Quasi tutti i napoletani sono convinti (a ragione) di essere lontani anni-luce dal cliché di chiacchieroni spiritosi, melodici divoratori di pizze e caffedipendenti, di furbi, lazzari e un po’ truffatori.
Però ne sono perseguitati.
Oppure: “non sembri un napoletano”. Scusate, ma che cosa dovrebbero fare? Improvvisare una tarantella?
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Possono o non possono essere malinconici, andare in montagna, fermarsi con il rosso, tifare per la Juve, stonare ’O surdato nnammurato, preferire il silenzio alla caciara, chiedere a un altro napoletano se è di Napoli-Napoli.
Ma non li sentirete mai dire:
1. Il caffè migliore si fa con le cialde.
2. Non si dice caffè, si dice Illy.
3. Fiordilatte e mozzarella, in fondo, sono la stessa cosa.
4. Chi è convinto che la genovese si faccia con poca cipolla scagli il primo crocchè.
5. Non è napoletano chi non passa le melenzane alla parmigiana nell’uovo.
6. C’è poco traffico, ci vediamo da Scaturchio per il tè delle cinque?
7. Prendo una pizza al taglio e vengo allo stadio.
8. Ma lo sai che a Milano hanno imparato a fare il babà?
9. Ai napoletani veraci non piace la sfogliatella riccia, ormai è un souvenir.
10. Destrutturiamo la pastiera?
11. Ho fatto il casatiello senza ‘nzogna per stare leggero.
12. Amo la montagna e la pasta molto cotta.
13. A Fara San Martino fanno la pasta meglio che a Gragnano.
14. Il sartù l’hanno inventato i francesi.
15. Oggi è domenica, si mangia fuori.
16. Facciamo un ragù veloce? Sì, ma non esagerare col soffritto?
17. Hai messo la passata nel sugo?
18. Stocco, baccalà, mussillo e cureniello? Non c’è differenza.
19. I friarelli sono di Avellino.
20. Va bè, non sai fare il ragù come mammà. Ma il ragù non è importante tesoro, è solo carne con la pummarola.
[In precedenza: 20 frasi mai dette da un bolognese, 20 frasi mai dette da un romano]