Qualora venissi sorpreso a mangiare un risotto alle fragole abbattetemi, voglio essere estremamente chiaro su questo punto. Al tempo stesso aprirei una seria discussione sulla scofanabilità di certi accostamenti, combo improbabili, se non proprio a capocchia, e che però si rivelano buonissimi.
Chi di voi mette le rotelle di banana nell’insalata? Perché nella coda alla vaccinara c’è il cacao? Con le ostriche bevete la birra? A proposito, mai provate con il kiwi?
Chi può dire di aver messo, deliberatamente intendo, prosciutto cotto e ananas in un toast? Quale perversa curiosità può spingerci a testare salmone e liquirizia?
Il gelato all’aglio l’avete poi assaggiato? Nel cinghiale dolce forte senese abbonda il cacao se non proprio il cioccolato.
Chi ha detto cioccolato? Cioccolato e melanzane. Tagliatelle al cioccolato. Cioccolato al sale. Cioccolato bianco e foie gras. Cioccolato bianco e caviale.
Angolo nerd: il perché certi combo inconsueti risultino gradevoli potrebbe avere una spiegazione scientifica, gli esperimenti di Heston Blumenthal, impagabile aristochef britannico, basati sulla teoria che l’abbinamento riesce quando due alimenti condividono più componenti aromatiche, sono alla base di una teoria controversa, il Foodpairing. Che ha pure un sito.
Deriva trash: frullato al cioccolato e patatine? Pizza margherita sommersa di patatine? Banana e Nutella? Burro alle noccioline e Nutella? Gorgonzola e… no, vabbè.
Bene, il confessionale è aperto.
PS. Una volta in Gallura ho provato le Seadas (in gallurese “Pischedda“). Pasta, formaggio fresco acido, miele amarissimo di corbezzolo e scorza di limone grattugiata. Misticismo.
[Crediti | Link: Le Scienze Blog, Wikipedia, Foodpairing]