Non credo sia un vizio solo nostro (e con nostro, intendo gastrofighetto e nazionale) quello di pianificare i viaggi partendo dai ristoranti dove devastarci di cibarie. Anzi, se mi metto nei panni di un gastrofissato straniero immagino come possa fregarsi le mani all’idea di girare culinariamente l’Italia.
Noi però siamo esploratori a trecentosessanta gradi. Non ci accontentiamo di visitare luoghi e monumenti, musei e parchi senza immergerci completamente nella tradizione di un popolo, di una città, di una nazione. E così cerchiamo di avvicinarci alla loro cultura gastronomica. Fa niente se poi scatta l’iperbole provinciale e finiamo per rimpiangere la nostra pasta e il nostro pane. Lo spirito di partenza è salvo. Ed è quello con il quale ci tuffiamo in questo splendido itinerario. Partiamo.
BURANO
Iniziamo da casa nostra: Burano è una delle isole di Venezia, famosa per i merletti e le case estremamente colorate. Il perché dei colori va fatto risalire agli antichi pescatori, che sceglievano di dipingere le loro case con toni sgargianti, così da poterle riconoscere anche quando c’era la nebbia più fitta.
Che cosa si mangia qui? Pesce fresco a volontà, di ogni genere. Per nulla a buon mercato, ma sicuramente delizioso.
OIA, SANTORINI
Paradiso accessibile a piedi, famoso per il suo panorama e il tramonto mozzafiato. A Oia però c’è anche 1800, il miglior ristorante dell’isola di Santorini. Un rooftop di quelli che non dimenticherete mai, con un menù da urlo.
Che cosa si mangia qui? Ovviamente, pesce. A scatafascio.
COLMAR
Piccolo comune francese dell’Alsazia vivo, colorato, pieno di fiori, locali, pasticcerie, forni, negozietti, ristoranti e vinerie. Dimentico qualcosa?
Che cosa si mangia qui? Choucroute (cavolo tagliato, accompagnato a carne di maiale, salumi o pesce), foie gras, stinco all’alsaziana, gratin di patate all’alsaziana, Munster (formaggio molle a crosta lavata), Ribeaupierre (formaggio a crosta lavata), Tarte Flambée (la loro pizza piatta), crauti con vari tipi di salsicce e guanciale, Backeoffe (stufato a base di carne e patate).
Non dimenticatevi però di gelati e sorbetti a “La sorbetière d’Isabelle” trovate gusti particolari come limone- timo, pesca-lavanda, fragola-cardamomo, fragola-menta-basilico, violetta.
TASIILAQ
Solo 2000 abitanti in questo luogo della Groenlandia a nemmeno 100 kilometri dal Circolo Polare Artico.
Cosa si mangia qui? Alimenti per le nostre abitudini all’apparenza poco invitanti: carne di tricheco, foca e balena. Molto sanguinolenta. Di sicuro incuriosisce.
SAVANNAH
La più antica città della Georgia, ricca di storia vittoriana e di incantevoli angoli verdi.
Che cosa si mangia qui? Il granchio è una delle specialità da assaggiare, soprattutto se parliamo dello spezzatino di granchio del Narobia Crab Stew (uno dei ristoranti -colazioni e brunch- più rustici che vedrete in vita vostra, ma uno dei piatti più buoni che ingurgiterete mai).
I “piselli e carote” di A.lure Lowcountry, dove troverete anche pesce fresco come se non ci fosse un domani.
Non dimenticatevi poi del BBQ. E non di uno qualsiasi, ma di Wiley’s. Lui, un fumatore accanito di sigaro, lei (la moglie), un’ex insegnante. Hanno vinto qualunque tipo di premio riguardante il barbecue, quindi sono una garanzia.
Le capesante scottate del Local IITen, la cui chef (Brandy Williamson), è stata uno dei primi cuochi ad ingaggiare agricoltori locali per rifornire il proprio ristorante di materie prime.
NEWPORT, RHODE ISLAND
Il Newport Folk Festival è una delle rassegne musicali più importanti d’America e si svolge a Luglio, peraltro periodo consigliatissimo per visitare questa perla americana del Rhode Island, il più piccolo stato degli USA. Insomma, andateci in quel periodo.
Che cosa si mangia qui? Per lo più pesce e crostacei. Ma non mancano hamburger e patatine, specialità cinesi, irlandesi e italiane.
Se volete bere bene, il Salvation Café, locale funky e spassoso, è il posto giusto.
Poi c’è il Tallulah on Thames, locale con solo 10 tavoli che offre specialità di pesce e ottime verdure, oltre a un ottimo agnello.
E ancora da bere al Pour Judgement, con bravissimi bartender e un’impressionante lista di birre.
JÙZCAR
Piccolo comune spagnolo (dell’Andalusia, per la precisione), con soli 223 abitanti. Completamente blu, è soprannominato il “paese Puffo” perché set del film in 3D sui Puffi, per l’appunto.
Cosa si mangia qui? Niente di particolarmente tipico, ma fate un salto alla Bodega del Bandolero, ristorantino rustico e suggestivo, che non mancherà di servirvi zuppe, gazpacho e tanta carne.
CESKY KRUMLOV
È una delle poche città ceche che ha conservato il suo carattere medievale. Český Krumlov si trova nella Boemia meridionale, in un’ansa del fiume Moldava.
Che cosa si mangia qui? Non faticherete a trovare locande medievali, famose per i mobili in legno scuro e le carni allo spiedo. Se volete assaggiare trote fresche di fiume, bevande alla cannella o alla mandorla, provate il Krčma U Dvou Marií.
L’Old Inn Hotel e i suoi sotterranei del XIII secolo vi offriranno invece la tipica cucina ceca (funghi, verdure, cereali, carne di maiale e agnello, knedliky (simili ai canederli), arrosti con purè di patate.
WENGEN
Paese svizzero, situato nel Canton Berna, vive principalmente di turismo. Punto a suo favore: è completamente chiuso al traffico automobilistico, per questo può essere considerata una vera e propria oasi di relax.
Che cosa si mangia qui? A Wengen la maggior parte dei ristoranti (una ventina), sono situati negli hotel e servono per lo più piatti locali a base di formaggio. Tipico delle Alpi Svizzere. Ma qualche eccezione degna di nota esiste: la Jack’s Brasserie nell’Hotel Regina e il ristorante Schoenegg, dove potrete gustare tipicità, ma con un tocco di personalità in più. Sommandole, fondute, raclette e rosti.
Hirschenstubli, ristorante dell’Hotel Hirschen, è rinomato per la sua fonduta, mentre l’Hotel Berghaus è specializzato in pesce.
I ristoranti che si trovano sulle piste sono invece decisamente più interessanti (sia per il cibo, sia per il panorama).
GIETHOORN
Un piccolo villaggio olandese, situato proprio nel bel mezzo della riserva naturale De Wieden, e conosciuto come la Venezia d’Olanda.
Che cosa si mangia qui? Fate tappa al Restaurant de Rietstulp, che serve ottimo cibo a prezzi ragionevoli. Anche i panini sono davvero buoni.
ALBEROBELLO
Torniamo in Italia, in provincia di Bari per una vacanza di relax con viaggio alla scoperta di paesaggi incantevoli. Diventata patrimonio dell’Unesco dal 1996, Alberobello è un vero paese museo, con tutti i suoi trulli e il suo panorama mozzafiato.
Che cosa si mangia qui? Il Maestro Veronelli una volta disse “Credo di aver mangiato nel migliore ristorante d’Italia”. Vero. Essendo però una tipica meta turistica, bisogna stare molto attenti a cosa e dove si mangia.
Secondo diverse guide, il Kave Club, L’Aratro, La Cantina, il Trullo d’Oro, il Poeta Contadino e Gli Ulivi sono i locali migliori.
Ma le specialità da mangiare assolutamente sono le bombette di Alberobello, le orecchiette alle cime di rapa, il cartoccio di calamari fritti e i cavatelli ai frutti di mare.
BIBURY
Forse uno dei villaggi più belli d’Inghilterra, ha lo status di parrocchia civile della contea del Gloucestershire. Sono le sue case in pietra color miele con tetti spioventi e il film “Il diario di Bridget Jones” (di cui è location) ad averlo reso così famoso.
Che cosa si mangia qui? Il Bilbury Court Hotel, maniero giacobino alla periferia del villaggio, ha vinto numerosi premi e riconoscimenti per l’innovativa cucina gourmet. Lo chef Anthony Ely propone piatti come linguine con coda di bue, vino rosso e ortaggi a radice, croccante trota di Bibury con erbe, ragù di cozze selvatiche e zucca.
EZE
È il più piccolo villaggio della Costa Azzurra ed è caratterizzato da case sospese su uno spuntoni di roccia.
Che cosa si mangia qui? Famosissimo è il Chèvre d’Or, ristorante il cui chef Philippe Labbe (due stelle Michelin), mette in scena piatti di altissimo livello, utilizzando solo prodotti locali di stagione, come carpaccio di capesante, cervo selvatico, zucca e foie gras d’anatra.
Ma c’è anche l’Auberge du Cheval Blanc, la cui grande terrazza all’aperto, ipnotizza e lega con forza per ammirare il paesaggio. Servono piatti di pesce, pizza e cucina tipica francese.
OLD SAN JUAN
San Juan è la capitale di Puertorico e la Vecchia (old) è la zona del centro storico. Questa si trova su una lunga e stretta penisola, sulla cui punta si erge la fortezza di San Felipe del Morro.
Che cosa si mangia qui? I piatti tradizionali più diffusi sono il Mofongo (a base di platano verde e gamberi), il Bifongo (platano verde, gamberi e yucca) e Trifongo (Mofongo con l’aggiunta di yucca e platano dolce), i Tostones (platano verde fritto) e il Sancocho (zuppa di legumi e/o verdure varie più o meno speziate).
KEY WEST
Nel punto più a sud della Florida, a pochi kilometri da Cuba, ma ancora negli Stati Uniti, troviamo la città e isola delle Keys, Key West, esotica e trasgressiva.
Famosa per essere stata casa di Ernest Hemingway, è ricca di ristoranti, locali e saloon affascinanti. Uno di questi, il preferito dello scrittore, il Sloppy Joe’. Qui, le patate fritte con crosta e l’hot dog sono d’obbligo.
Bisogna provare anche la specialità dell’isola, la Key Lime Pie, torta con crema di succo di lime delle Key.
Per assaggiare invece un buon cocktail, c’è The Smallest Bar, il bar più piccolo di Key West.
SHIRAKAWA-GO
Remota località della zona centrale dell’isola di Honshu nelle così dette Alpi giapponesi. Famosa soprattutto per le sue antiche costruzioni dai tetti di paglia spioventi chiamate gassho-zukuri, è ricca di fattorie trasformate in ristoranti e B&B.
Che cosa si mangia qui? Ramen, ramen, ramen! I pochi ristoranti che lo preparano, però, sono aperti solo durante le ore diurne perché il villaggio chiude dopo il tramonto.
YVOIRE
Questa città è nota per le sue costruzioni e case medievali, l’orticoltura e le gallerie d’arte.
Che cosa si mangia qui? Sembra che ogni locale sia degno di essere provato! Dedicare qualche ora al pranzo e alla cena è dunque un obbligo, se vi trovato in questa località. Carne e verdure sono ovviamente i piatti forti, ma anche le crepes non sono da dimenticare (per provarle, andate a La Creperie d’Yvoire).
Un altro locale da provare è Les Jardin du Leman, un ristorante con ottimo menù e una splendida terrazza affacciata sul Giardino dei Cinque Sensi.
SPALATO
Situata in Croazia e capoluogo della regione della Dalmazia, ha una storia millenaria e anche solo per questo motivo andrebbe visitata senza indugio. Ma i suoi paesaggi incantevoli, la popolazione straordinaria e il cibo ottimo la rendono una meta di vacanza tra le più gettonate.
Che cosa si mangia qui? Si riprende tutta la tradizione della Dalmazia, con immancabili piatti a base di pesce. Arselle, scampi, pesce arrostito alla graticola, aromatizzati con erbe e conditi con ottimo olio d’oliva. Risotti al nero di seppia (Crni rižot), ma anche carne, come ćevapi (o ćevapčići), ovvero piccoli rotoli grigliati di carne macinata, serviti con cipolle tritate o un condimento chiamato ajvar (peperoni, melanzane, aglio e peperoncino). Oppure ancora carne di vitello con patate o la Soparnik, una torta salata a base di bietola e aglio.
Il ristorante Kadena è considerato uno dei migliori di Spalato, con la sua cucina tradizionale dalmata, pesce, carne e tartufi.
HALLSTATT
Montagne imponenti, laghi incantevoli e pittoreschi villaggi. Ecco cosa si trova in Austria. E uno dei luoghi più sorprendente di tutti è questo, Hallstatt.
Che cosa si mangia qui? Pesce fresco di lago. Sbagliereste a non provarlo. Mangiatelo in un menù che preveda anche una zuppa calda: vi riscalderà non solo il corpo, ma anche lo spirito.
Ad Hallstatt sono deliziose anche le cioccolate calde e le torte, di quasi ogni tipo.
[Crediti | Link: BuzzFeed, Cucchiaio.it, Cuoche dell’altro mondo, Giordana Talamona, The Red House, Food Republic, NY Times, prague.fm, Viaggi Levi, Wikipedia, welove2ski, Afar, Pugliae, Condé Nast Traveller, Telegraph, frenchlivingmag, blogdiviaggi, marziablogga, Wikitravel, christyanderik, Visit Dalmatia, Destination Europe, Informagiovani-Italia | Immagini: Buzzfeed]