’assoluto capolavoro del genere: “Le Ricette Regionali Italiane” di Anna Gosetti della Salda, arrivato credo alla 17a edizione. Il libro della già direttrice della rivista La Cucina Italiana –1204 pagine, 2174 ricette suddivise per regione, pubblicato per la prima volta nel 1967– ha un sua indiscutibile centralità tra i classici delle letteratura culinaria.
Ma ora sul tema si cimenta Carlo Cracco.
“Parlare di cucina regionale italiana è come entrare in un labirinto: prendi una strada pensando di avere chiara la tua meta e invece in un attimo di ritrovi trasportato lontanissimo, non solo nello spazio, ma anche nel tempo, nella cultura, nelle tradizioni.”
Così recita la quarta di copertina del volume edito da Rizzoli che potrebbe diventare il bestseller di Natale, in uscita il prossimo 13 novembre. Il primo dei Masterchef attraversa il Paese da Nord a Sud con la deliberata intenzione di incontrare e presentarci i più irresistibili artigiani, dai saggi trifolai di Alba giù sino ai pasticceri siciliani incensati dalla critica gastronomica.
Ora che panini, arancini, focacce, panzerotti e piadine escono dalla clandestinità dei baracchini per entrare in tv, nell’apprendere dell’uccisione di un polpo sugli scogli campani o dell’incredibile melanzana rossa assaggiata nel Parco Nazionale del Pollino, sembra di assistere alle peripezie di Chef Rubio in Unti e Bisunti. Per non parlare delle miracolose sarde in saor di un ignoto bacaro veneziano.
E se l’indigestione culinaria del tubo catodico provoca in tanti il sogno di essere incoronati chef, specie in chi nutre grandi aspirazioni ma ancora non è Cracco, niente paura: il libro ci trasforma in specialisti degli alimenti complicati (cuore, coda e frattaglie) o di tendenza (ortiche, corbezzoli e topinambur).
Prima di tutto però c’è la cucina regionale italiana, per cui il punto di partenza sono sempre le ricette classiche ma l’attracco un remake spesso rinnovato, a volte discutibile, altre all’insegna della sperimentazione culinaria, da sempre nelle corde del cuoco veneto.
Per i maniaci dei numeri le pagine sono 264, le ricette 60, 32 gli speciali dedicati alle più meritevoli, 10 (forse) gli euro per averlo.
Una e una sola invece la domanda: siete sufficientemente attirati dall’idea di comprarlo?
[Crediti | Link: Google Libri]