La vita gastronomica (ma non solo quella) è fatta di piccoli e dolorosi avanzamenti. Lenti, ma inesorabili. Ci dicono che dobbiamo abbandonare lo strutto, mangiare carne bianca, spingersi verso il biologico, devastarci di frutta e verdura. E noi ci crediamo e ci adeguiamo. Per coscienza, salutismo ed etica. Poi apri Focus, convinta di trovarci la solita cover-story sul punto G e invece scopri che le tue nuove regole sono tutte basate su luoghi comuni, cattiva informazione e acquisizioni scientifiche provvisorie.
Quello è il momento in cui inveisci contro il prossimo e bestemmi in cirillico. O scrivi un post su Dissapore per condividere il dramma indicibile. Che è anche quello di scoprire che non è il solito pezzo sulle profezie Maya ma che ci si sono messi di buon piglio, chiamando in causa anche sua maestà Dario Bressanini (che però, aggiornamento, non è l’autore di tutti i consigli).
Insomma, è il momento che anche voi condividiate con me questi 10 falsi miti sull’alimentazione. Qualcuno vi sembrerà la scoperta dell’acqua calda, alcuni vi sorprenderanno, altri vi faranno adirare, come è accaduto alla sottoscritta.
1) I prodotti biologici sono più nutrienti.
Partiamo dai presupposti fondamentali: l’agricoltura biologica inquina meno, non utilizza pesticidi e produce alimenti che la maggior parte delle volte sono più buoni. Ciò non implica che siano anche più nutrienti. A confermarlo è la La Food Standard Agency, agenzia britannica di sicurezza alimentare, che nel 2009 ha fatto una rassegna di tutte le ricerche scientifiche fatte sul bio fino a quel momento confermando l’assoluta indifferenza sotto il profilo nutrizionale.
2) Il numero di intolleranze sta aumentando
Anche no. Piuttosto, sta aumentando il numero di chemofobi, ovvero persone che si convincono di soffrire di intolleranze. Sono quasi un tipo sociale: li vediamo correre in erboristeria a fare il test dei colori per scoprire che la causa del loro mal di testa sono le noci di Macadamia. “Nessun test ha una validità scientifica” dice Antonino Musarra, vicepresidente Associazione Allergologi Immunologi Territoriali e Ospedalieri. Oltre ad allergie e celiachia, possono esistere deficit di enzimi (vedi lattasi, per esempio), ma l’unica diagnosi plausibile è il test del respiro fatto da un medico.
3) Il glutammato fa male
Pare non sia affatto il male assoluto: non è pericoloso per la salute, non scatena allergie, non provoca mal di testa, e di sicuro non intossica. La prossima volta che vi sentire male dopo aver mangiato a un ristorante cinese, incolpate i sei involtini primavera.
4) Lo zucchero grezzo è meglio di quello raffinato
Un mito da foodblogger, ormai diffusosi a macchia d’olio. Tipo gente che manifesta contro la dannosità del processo di raffinamento senza alcuna cognizione di causa, insomma. In realtà, spiega ancora Bressanini, “raffinato vuol solo dire ripulito da impurità”. Nello zucchero grezzo rimane qualche sale minerale, tipo il potassio, ma in quantità comunque risibili.
5) Le carni bianche sono più magre di quelle rosse
Non è così automatico! Una lombata di vitellone, per dire, può avere meno grassi del tanto decantato pollo, specie della coscia. E anche tra la carne rossa il filetto non è la carne più magra. Numerosi sono i tagli preferibili, come la noce, ad esempio. A proposito, fanatici della palestra e seguaci della religione iper-proteica: l’uovo crudo non è più nutriente. Fatevelo sodo o fritto, e risparmiateci l’orrendo spettacolo di vedervi ingurgitare il tuorlo.
6) Mangiate poco e spesso e mai la sera tardi
Niente, manco questo! Eppure un pentolone di polenta taragna a cena io tendo ad accusarlo. Però il peso non cambia anche se assumiamo il 65% del cibo di notte. Inoltre, non è dimostrato che fare pochi pasti, ma abbondanti, sia meglio che farne frugali ma frequenti. Ah, e dimenticate quella fandonia del detox: finirete con l’auto-intossicazione da chetosi.
7) Bisogna bere almeno due litri d’acqua al giorno
Non vi aiuterà a dimagrire, a depurarvi o a migliorare la pelle. Uno spreco di tempo e di corse in bagno, quindi. Un falso mito che ci trasciniamo dietro dal 1945, pare. Duri a morire.
8) Se vuoi assumere ferro mangia spinaci
Il ferro trivalente (fonti vegetali) è assorbibile dal nostro intestino solo tra il 2 e il 10%, quello bivalente (fonti animali) tra il 10 e il 35%. Sì vegani, sto parlando con voi. E lo spinacio non è nemmeno la fonte più indicata da cui assumerlo: contiene 2,7 mg di ferro all’etto: molto meno, tanto per dire, di fagioli, ceci, cioccolato, lenticchie, arachidi. Braccio di Ferro ha rovinato generazioni. A proposito, se volete più fosforo non dovete strafogarvi di branzino: ne contengono di più legumi e frutta secca.
9) Non scartate mai la buccia della frutta
Non è così ricca di vitamine come si crede, e la fibra la trovate anche nella polpa. Ah, già che ci siamo: la frutta potete mangiarla anche a fine pasto, non vi creerà problemi di digestione. Quel bicchierino di amaro, invece, vi irrita le pareti dello stomaco. Sapevatelo.
10) Sano è bello, industriale è brutto
“Ci sono due cose di cui non ci capacitiamo: le sostanza di sintesi identica a quella prodotta in natura, e nei viventi è sempre la dose che fa il veleno”. Lo dice Dario Bressanini, non penso di avere molto da aggiungere. Posso continuare a fare la spesa al mercato contadino, e ad avere un brividino quando leggo E-qualcosa su un’etichetta? Grazie. Siamo ragazze di provincia, signor Bressanini, mi scusi.
[Crediti | Link: Dario Bressanini, Focus, Dissapore. Immagine: Focus]