Ebbene sì: ancora la the World’s 50 Best Restaurants, la classifica San Pellegrino dei 50 ristoranti migliori del mondo. Liberissimi di odiarla, ma no cari, temo non la possiate ignorare…
La settimana scorsa notavamo come le prime posizioni non fossero occupate necessariamente dai ristoranti più costosi del mondo. Procediamo dunque, consentitemi, per induzione: quanto costano i menu degustazione nei primi 25 ristoranti della Lista?
25. Hof Van Cleve, Kruishoutem (Belgio)
Il menu degustazione “Field Garden and Woods” costa €195, che diventano €285 con l’abbinamento dei vini.
Lo chef Peter Goossens propone piatti classici della cucina belga, di per sé molto vicina alla tradizione gastronomica francese, infatti nel menù non mancano mai i ghiotti waffles e le patatine fritte, le celebri frites.
Grande attenzione è riservata anche ai prodotti freschi, in particolare le verdure, per cui è previsto un menù a parte.
24. L’Atelier Saint Germain di Joel Robuchon, Parigi
Il menu degustazione “La Decouverte” costa €199.
L’edizione di quest’anno ha un po’ penalizzato questo ristorante parigino, una delle tante stelle nel firmamento dello chef Joël Robuchon (i suoi Ateliers si trovano in altre nove città sparse per il mondo).
I suoi menu comprendono i grandi classici della cucina francese: caviale, foie gras, l’oeuf à la coque, altri piatti simbolo di Robuchon sono la crema di cavolfiori e i ravioli all’astice.
23. L’Astrance, Parigi
Non c’è menù degustazione. O meglio: esistono tre soluzioni a seconda del numero di portate (la più ampia, da 7 portate, costa €210).
In una una decina di anni il ristorante parigino di Pascal Barbot si è guadagnato tre stelle Michelin e una permanenza lunga 8 anni nei 50 Best. La sua proposta può definirsi “cucina francese creativa” con elementi fusion.
Il piatto con cui si firma Barbot: foie gras e champignon con limoni confit e olio di nocciola. Non c’è sito internet, mentre è ormai proverbiale la difficoltà logistica nel trovarlo.
22. Nihonryori RyuGin, Tokyo
Il menù degustazione “Spring Gastronomy” costa €176.
Quando riuscirete a pronunciarne il nome, andate in questo ristorante famoso per la capacità di coniugare i piatti della tradizione giapponese con le più moderne tecnologie di cucina.
Il menù degustazione proposto dallo chef Seiji Yamamoto è stagionale, al momento è quindi disponibile quello primaverile.
21. Attica, Melbourne
Il menù degustazione da 8 portate costa €140, se scegliete anche l’abbinamento con il vino la cifra sale a €230.
Ecco uno dei figli più degni di Rezepi&Co: lo chef neozelandese Ben Shewry che nel ristorante più cool di Melbourne, Attica, propone una cucina che più di prossimità non si può.
Un esempio: patate cotte nella terra in cui sono cresciute. Vi ricorda qualcosa???
20. Narisawa, Tokio
Il menù degustazione cambia ogni giorno, a seconda degli ingredienti disponibili, e costa €160.
Da cinque anni nei 50 Best, questo ristorante di Tokio ha raggiunto la notorietà grazie alla sua insolita proposta gastronomica: ingredienti tipicamente giapponesi applicati alla cucina francese.
Lo chef Yoshihiro Narisawa, da cui il locale prende il nome, non smette di stupire i suoi commensali con mirabolanti mise en place, come il burro che sembra muschio o pietanze servite in provetta. Piccolo dettaglio: di tutti i siti visitati finora, il Narisawa è l’unico che dispone di una traduzione in italiano, sarà anche poca cosa, ma io mi sono quasi commossa…
19. Le Bernardin, New York
Il Menù dello Chef da 8 portate costa €150, che con l’abbinamento dei vini sale a €255.
Sua maestà il pesce, e del più fresco in circolazione. A Le Bernardin, chef Ripert propone ingredienti freschissimi in maniera creativa, come la razza in camicia con ostriche tiepide, bacon, senape di Digione ed emulsione di sherry.
18. Le Chateaubriand, Parigi
Il menu degustazione costa €60.
Lo chef Aizpitarte non si perde in grandi discorsi: degustazione a €60, due turni di servizio – dalle 19.30 alle 20.30 e poi il secondo dalle 21.30. Semplice, come le ricette proposte in questo neo-bistro parigino.
Gli stili che influenzano la cucina del basco Aizpitarte sono molteplici: dal francese, all’asiatico fino al sud americano. Servizio informale (in fondo, è un bistro) e gggiovane che non guasta mai.
17. Pujol, Città del Messico
Due menù degustazione, di cui il più caro non arriva a €70.
Punto di riferimento della cucina messicana moderna, il Pujol ha fatto della rivisitazione dei grandi classici un marchio di fabbrica. Insetti secchi e ceviche di spigola con purea di fagioli neri assicurano un’esperienza gastronomica insolita e di alto livello.
16. L’Arpège, Parigi
Il menu degustazione costa €350 .
Di questo ristorante e del suo menù da 350 euro a testa avevamo già parlato. per rimanere nel vocabolario 50 Best, lo standout dish (piatto simbolo) è la cipolla delle Cevenne gratinata al tartufo nero. Ma quello che non manca davvero mai è l’oeuf à la Coque con crème fraîche, sciroppo d’acero, aceto e spezie.
15. Alinea, Chicago
Il menù degustazione costa €162 bevande escluse.
Il cosiddetto tempio della cucina molecolare americana serve piatti dai nomi più improbabili, tipo il “woolly pig” che in realtà è un calamaro all’arancia e finocchio, però la presentazione è memorabile e poi c’è la garanzia di avere al timone due mostri sacri come gli chef Grant Achatz e Nick Kokonas.
14. Astrid y Gastón, Lima
L’abbondante menu degustazione costa €50 bevende escluse.
Quando ha aperto, nel 1994, il ristorante aveva una chiara impronta francese, dovuta alla formazione del patron Gastón Acurio. Negli anni rimpiazzata dall’attenzione per i grandi piatti della tradizione peruviana, rivisti e valorizzati, come il robado fish (parente alla lontanissima della spigola) con salsa di miso e ostriche croccanti.
Acurio è coadiuvato da Astrid Gutsche e Diego Alcántara.
13. The Ledbury, Londra
Il menu degustazione costa €125, si arriva a €206 con l’abbinamento del vino.
Un neo bistro di quelli che vanno un sacco a Parigi, solo trasportato a Londra. Il due stelle di Brett Graham offre un servizio snello e una proposta gastronomica tipicamente francese, ma senza fronzoli.
Da provare la lonza di agnello con cagliata al rosmarino, carciofi, semi di girasole e aglio.
12. Frantzén/Lindeberg, Stoccolma
Il menu degustazione da 12 portate costa €246.
Il locale di Björn Frantzén e Daniel Lindeberg ha fatto un bel salto di qualità nei 50 Best 2013, passando dalla 20esima alla seconda dodicesima posizione. Merito dell’attenzione ai prodotti, tutti rigorosamente svedesi.
I prezzi non sono esattamente popolari però consolatevi pensando che sborsarli in euro suona meno peggio che in corone svedesi: 2100 SEK… secchi, appunto.
11. Per Se, New York
Il menù degustazione di maggio 2013 è da 11 portate per €230, vini esclusi.
Perde 3 posizioni rispetto al 2012, il secondogenito di Thomas Keller, ma non credo ne risentirà troppo in termini di popolarità. Questo ristorante apre a New York nel 2004 per opera del mostro sacro della cucina francese esportata in America.
Fin da subito si impone nel panorama della Grande Mela: 4 stelle dal New York Times, 3 stelle Michelin, sempre entro le prime 20 posizioni dei 50 Best.
10. Vendôme, Bergisch Gladbach
Il menu degustazione costa €230 più €90 per l’abbinamento con i vini.
Con le sue 25 portate c’è da chiedersi se Joachim Wissler volesse battere un qualche guinnes dei primati. Ma la cucina d’avanguardia servita nel ristorante dell’Hotel Schloss Bensberg stupisce per altri motivi, ad esempio: cervo con gelatina di pino e crema di sedano. Non ha un che di epico?
9. Steirereck, Vienna
Il menù degustazione da 7 portate costa €135 cui ne vanno aggiunti €75 per l’abbinamento con il vino.
Se vi viene da storpiarne il nome in Star Treck tranquilli, siete in buona compagnia. Ma a decretarne il successo e l’ingresso nella 50 Best non è il nome bensì la cucina ardita che propone, un mix tra avanguardia e rivisitazione storica della gastronomia austriaca.
Un esempio: testa di cinghiale con radici di nasturzio.
8. Arzak, San Sebastián
Il menù degustazione costa €180, vini esclusi.
Quest’anno la “nostra” Nadia (Santini) le ha rubato lo scettro, ma nel 2012 è stata Elena Arzak Espina a detenere il titolo della Best Female Chef. E’ proprio tra i fornelli dell’Arzak che Elena ha mosso i primi passi, imparando dal padre Juan Mari.
Cucina moderna, fieramente basca, che punta con giocosità sulla freschezza dei suoi ingredienti: aragosta in crosta di patate, salsa cobaiba e sfere di peperoncino.
7. Dinner, Londra
Il menu degustazione costa €220 vini esclusi (aggiornamento: cifra sbagliata, il costo è inferiore).
Anche dell’ultimo nato in casa Blumenthal avevo già (s)parlato. L’executive chef è Ashley Palmer-Watts, ma lo zampino del patron di The Fat Duck c’è sempre. La peculiarità di questo locale, che sorge nella struttura dell’Hotel Mandarin Oriental di Hyde Park, è la ricerca storica e filologica dietro ad ogni piatto.
Le ricette appartengono alla tradizione britannica e risalgono anche a centinaia di anni fa, come le ormai celebri Black Foot Pork Chops. A pranzo, dal lunedì al venerdì, è prevista una formula “Set Lunch” di tre portate a circa €45.
6. DOM, San Paolo
Sono previsti due menù, uno da 4 e uno da 8 portate, più una selezione vegetariana. Prezzi non pervenuti.
Alex Atala con il DOM ha dato vita a un movimento di rinascita della cucina brasiliana, partendo dalla sua profonda conoscenza del territorio. The World’s 50 Best ha descritto Atala come una figura a metà strada tra uno chef, un archeologo e un botanico, e (aggiungo io) anche politico.
Nel menù trovano spazio prodotti della foresta pluviale brasiliana, come i cuori di palma freschi con capesante e salsa di corallo.
5. Eleven Madison Park, New York
Il menù degustazione costa €150 senza vini.
Lo chef Daniel Humm è svizzero, e si sa: da quelle parti sono precisi. Quindi se Humm dice che c’è, intende proprio fisicamente: è proprio lui che prepara la tartare di carote, e lo fa portando al tavolo un tritacarne elettrico.
Questa è solo una delle tante sorprese che riserva questo ristorante newyorkese (come la selezione di formaggi e uva servita in un cestino da picnic) che ha trovato nel servizio “creativo”, ma anche nell’alta qualità degli ingredienti, una cifra stilistica premiata dalla 50 Best.
4. Mugaritz, San Sebastián
Il menu degustazione costa, vini esclusi, €180.
Insomma a San Sebastián tocca andarci, pare sia impossibile mangiar male da quelle parti.
Nel ristorante basco la sperimentazione è tutto, a prescindere dal tempo necessario per ottenere una torta di cioccolato o un crema di mandorle che rasentino la perfezione. In questo senso lo chef Aduriz potrebbe passare per pignolo, ma lui e il suo team assicurano che ogni singolo piatto della degustazione (che consta di circa 20 portate) sia eseguito con il massimo della cura.
3. Osteria Francescana, Modena
Il menù degustazione più ampio costa €180 cui vanno aggiunti €135 per l’abbinamento con il vino.
E finalmente si gioca in casa. Genio. Artista. Cuciniere. Chiamatelo come volete, ma Massimo Bottura ha contribuito in maniera sostanziale a riportare la ristorazione italiana ai livelli di eccellenza che ci si aspetterebbero dal nostro Bel Paese.
Cenare alla francescana è un’esperienza estetica, oltre che sensoriale: dall’ironico “Chicken chicken, where are you?” al “Come in Italy with me” Bottura non smette di stupire.
2. Noma, Copenhagen
Il menù degustazione prevede 20 portate e costa €200, con l’abbinamento del vino si aggiungono €135.
Un secondo posto che più meritato non si può. Ormai il Noma di Copenhagen è la seconda attrazione della città dopo la Sirenetta. E il suo chef, René Redzepi è considerato da molti come il più grande interprete della cucina nordica.
Una cena al Noma va prenotata con largo anticipo: se siete veramente fighi al menù degustazione da 20 portate abbinerete i succhi, per la modica cifra aggiuntiva di €75.
1. El Celler de Can Roca, Girona
Il menù degustazione costa €135, vini esclusi.
Divide et impera. Per El Cellar del Can Roca è proprio il caso di dirlo: lo chef è Joan, il fratello maggiore, poi c’è Joseph che è sommelier e Jordi, il pasticcere (belloccio pure…).
La loro può essere definita una cucina spagnola moderna, altamente innovativa. Indimenticabili i gamberoni grigliati su carbone con cristalli di nero di seppia, zampette fritte, fumetto di teste ed essenza di gamberone. Quando si dice corenza…
[Crediti | Link: Dissapore, immagini: 50 Best Restaurants]